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18 Luglio 2021
9:00

Chiusa in un sacco incinta e lanciata da un’auto: la storia (a lieto fine) della gatta Fortunata

La gatta è stata salvata da Luca Imperiale, fotografo romano, e dalla compagna, che l'hanno immediatamente portata in clinica per le cure. È stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico e ha iniziato la riabilitazione in attesa di arrivare in una casa sicura: «Chi ha commesso questo gesto non pensi di restare impunito».

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Fortunata, la gatta incinta lanciata da un'auto in corsa
Fortunata, la gatta incinta lanciata da un’auto in corsa

«Pensavo di averle viste tutte finora, ma mi sbagliavo. Sono ancora molto turbato». A sfogarsi è Luca Imperiale, fotografo e animalista romano che qualche giorno fa si è trovato ad aprire con un coltello un sacco di iuta per estrarre una gatta in fin di vita intrappolata al suo interno. Un intervento che le ha salvato la vita e che con tutta probabilità le regalerà una nuova vita al sicuro, ma che ha lasciato un segno indelebile.

Tutto è successo a Marcellinara, un piccolo paese in collina in provincia di Catanzaro dove Luca vive per diversi periodi con la compagna: «Qualche giorno fa stavo lavorando da casa e dalla finestra aperta ho sentito miagolare. Qui ci sono molti gatti, di cui tra l’altro noi ci prendiamo cura, ma quel miagolio era davvero strano. Mi sono affacciato e ho visto due bambine che reggevano un sacco. Sono state loro a dirmi che secondo loro all’interno c’era un gatto».

Il fotografo si è precipitato in strada e ha lacerato il sacco, chiuso con un nodo e di tela spessa. All’interno, cianotica, con i denti spezzati e le zampe posteriori piegate in modo innaturale c’era una gatta: «Respirava affannosamente, era in condizioni pietose. Con la mia ragazza l’abbiamo subito messa sotto l’acqua e abbiamo provato a farla riprendere, e poi ci siamo accorti che era incinta».

Visti i numerosi interventi fatti in passato e le condizioni della gatta, sia Luca sia la compagna hanno capito che era stata con tutta probabilità lanciata da un’auto in corsa. E si sono preoccupati che l’urto potesse avere ucciso i piccoli, e che la gatta potesse andare in setticemia: «L’abbiamo portata subito a una clinica veterinaria a pochi km di distanza dove è stata sottoposta a ecografia. I cuccioli, 4, erano tutti morti. Lei aveva anche le zampe posteriori spezzate».

Il cesareo d'emergenza e la lotta per sopravvivere

Fortunata, così è stata inizialmente ribattezzata, è stata subito sottoposta a un delicatissimo intervento chirurgico, un cesareo di emergenza: «È rimasta attaccata ad un respiratore per quasi un'ora, poi l’abbiamo riportata a casa, in degenza – racconta Luca – I veterinari non ci avevano dato garanzie di sopravvivenza, non sapevamo se avrebbe passato la notte. Invece ha reagito bene,, e oggi l’abbiamo sottoposta a una visita neurologica di controllo».

Per sostenere le spese mediche, Luca e la compagna hanno lanciato una raccolta fondi che ha già superato la cifra prefissata: «Non ci aspettavamo una risposta simile, ci hanno aiutati in tantissimi – sorride Luca – Purtroppo ci sono sempre persone, mele marce, che fanno ancora pratiche disumane di questo genere, ma ce ne sono anche tantissime che si prendono a cuore le situazioni e hanno voluto aiutare Fortunata».

«Abbiamo sporto denuncia ai Carabinieri»

I due ragazzi hanno già sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri raccontando quanto accaduto, e stanno seguendo la riabilitazione di Fortunata da vicino. La solidarietà dimostrata e le donazioni consentiranno di proseguire con la riabilitazione di cui avrà sicuramente bisogno per riprendere in pieno l’uso delle zampe posteriori, ma Luca è fiducioso che si rimetta e trovi presto una casa: «La gattina è stata riconosciuta da una donna che qualche giorno prima del ritrovamento aveva già deciso di adottarla – conferma – Quando è sparita lei e la figlia erano disperate. Ha dovuto spiegarle che accadono purtroppo anche cose di questo genere».

Al sollievo per averla salvata, però, si accompagna l’amarezza: «Non mi scorderò facilmente questa storia, anche se ne ho viste tante – conclude – E spero che chi ha commesso questo gesto non pensi di cavarsela senza conseguenze, perché non è così».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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