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16 Marzo 2021
13:54

Roma, il sindaco Raggi: «Niente più animali in casa dell’accumulatrice seriale»

L’accumulatrice seriale di gatti non potrà più avere in casa sua né mici né qualsiasi altro animale domestico. E quelli che ci sono oggi nell’appartamento del quartiere San Giovanni dovranno essere subito allontanati. E’ questo quanto scrive il sindaco di Roma Virginia Raggi in un’ordinanza firmata proprio per cercare di risolvere il problema che ormai si trascina da almeno 15 anni.

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L’accumulatrice seriale di gatti non potrà più avere in casa sua né mici né qualsiasi altro animale domestico. E quelli che ci sono oggi nell’appartamento del quartiere San Giovanni dovranno essere subito allontanati. E’ questo quanto scrive il sindaco di Roma, Virginia Raggi, in un’ordinanza firmata proprio per cercare di risolvere il problema che ormai si trascina da almeno 15 anni.

Il VII gruppo della polizia locale di Roma Capitale e i servizi sociali del Municipio VII hanno ora il compito di verificare, con controlli periodici, la presenza di gatti o di altri animali e di accertare quali saranno, nel corso del tempo, le condizioni igieniche e sanitarie dell’appartamento.

Il sindaco Raggi sottolinea nella sua ordinanza di aver preso anche atto «dell’impossibilità da parte dell’amministratore di sostegno» della donna e «dei servizi sociali municipali di accedere con regolarità nell’immobile». Questa è stata una delle motivazioni che ha spinto il primo cittadino della Capitale a firmare l'atto immediatamente esecutivo.

I volontari: è un buon passo in avanti

Gioiscono i volontari che si stanno battendo a tutela dei gatti: «Sicuramente è un buon passo in avanti, dopo tanti anni di silenzio è uno strumento che sicuramente è utile ed efficace – spiega a Kodami Veronica Innominati, una delle volontarie che ha seguito la vicenda sin dall’inizio – Vediamo come procederanno e come verrà attuata l’ordinanza a livello pratico. Restiamo in attesa di vedere gli sviluppi». «Ci auguriamo che questa possa essere la base per una prassi che possa essere seguita in futuro anche per casi analoghi», continua.

Nel 2017 nell’appartamento di Roma Sud il primo blitz da parte di guardie zoofile e vigili del fuoco. Tra le 16 tonnellate di rifiuti poi buttati via dal servizio di raccolta della nettezza urbana sono stati trovati tre gatti vivi. Altri tre, morti e mummificati, si trovavano sotto il letto.

I volontari ricordano di un micio che, per cercare aiuto, si era affacciato dalla finestra, sotto gli occhi dei passanti lungo la strada. Ma già da tempo arrivavano segnalazioni, da quella zona, di ritrovamenti di gatti morti.

Il caso dell'appartamento romano è uno degli esempi più classici di Cat hoarding, l'accumulo compulsivo di gatti. Si tratta di un disturbo psichiatrico che rientra tra quelli ossessivo-compulsivi. E' una parte della della "sindrome di Noè", la raccolta compulsiva di un gran numero di animali, con l'incapacità, però, di garantire igiene, cure, nutrimento.

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