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14 Ottobre 2023
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Oggi è il World Migratory Bird Day: l’acqua sostiene la vita degli uccelli migratori

Oggi è la giornata mondiale degli uccelli migratori, sempre più minacciati dalla perdita di habitat ma anche dalla scarsità di acqua, risorsa fondamentale per la nidificazione, la migrazione e lo svernamento.

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Oggi, 14 ottobre, in tutto il mondo si celebra il World Migratory Bird Day, la giornata mondiale interamente dedicata agli uccelli migratori. O meglio, una delle due giornate, perché proprio come in una vera migrazione c'è un'andata e un ritorno. La seconda settimana di maggio si festeggia infatti la migrazione di ritorno, quella primaverile, mentre a ottobre si celebrerà invece quella autunnale di andata. Più o meno in concomitanza coi picchi migratori degli uccelli in tutto il mondo.

Quest'anno la campagna lanciata dal World Migratory Day punta ad attirare l'attenzione su una risorsa indispensabile per gli uccelli ma che, tuttavia, sta diventando sempre più rara: l'acqua. L'acqua è l'elemento fondamentale per sostenere la vita sul nostro Pianeta e anche gli uccelli migratori si affidano a questa risorsa – e a tutti gli habitat a essa associati, come laghi, fiumi, torrenti, stagni, paludi, acquitrini e zone umide costiere – per riprodursi, riposare e recuperare le energie durante la migrazione e oppure come rifugio per trascorrere l'inverno.

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Purtroppo però, il 35% delle zone umide mondiali è già andato perso solamente negli ultimi 50 anni e con la drammatica siccità e la crisi climatica che stiamo attraversando, il futuro non sembra essere affatto roseo. Qualche esempio? Il Grande Lago Salato in Utah, il più grande lago salato dell'emisfero occidentale, viene utilizzato da oltre un milione di uccelli acquatici, tra cui limicoli, aironi, rapaci, anatre e tanti altri. Rischia però di prosciugarsi e scomparire completamente nel giro di appena cinque anni.

Nel bacino del fiume Amur, in Asia, i cambiamenti climatici stanno invece amplificando l'impatto devastante della perdita degli habitat acquatici, privando gli uccelli migratori di siti indispensabili per la riproduzione o la sosta durante la rischiosa migrazione. Questi sono solo alcuni degli esempi sconfortanti legati alla perdita di acqua e zone umide, che stanno inoltre contribuendo al drammatico calo demografico che tutti gli uccelli del mondo stanno attraversando: ben il 48% delle specie è infatti in declino.

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Una delle storie più drammatiche riguarda invece il Lago d'Aral, tra Kazakistan e Uzbekistan. Un tempo questo specchio d'acqua era il quarto lago più grande del mondo ma oggi, invece, è da tutti considerato uno dei peggiori disastri ambientali della storia: attualmente, il lago è ridotto a meno di un decimo delle sue dimensioni originali e ha perso ben il 95% del suo volume I progetti di irrigazione di epoca sovietica hanno lo hanno quasi completamente prosciugato, danneggiando anche i pescatori e gli agricoltori locali che da quel lago dipendevano e riducendo la disponibilità di acqua potabile per le popolazioni umane.

L'impatto è stato enorme per le comunità che vivono intorno al lago, ma ha colpito anche milioni di uccelli migratori, che hanno perso per sempre importanti fonti di cibo e aree di sosta di sosta durante i loro lunghi e rischiosi viaggi. Un altro esempio lampante è anche il Sahel, una vasta regione semiarida dell'Africa: qui, periodi prolungati di siccità, deforestazione e pascolo eccessivo, hanno portato al degrado del suolo e alla perdita di vegetazione, minacciando la sopravvivenza sia della popolazione umana locale che della fauna selvatica.  Il lago Ciad, che si trova in questa regione, uno tempo era uno dei più grandi corpi idrici dell'Africa. Nel 1960 ha però perso il 90 % della sua superficie, impoverendo le risorse idriche per le comunità locali e anche per tantissimi uccelli migratori.

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Gli ecosistemi acquatici e le zone umide sono sempre più minacciati in tutto il mondo, così come gli uccelli migratori che dipendono da essi. La crescente richiesta umana di acqua potabile, così come l'inquinamento e la crisi climatica, stanno avendo un impatto diretto sulla conservazione di tantissime specie, che unendo Nord e Sud del mondo e migrando tra i continenti, sono anche un importante campanello d'allarme per la salute l'intero Pianeta. Tutelare i migratori, le risorse idriche e gli ecosistemi acquatici, significa quindi proteggere anche noi stessi e il nostro futuro.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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