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8 Gennaio 2021
8:45

Parassitosi intestinali nel cane

L’intestino del cane può essere attaccato da numerosi parassiti. Tra i vermi più comuni vi sono gli ascaridi, gli ancilostomi, la tenia e i trichiuridi. Tra i protozoi ricordiamo i coccidi e la giardia. Alcuni di questi possono colpire persino l’uomo.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Prof. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
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Ascaridi ed Ancilostomi sono parassiti della  prima parte dell’intestino del cane e si trasmettono mediante larve che poi completano il ciclo nell’animale.Occasionalmente possono anche trasmettersi all’uomo. I trichiuridi invece si localizzano nella parte terminale dell’intestino del cane. La tenia si trasmette con l’ingestione di pulci infette. Per quanto riguarda giardia e coccidi si riconosce un ciclo d'infestione diretto per via orale. Generalmente queste parassitosi sono diagnosticabili con esami microscopici e facilmente controllabili.

Classificazione e sintomi

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Ecco le parassitosi più frequenti nel cane:

Ascaridi

Sono parassiti che si sviluppano e vivono nel piccolo intestino. I cani possono parassitarsi ingerendo le uova contenenti le larve. Queste dapprima migrano nell’apparato respiratorio, successivamente vengono deglutite e, una volta nell’intestino, sviluppano le forme adulte che possono misurare fino a 15 centimetri di lunghezza.

Nelle cagne gravide le larve passano per via placentare o attraverso il latte, per cui frequentemente i parassiti si sviluppano nell’intestino di cani giovani. I cuccioli spesso sviluppano sintomatologia clinica evidente: addome rigonfio talvolta associato a diarrea e scarso incremento di peso. In alcuni casi si registra sintomatologia respiratoria per la massiva localizzazione polmonare delle larve che in questo caso può esitare nella morte del cucciolo. Spesso nelle feci si osservano i vermi adulti. I cani adulti, invece, non manifestano generalmente sintomi.

Nell’uomo si può verificare una sindrome detta della ”larva migrans cutanea o viscerale” riconducibile al contatto, soprattutto dei bambini, con le uova del parassita per contaminazione ambientale. Le larve migrano nel corpo umano per poi localizzarsi in vari organi (occhio, fegato etc.). La localizzazione nel fegato induce febbre, aumento delle dimensioni dell’organo ed altre alterazioni non tutte specifiche. Nel caso in cui la larva si localizzi nei tessuti dell’occhio, i soggetti manifestano varie alterazioni della vista dovute all’infiammazione. La diagnosi non è sempre semplice.

Ancilostomi

Le forme larvali del parassita vengono ingerite dall’animale e finiscono per  diventare parassiti adulti nell’intestino. Le femmine adulte del parassita sono molto prolifiche e producono moltissime uova che si disperdono nell’ambiente continuando il ciclo. Gli ancilostomi vivono agganciati alla parete dell’intestino a cui rimangono adesi per via di uncini che provocano micro emorragie. Gli animali giovani si ammalano allattando da madri che eliminano le larve con il latte.

I sintomi più importanti sono l’anemia ed il dimagrimento; se il numero di ancilostomi che parassitano l’intestino è molto elevato l’animale va incontro ad un deperimento organico generalizzato. L’ancilostoma canino può occasionalmente infestare l’uomo.

Tenia (Dipylidium caninum)

È un verme di forma piatta che può essere lungo diversi centimetri. Infesta il cane localizzandosi nell’intestino tenue. La forma larvale del parassita svolge una parte del suo ciclo vitale nei pidocchi e nelle pulci; il cane si infesta ingerendo l’insetto infetto. Nell’intestino tenue del cane si sviluppano e vivono le forme adulte che espellono forme immature. Gli animali generalmente non manifestano sintomi, tuttavia spesso i cani affetti da questa parassitosi si leccano la zona perianale per il prurito e l’infiammazione dovuta alla localizzazione delle forme immature del parassita. Questa parassitosi è più frequente nei cani randagi ma può manifestarsi anche nei soggetti di razza pura ben curati.

Coccidi

I cani possono essere infestati da coccidi, piccoli parassiti comuni anche ad altre specie animali. Il ciclo del parassita è diretto, per cui gli animali ingeriscono forme infettanti che si sviluppano vivendo nell’intestino. I cani parassitati da coccidi emettono all’esterno le uova, continuando così il ciclo biologico del parassita. La coccidiosi si riscontra più frequentemente nei canili e nei luoghi dove sono presenti molti animali tenuti in condizioni igieniche non ottimali. La sintomatologia si osserva per lo più in cani giovani che possono manifestare diarrea.

Giardia

Piccolo protozoo che vive nell’intestino dei cani i quali si infettano per via orale. Non sempre la parassitosi dà una sintomatologia clinica evidente. Tuttavia, è di più frequente riscontrarla negli animali giovani che possono manifestare diarrea a seguito della reazione infiammatoria dell’intestino. E’ una malattia trasmissibile all’uomo (zoonosi).

Trichiuridi

Il Trichiuris, detto anche “verme a frusta”, è un parassita che vive principalmente nel grosso intestino (colon e cieco) del cane. Gli animali vengono a contatto con il parassita ingerendo le uova contenenti le larve. Una volta che queste arrivano nell’intestino del cane qui completano il loro ciclo di sviluppo fino alle forme adulte che misurano pochi centimetri. Quando l'infestione è massiva gli animali manifestano una sintomatologia generica: diarrea a volte frammista a muco, dimagrimento e gonfiore.

Le uova resistono anche per molti anni nell’ambiente esterno per cui, ai fini della prevenzione, è importante che gli ambienti dove vivono gli animali possano essere facilmente disinfestati.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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