20 Settembre 2021
8:24

Perché il cane ulula all’ambulanza?

Molti cani ululano quando passa un'ambulanza o, più in generale, quando sentono una sirena. Non tutti ululano e alcune razze sembrano essere più propense a rispondere a questo suono. Ma perché lo fanno? Cosa vogliono comunicarci? E come dobbiamo comportarci quando il nostro cane ulula alle sirene?

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Molti cani ululano quando passa un'ambulanza o, più in generale, quando sentono una sirena. Non tutti si comportano allo stesso modo, alcuni ignorano questo suono, altri sembrano volersi unire a un fantomatico e ancestrale coro, che affonda le sue radici nella storia evoluzionistica dei canidi.

Ma perché lo fanno? Cosa vogliono comunicarci con il loro ululato? E come dobbiamo comportarci quando il nostro cane ulula?

Le sirene plasmate sull'ululato dei lupi

Le motivazioni che possono spingere i cani a ululare quando passa l'ambulanza sono diverse. Innanzi tutto, oggi le sirene, che siano quelle di un'ambulanza, di una fabbrica, di una postazione antiaerea o della polizia, hanno principalmente lo scopo di allertare l’attenzione delle persone. Secondo una ricerca pubblicata su Acta Biotheoretica, condotta dalla dottoressa Diana Koranova (e colleghi), di Praga (2021), il suono delle sirene d’emergenza è stato studiato sulle frequenze dell’ululato dei lupi, frequenze alle quali evolutivamente noi rispondiamo con un senso di allerta. Di conseguenza i cani rispondono a questo segnale proprio perché è plasmato sul richiamo dei loro parenti stretti. Un esempio di ingegneria biomimetica, ossia quando l’uomo utilizza le strategie del mondo naturale per i suoi scopi. Quindi, non sono i cani che stranamente ululano alle sirene, sono le sirene che sono plasmate sul loro richiamo.

Le origini dell'ululato

Per comprendere l'origine dell'ululato, bisogna considerare che tutti i canidi producono ululati, ma ognuno lo fa a suo modo, tanto che è possibile, studiandone con accuratezza le frequenze, identificare attraverso il suono le varie popolazioni, e addirittura famiglie, presenti su un dato territorio. Infatti l’ululato può avere moltissime modulazioni e identificare le differenze tra specie, tra branchi o famiglie e addirittura tra singoli individui. Naturalmente anche il significato di questo comportamento può avere funzioni differenti a seconda della specie animale che lo emette.

Razze predisposte all'ululato

Non tutti i cani ululano quando sentono una sirena e alcune razze sembrano essere più propense a rispondere a questo tipo di segnale rispetto ad altre. Anni fa, in canile, quando andavano di moda i Siberian Husky più che oggi, e di conseguenza in canile ne finivano diversi esemplari, ricordo che al tramonto iniziava il concerto. Il fatto è che anche gli altri cani ne venivano trascinati, e per qualche minuto, se si chiudevano gli occhi, si veniva trasportati in un mondo selvaggio, quando i branchi si riuniscono, magari per prepararsi ad una battuta di caccia. Moltissimi cani prendevano parte a questo trascinante coro, ma non tutti. Alcuni, pur lasciandosi coinvolgere però non erano dotati della struttura necessaria per prodursi in uno splendido ululato, e quindi, pur di partecipare alla baraonda, abbaiavano, uggiolavano o guaivano con il muso rivolto al cielo e gli occhi chiusi in uno stato di rapimento totale.

A quanto pare, lo posso dire per esperienza, vi sono delle tipologie, o razze, di cani più vulnerabili all’ululato, per esempio tutti gli Hound, i segugi, come i Bloodhound, i Basset Hound, i vari bracchi, gli Spitz e i cosiddetti “primitivi”, i cani nordici in generale come Husky, Malamute e Groenlandesi. In alcune razze, comunque, la tendenza a vocalizzare è maggiore che in altre, non solo per quanto concerne l’ululato.

