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19 Ottobre 2022
9:46

Pronto Soccorso per gatti di Bari affidato dal Comune alle associazioni

Il Comune di Bari ha scelto di affidare temporaneamente il servizio di Pronto Soccorso per gatti a due associazioni. Nel frattempo si pensa di creare un'oasi felina.

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Il cittadino trova il gatto ferito o in difficoltà. Chiama la Polizia Locale. La richiesta viene girata all’associazione che, attraverso una ditta specializzata, provvede a trasferire l’animale in clinica. Il servizio di Pronto Soccorso del Comune di Bari destinato ai gatti randagi è salvo. Sarà temporaneamente affidato a due associazioni del territorio, la LAV Bari in collaborazione con Nati per Amarti ODV, che per i prossimi due mesi si occuperanno di fare da tramite tra i cittadini e i servizi veterinari resisi disponibili.

Nelle scorse settimane la clinica che aveva gestito il servizio negli ultimi dodici mesi aveva rinunciato a proseguire nella collaborazione con il Comune anche a causa delle molteplici criticità che erano sorte nel corso dell’anno. Su tutte la difficoltà a reimmettere sul territorio i gatti una volta guariti.

Il sistema, infatti, prevedeva la dimissione previa presa in carico dell’animale da parte del soggetto, persona fisica o associazione, che si era preoccupato di richiedere il soccorso per l’animale. Una procedura che però si era rivelata inefficace, con decine di gatti che restavano ricoverati. O perché inidonei alla rimessa in libertà dopo un periodo trascorso in gabbia o perché chi aveva portato l’animale si rendeva successivamente irreperibile. A questo si aggiungeva il fatto che spesso molti pazienti arrivavano in clinica in condizioni che non richiedevano necessariamente il ricovero, non versando in condizioni tali da giustificare la chiamata del servizio di Pronto Soccorso.

Questa situazione, in assenza di un gattile comunale, ha lasciato in eredità decine di animali a tutt'oggi in attesa di una famiglia. Per queste ragioni è nata addirittura una pagina Facebook, Pronto soccorso gatti Bari – Dimissioni, creata per invitare all’adozione i soggetti usciti dal loro periodo di convalescenza. A proposito, ci sono ancora diversi mici che vorrebbero trovare una casa.

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La procedura attivata dal Comune di Bari per affidare il servizio a un nuovo operatore non ha trovato, almeno in un primo momento, nessuno disposto a farsene carico. Solo dopo la scadenza dei termini sono giunte delle proposte, tra queste quella delle associazioni di volontariato. Così, in attesa di una nuova procedura a lungo termine articolata in modo diverso, i volontari provvederanno a garantire la continuità del servizio, con la collaborazione di alcune cliniche resesi disponibili.

«Ci siamo proposti per evitare gestioni private di tipo imprenditoriale – ha spiegato a Kodami Sara Leone, referente LAV Bari – ci teniamo a precisare che la somma prevista dal Comune, un budget da 10mila euro al mese, andrà direttamente a coprire il pagamento delle fatture per le spese veterinarie. Le spese accessorie resteranno a completo carico delle associazioni». Una puntualizzazione resa necessaria anche per le numerose polemiche scoppiate con altre associazioni operative sul territorio.

I gatti che saranno dimessi, laddove non si riesca a trovare per loro un’adozione, saranno microchippati e intestati al Comune di Bari, così come previsto dalla legge regionale del 2020 istitutiva dell’anagrafe felina. Il tutto sarà preceduto dal passaggio attraverso i servizi veterinari della ASL per la necessaria sterilizzazione, unico vero strumento per il controllo della popolazione delle colonie feline sul territorio.

A fare ulteriormente il punto sulla situazione ci ha pensato anche Daniela Fanelli, Delegata al Randagismo e al Benessere Animale della Città Metropolitana di Bari: «Bari è una città complessa e sicuramente ci sono tante cose da migliorare – ha spiegato a Kodami – è stata trovata questa soluzione mentre l’amministrazione sta procedendo a elaborare il nuovo bando. Dobbiamo gestire questa fase nelle more della realizzazione di un’oasi felina comunale. La raccomandazione va naturalmente anche ai cittadini: i gattini sani non vanno mandati in Pronto Soccorso».

La speranza, dunque, è che ora si acceleri nella creazione di un sistema più strutturato per la gestione del randagismo felino. Da un lato attraverso le sterilizzazioni. Dall’altro con la realizzazione di un’oasi felina. A proposito, proprio questo fine settimana la Giunta Comunale di Bari ha approvato lo studio di fattibilità per l’esecuzione di un gattile comunale in via Lindemann, nella zona industriale di Bari, da realizzare in una delle due strutture riservate al canile comunale mai attivata. Sarà il primo centro del genere in città, dove sarà possibile ospitare i gatti liberi sul territorio cittadino.

Il progetto prevede l’allestimento di strutture di ricovero ordinario e di prima accoglienza, di un reparto destinato ai cuccioli, un’area sanitaria dotata di box di isolamento per i gatti portatori di malattie infettive, un locale per il deposito di alimenti, uno di preparazione dei pasti, un’area per l’attività di adozione, spogliatoi e di locali ad uso del personale. La struttura, inoltre, sarà composta da una parte coperta, dove i gatti potranno trovare riparo, e una scoperta. L’importo complessivo dei lavori previsto è di 700mila euro.

Del resto solo poche settimane fa avevamo raccontato di un salvataggio da parte di un cittadino, che chiedeva un sistema più efficace per la gestione dei soccorsi ai gatti feriti o in difficoltà. In quel caso l'animale non solo si è ripreso ma a distanza di qualche giorno è riuscito addirittura a trovare una nuova casa. In generale servirebbe un sistema di facile accesso anche per il cittadino, come un numero comune per il soccorso degli animali. In altre città si è riusciti a realizzare dei gattili che hanno facilitato l'opera delle associazioni, per esempio a Verona.  In generale ci sono tante esperienze che ci hanno mostrato in che direzione muoversi e soprattutto quali sono gli errori da non fare per garantire il benessere di questi animali.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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