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8 Ottobre 2022
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Giornata mondiale degli uccelli migratori: cosa possiamo fare per ridurre l’inquinamento luminoso?

In tutto il mondo oggi si celebra il World Migratory Bird Day, la giornata mondiale dedicata agli uccelli migratori. Il tema di questa edizione è l’impatto dell’inquinamento luminoso, una delle minacce principali per tanti piccoli e grandi migratori notturni. Ma cosa possiamo fare per ridurlo?

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Oggi, 8 ottobre, in tutto il mondo si celebra il secondo World Migratory Bird Day dell'anno, una delle due giornate mondiali interamente dedicate agli uccelli migratori. Proprio come tutte le migrazioni che si rispettino c'è infatti una giornata di andata e una di ritorno, per questo se ne celebrano due. A ottobre si festeggia la migrazione di andata, quella autunnale, mentre a maggio si celebrerà quella primaverile di ritorno. Entrambe le date coincidono, più o meno, coi picchi migratori in tutto il mondo.

Quest'anno la campagna lanciata dal World Migratory Day vuole attirare l'attenzione su una minaccia fin troppo sottovalutata e che interferisce con la vita di milioni di piccoli e grandi viaggiatori alati: l'inquinamento luminoso. Le luci artificiali notturne delle nostre città aumentano ogni anno sempre più velocemente. Lampioni, fari, impianti sportivi, insegne luminose o interi edifici completamente illuminati crescono di circa 2,2% ogni anno in tutto il mondo e oggi quasi un quarto dell'intera superficie terrestre è perennemente illuminata di notte.

L'inquinamento luminoso minaccia la migrazione

Ad oggi, oltre l'80% della popolazione mondiale vive sotto un cielo perennemente illuminato, numeri che si avvicinano addirittura al 99% se consideriamo solo l'Europa e il Nord America. Questo crescente utilizzo dell'illuminazione artificiale sta però modificato drasticamente l'ambiente naturale, interferendo con la vita e le abitudini di tantissimi animali selvatici, tra cui gli uccelli migratori. Molte specie migratrici, infatti, viaggiano soprattutto di notte, quando non c'è il sole cocente, evitando così di incontrare pericolosi predatori e risparmiando un sacco di energie.

Lo scorso maggio, in occasione del primo WMBD, avevamo già affrontato in che modo le luci disturbano i migratori, contribuendo non solo a farli finire fuori rotta, ma anche facendo aumentare vertiginosamente il rischio di collisioni contro strutture artificiali. L'inquinamento luminoso urbano è un problema su vasta scala, ma anche noi nel nostro piccolo possiamo fare la nostra parte per restituire il buio alla notte. Proprio per questo, grazie ai suggerimenti dell'International Dark-Sky Association, vi daremo qualche consiglio per ridurre l'impatto luminoso del vostro quartiere e agevolare così la migrazione e la vita notturna.

Installiamo sensori di movimento

Il modo migliore per ridurre l'inquinamento luminoso è, ovviamente, spegnere completamente le luci, soprattutto quando non sono necessarie. Il buio totale non solo aiuterà i migratori e il resto della fauna selvatica, ma permetterà di risparmiare anche un bel po' di energia, alleggerendo al tempo stesso la bolletta. Un buon modo per controllare le luci sono i sensori di movimento e i timer. Se abbiamo luci all'esterno, possiamo fare in modo che si accendano solo quando qualcuno attiva i sensori oppure impostando un timer notturno. Uccelli, insetti e vicini lo apprezzeranno di certo.

Usiamo lampadine con intensità regolabile

Le lampadine dimmerabili possono essere regolate controllando l'intensità della luce che emettono. Nella maggior parte dei casi tutti i modelli di lampadine LED hanno anche una versione dimmerabile, che consente di regolare la quantità di luce emessa. In questo modo, possiamo usarle al massimo della luminosità solo quando è necessario. Alcune lampadine possiedono anche un sistema per evitare lo sfarfallio luminoso, estremamente fastidioso sia per gli animali che per gli umani.

Preferiamo luci più calde

Le lampadine con toni più caldi e tendenti verso il giallo, sono più adatte ai nostri ritmi circadiani rispetto alla luce blu o bianca. Proprio per questo la "modalità notte" o "protezioni occhi" del nostro smartphone utilizza queste tonalità. Cerchiamo quindi di evitare i toni luminosi con temperature superiori a 6.000 Kelvin e preferiamo invece lampadine con temperature inferiori a 3.000 K, meno fastidiose per tutta la fauna che popola la notte.

Direzioniamo e schermiamo le luci esterne

Una luce vicino alla porta di casa o al garage, non ha certamente bisogno di illuminare un albero o il cielo. Direzioniamo quindi le luci verso terra oppure installiamo un paraluce o un copertura in grado di schermarla proteggendo il cielo. La schermatura consente anche di utilizzare lampade che consumano meno energia, ma ottenendo lo stesso quantitativo di luce di cui abbiamo bisogno. In pratica, vincono tutti.

L'inquinamento luminoso è un problema serio e fin troppo sottovalutato. Occorrerebbe incoraggiare le amministrazioni locali affinché adottino queste misure di sicurezza, solo così restituiremo finalmente il buio alla notte. L'oscurità naturale ha lo stesso identico valore del suolo, dell'acqua e dell'aria pulita e merita di essere tutelata per tutti, umani compresi.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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