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8 Giugno 2021
16:07

Riaperto l’Acquario della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli

Oggi, 8 giugno, c'è stata la riapertura dell'Acquario della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, in concomitanza con la giornata mondiale degli oceani. I lavori di restauro sono durati ben sei anni ed è ad oggi di nuovo aperto al pubblico, per divulgare e far conoscere il mondo marino. Rappresenta inoltre il più antico acquario in Italia e ospita oltre 200 specie animali e vegetali.

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Oggi, 8 giugno, è stato riaperto l'Acquario della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli all'interno della Villa Comunale, uno dei più antichi al mondo. La struttura, che è stata fondata per la prima volta nel 1872 dallo zoologo Anton Dohrn per divulgare la conoscenza del mondo sottomarino, riapre così finalmente le sue porte al pubblico e viene restituita alla città. L'Aquario rappresenta davvero un caso unico in quanto, grazie alla collaborazione con l'Istituto scientifico Dohrn, unisce le attività di ricerca con la divulgazione, rendendo la città di Napoli un importante centro culturale in ambito marino.

I lavori di restauro hanno impiegato ben sei anni: i primi quattro per modifiche strutturali e gli ultimi due per il rifacimento e l'allestimento delle vasche espositive. La struttura architettonica dell' 800 è rimasta però pressoché invariata, mentre ciò che è stato rinnovato sono soprattuto le vasche che ospitano gli organismi marini, dotate ad oggi di sistemi tecnologici per garantire un maggior benessere degli animali.

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Anthias anthias ©Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli

L'Acquarium ospita al suo interno ben 19 vasche espositive con più di  200 specie sia animali che vegetali e 9 diversi habitat principalmente del Mediterraneo: dalle acque costiere superficiali agli ambienti profondi. Ma non solo: sono state inserite anche delle vasche tropicali, che simboleggiano l'introduzione delle specie aliene nel nostro mare, sempre più presenti a causa del cambiamento climatico.

All'interno delle vasche sono state inseriti anche reperti di archeologia subacquea, dati in concessione da Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, come anfore e olearie ed è possibile osservare anche i murenari, strutture di allevamento delle murene dell'epoca romana.

Appena si entra nell'Acquario si va incontro alle prime due vasche dell'ingresso dedicate alle stelle marine e al paguro. «La stella marina è stata scelta come simbolo di “fragilità e rigenerazione”, perché include un gruppo di specie vulnerabili a rischio di estinzione ma in grado di recuperare e rigenerare i propri arti in caso di perdita. Quindi anche un simbolo di resilienza proprio come l’Aquarium che ritorna al pubblico dopo anni di rinnovamento. Il paguro, esempio di simbiosi con l’anemone che porta sulla conchiglia, per noi rappresenta simbolo di integrazione, cooperazione tra specie, un esempio non solo per la ricerca, ma per la necessità di integrazione tra popoli e sforzi per salvare il nostro Pianeta» dichiara Roberto Danovaro, presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.

L'Acquario sarà così da oggi aperto il pubblico per permettere la conoscenza del mondo sottomarino in tutte le sue forme e far aumentare la consapevolezza dell'importanza di tutelare l'ambiente marino.

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