Posso aggiungere a tal proposito un’esperienza diretta che mi ha toccato molto a livello emotivo. Nell’ottobre del 2017 mi trovavo in Spagna, a Siviglia, per girare un episodio (il numero 5) della serie di documentari di “CANILE 3.0 On the Road” presso la Fondazione Benjamin Mehnert che si occupa soprattutto di levrieri spagnoli maltrattati e abbandonati. Erano circa le tre e mezza di notte quando un centinaio di Galgo hanno cominciato il loro canto (è udibile proprio all’inizio dell’episodio). Non me l’aspettavo. Poi mi è stato riferito che è una cosa che succede molto spesso, e di notte, ma il motivo specifico per cui avvenga non è chiaro. Certo si possono fare delle supposizioni, infatti il Galgo spagnolo è un cane abituato a vivere in gruppi sociali anche molto numerosi e l’ululato è una sorta di richiamo d’appartenenza, da un senso di coesione. Ma chissà perché nel bel mezzo della notte… Forse tra i lettori ci sono persone appassionate di questa razza che possono aggiungere elementi a questo comportamento. Non ho idea se si tratti di qualcosa che anche altri levrieri facciano o sia tipica solo di quel luogo.

Ululare per lamentarsi

Ci sono dei casi in cui penso che il cane ululi per “lamentarsi” di un suono particolarmente fastidioso, magari ricco di frequenze che noi non possiamo udire, ma lui sì. Mi è capitato analizzando alcuni video in cui i cani ululano quando viene suonato uno strumento. Non dico che sia sempre così, ma alle volte è chiaro che il suono, magari di una chitarra elettrica, sia troppo forte e il cane sia indotto ad ululare non già per emulare un vocalist, ma per comunicare il suo disagio. È un po’ come quando un suono ci infastidisce e noi ne emettiamo altri per contrastarlo. Noi possiamo anche tapparci le orecchie, i cani no…

Un comportamento più frequente nei cani anziani

Si è osservato in uno studio del 2019 della dottoressa Melissa Staling della facoltà Paul Mc Greevy di Sidney, pubblicato su PlusOne, che l’ululato è un comportamento più frequente nelle femmine di cane sterilizzate più in là negli anni, quindi più mature, rispetto a quelle sterilizzate precocemente. Un’altra ricerca, della medesima facoltà di Sidney del 2018,  rileva che il comportamento di ululare, quando lasciati soli, sia più frequente in cani maschi sterilizzati in età più matura rispetto a cani sterilizzati in età precoce.

Sta di fatto, comunque, che anche i cuccioli possono rispondere all’ululato delle sirene e non è chiaro se lo facciano esclusivamente per imitazione degli adulti, ma è molto probabile, e mi viene da pensare che se consideriamo l’ululato una sorta di canto – a prescindere dai vari significati che possa assumere – anche noi umani siamo indotti ad unirci al coro quando qualcuno comincia ad intonare un motivo noto ed emotivamente coinvolgente, a prescindere dalle individuali doti canore. C’è un richiamo ancestrale nel canto che induce gli animali sociali (noi inclusi) ad unirsi per formare una sola voce verso le stelle.

Come dobbiamo comportarci quando il nostro cane ulula?

Ululare ha molti significati, può essere un richiamo verso i membri della famiglia, può essere un coro espresso per dichiarare la propria presenza in un territorio, può essere causato da un forte senso di frustrazione e solitudine. Quando passa un’ambulanza a sirene spiegate è facile che si tratti di una risposta ancestrale che induce il cane ad unirsi al canto, anche perché, a differenze delle altre sirene – come per esempio quelle delle fabbriche – il suono arriva da lontano, rapidamente, e passa poi allontanandosi, e ha diverse modulazioni di note e frequenze, insomma non è monotono. Tanto che fu d’ispirazione ad un grandissimo maestro, da poco scomparso, come Ennio Morricone. Infatti si ispirò alle note emesse dalle sirene delle auto della polizia di Marsiglia per scrivere un pezzo immortale come “Se telefonando” cantato dalla magnifica Mina nel 1966.

Ora, se il nostro cane inizia ad ululare alle sirene delle ambulanze, non c’è bisogno né di preoccuparsi né di intervenire per impedirglielo: in fondo è qualcosa che ha un’origine talmente antica che forse, la cosa migliore da fare, sarebbe quella di unirsi anche noi al coro di fratellanza al quale il nostro compagno canino ci invita…

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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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