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15 Agosto 2021
17:00

Salvati da una gatta durante un temporale: il lieto fine dei cinque leprotti senza mamma

La loro tana nei boschi di Santa Maria Hoé, piccolo comune brianzolo, si era allagata a causa dei forti temporali, e i piccoli erano stati trovati dala gatta Dea, che li aveva soccorsi come fossero suoi gattini portandoli uno per uno sotto il balcone di casa. La gatta aveva poi miagolato sino ad attirare l'attenzione della sua umana, che li aveva portati al Cras Stella del Nord.

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Credit Cras Stella del Nord

Stanno bene e crescono, allattate artificialmente ogni giorno dai volontari, ma per reinserirle nel loro habitat naturale ci vorrà tempo: i leprotti salvati il primo agosto da Dea, la gatta di Maria Assunta Beloli, la zia del sindaco di Santa Maria Hoè, Efrem Brambilla, sono ancora ospiti del Centro recupero animali selvatici Stella del Nord, gestito dalla Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (Leidaa) a Calolziocorte, nel Lecchese, dove si trovano dopo il ritrovamento nei boschi.

La storia dei cuccioli di leprotto salvati dalla gatta aveva colpito e commosso. La loro tana nei boschi di Santa Maria Hoé, piccolo comune brianzolo, si era allagata a causa dei forti temporali, e i piccoli erano stati trovati dala gatta Dea, che li aveva soccorsi come fossero suoi gattini portandoli uno per uno sotto il balcone di casa. Poi, come spiegano dal Cras, Dea aveva miagolato fino a che non era riuscita ad attirare l’attenzione di Maria Assunta Beloli, che avevano trovato i leprotti e con l’aiuto del nipote e sindaco li aveva portati al centro specializzato nella cura degli animali selvatici Cras Stella del Nord, fondato grazie all’impegno della presidente della Leidaa, l’onorevole Michela Vittoria Brambilla.

A occuparsi dell’allattamento delle leprottine (sono cinque femmine), usando una speciale siringa, è la volontaria Elena, specializzata nella cura dei lagomorfi, ovvero tutte le lepri e i conigli: «Si tratta di creature estremamente delicate – spiegano da Stella del nord – e il loro allattamento artificiale è certamente complicato. Non vi sono orari precisi ne dosaggi precisi. Sono le piccole lepri a richiedere la poppata quando hanno fame ed a decidere quanto latte assumere, un prodotto particolare che arriva dagli Stati Uniti».

Soltanto pochi giorni dopo l’arrivo dei leprotti, al Cras era arrivata un’altra piccola leprotta, anche lei senza mamma e in condizioni terribili. I veterinari l'hanno visitata e curata, ed è stata presa in carico dallo staff, che l'ha battezzata Genny ed è riuscito a nutrirla, passaggio importantissimo per il recupero.

La storia del Cras Stella del Nord

Il centro specializzato di Leidaa ha iniziato la sua attività con l’autorizzazione ufficiale della Regione Lombardia a marzo 2021, accogliendo ogni genere di animali selvatici: lepri, ricci, tassi, volpi, faine, ungulati, uccelli. A gestirlo i volontari specializzati nella gestione della diversa fauna selvatica, che se ne prendono cura insieme all’equipe veterinaria coordinata dal direttore sanitario Rainer Schneider, uno dei massimi esperti in Italia di fauna selvatica ed esotica. A disposizione c’è anche una sala operatoria.

La gestione dei mammiferi feriti è diretta dalle volontarie Gabriella e Grazia, che si occupano dei post operatori e delle degenze con l’aiuto di Mascia e Sandra; quando invece si tratta di neonati da svezzare, entrano in gioco le balìe specializzate. É il caso ad esempio di Valentina, anche lei con grande esperienza di piccoli orfani selvatici, che ha in allattamento ricci e scoiattoli neonati, o appunto di Elena, grande appassionata di lagomorfi e che al momento si dedica con amore allo svezzamento della lepri salvate dalla micia ma anche di altri cuccioletti simili arrivati al centro. Poi c’è la divisone uccelli di terra e acquatici: Ornella coordina le degenze mentre Manuela é la capo balia dei pulli, poi ci sono Cristina, Dolores, Katia, Roberto, Giuseppe, Giuliano, Giorgio.

In caso di avvistamento di animali selvatici e in difficoltà, ricordano dal Cras, è necessario contattate immediatamente la polizia provinciale attraverso il numero diretto o eventualmente il 112. Il Codice della Strada prevede inoltre uno specifico obbligo di soccorso per gli animali.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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