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26 Giugno 2021
8:56

Perché il gatto morde? Non è vero che non c’è un motivo!

Se il gatto morde le mani, le gambe o le braccia mentre si gioca non preoccupatevi, non lo fa senza motivo. Mordere è un comportamento aggressivo che il gatto può manifestare per numerose ragioni.

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Membro del comitato scientifico di Kodami

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Può capitare che il gatto morda le mani, i piedi, le gambe o le braccia mentre si gioca. Potrebbe non esserci un motivo apparente ma mordere è un comportamento aggressivo che il gatto può manifestare per numerose ragioni. Per comprenderle è importante non fermarsi solo al singolo morso ma valutare il contesto e la comunicazione non verbale che il gatto esprime. L'esperienza di lavoro su gatti e persone mi ha insegnato che quando si parla di morsi bisogna sempre specificare di cosa si sta parlando ed entrare nello specifico.

Questo perché il morso del gatto, di per sé non ha un significato univoco, i gatti possono mordere per molti motivi che vanno dall'alimentarsi al difendersi, dall'offendere al giocare. Del resto, sono dei carnivori e tutto in loro, quindi anche la conformazione e le funzionalità della bocca, sono pensate per esporre ed usare i denti.

Ma anche per le persone i morsi hanno diversi significati: ci sono quelle che reputano terribilmente mordace un gatto che sta comunicando una legittima irritazione così come esistano quelle che, invece, tendono a minimizzare ed ignorare i morsi aggressivi almeno fino a quando non si traducono in ferite serie e corse in ospedale.

Perché il gatto morde?

Nel tentativo di fare un po' di ordine, allora, bisognerebbe iniziare a non valutare mai il morso da solo. Come comportamento isolato ci dice poco mentre andrebbe sempre messo in relazione alla situazione in cui viene espresso, allo stato emotivo del gatto e alla sua comunicazione non verbale.

Mordere è sicuramente ascrivibile tra i comportamenti aggressivi ma quel che motiva un morso può avere radici diverse.

Morso durante una lite

In una contesa territoriale, per esempio, laddove due gatti si stiano confrontando per rivendicare il controllo di aree strategiche, il morso ha l'obiettivo di ferire ma anche solo spaventare l'avversario ed indurlo alla fuga.

Ne ho abbastanza!

Alla base di un morso, soprattutto se veloce e improvviso, può esserci un'irritazione che il gatto non riesce più a contenere: è quello che accade quando lo stiamo accarezzando o spazzolando da un po' e, colpevolmente o meno, abbiamo ignorato i segnali premonitori come una coda sferzante, miagolii nervosi e orecchie rivolte all'indietro. Il gatto non sa più come dirci “ne ho abbastanza” e, non sentendosi ascoltato nei segnali più pacifici e negozianti, passa ad uno eclatante, anche a costo di aprire un conflitto con noi.

Non ignorarmi!

Altre volte, il problema del gatto è la nostra incapacità di fare seguito a delle richieste specifiche, come fornire il pasto o aprire una porta. In questo caso è la frustrazione a farla da padrone e, al culmine del suo disagio, il gatto può affondare i denti nelle nostre caviglie o nelle nostre mani per “farsi notare” in un modo che non possiamo più ignorare.

Che rabbia!

La frustrazione può essere anche alla base dei morsi che un gatto rivolge ad un suo convivente per liberarsi di una tensione che non può rivolgere altrove. E' tipico dei gatti che percepiscono un intruso attorno casa, magari lo individuano da dietro una finestra ma, non potendolo raggiungere fisicamente, finiscono per aggredire il convivente.

Mordere per giocare, una pessima idea

Mordere, però, può essere anche un comportamento che il gatto esprime in una cornice ludica. Qui la questione si fa più spinosa e sfaccettata perché, spesso, quello che viene concepito come “gioco” dal gatto non lo è per il pet mate che prova dolore e magari riporta graffi. Non solo: a volte il gatto è talmente insistente o intenso nel proporre questo tipo di interazione da rendere difficile persino la convivenza. Per evitare queste situazioni, sarebbe il caso di agire in prevenzione e che i pet mate si auto-educassero ad evitare qualunque interazione che preveda il gioco di lotta fra il gatto e parti del corpo umano. L'interazione diretta dovrebbe portare solo carezze e contatti rispettosi, per la lotta ci sono i giocattoli che possiamo offrire a iosa.

Esiste il morso "per affetto"?

A volte sento anche parlare di morsi come gesti “d'affetto” ma su questo permettetemi di esprimere le mie perplessità. Nei felidi l'unico morso che possa classificarsi come “affettuoso” è quello esercitato con gli incisivi durante il grooming e le operazioni di pulizia reciproca. Tutti gli altri, al di fuori di quelli di cornice ludica, sono manifestazioni di uno stato antagonista, a vario livello di intensità. Anche quando il gatto morde senza affondare troppo e poi ci lecca sta comunicando un'intenzione aggressiva, non affettiva. Il quel caso, l'inibizione sociale che lo lega a noi – e che è il frutto della socializzazione verso l'uomo e della relazione con la persona nello specifico – lo porta ad auto-censurare il morso che vorrebbe tanto dare, così come vorrebbe evitare il conflitto. Questa ambivalenza viene manifestata proprio dal leccamento, spesso interpretato dai pet mate come “riparatorio” o come un “bacio”. In realtà, il gatto non sta riparando nulla e non ci sta dicendo che ci vuole bene, anzi: il suo messaggio è “sono stufo ma non so come fartelo capire e non voglio farti male, per favore cambiamo modalità!”.

Come farlo smettere?

I motivi che possono spingere un gatto a mordere sono dunque molteplici e affrontare questo genere di situazioni richiederà un approccio ogni volta diverso, proprio perché diverse sono le motivazioni alla base della loro manifestazione. Non è possibile insegnargli a non mordere, ma quello che si può fare è evitare di mettere il gatto nelle condizioni di mordere. Questo significa imparare a riconoscere i segnali premonitori durante l'interazione e fermarsi un attimo prima che il nervosismo o l'eccitazione giocosa diventino eccessivi. È anche bene sviluppare nuove modalità che non mettano in difficoltà nessuno perché la relazione è sempre un dialogo tra due parti ed entrambe meritano ascolto e comprensione.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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