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11 Gennaio 2024
10:33

Nuova udienza al Tar di Trento per l’orsa JJ4, la Lav: «La Provincia si esprima sul trasferimento»

Oggi si terrà la nuova udienza del Tar sul destino dell'orsa JJ4. I giudici a seguito del ricorso presentato dalla Lav potrebbero indurre l'amministrazione provinciale di Trento a pronunciarsi sul trasferimento dell'orsa in un santuario.

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orso bruno

Oggi si terrà la nuova udienza del Tar sul destino dell'orsa JJ4. I giudici a seguito del ricorso presentato dalla Lav potrebbero decidere di indurre l'amministrazione provinciale di Trento a pronunciarsi sullo spostamento in un santuario per orsi in Romania del plantigrado.

Anche se il presidente Maurizio Fugatti ha sempre espresso attraverso i media la propria contrarietà al trasferimento di JJ4, la Provincia Autonoma non si è mai pronunciata ufficialmente rispetto a questa possibilità, evitando di rispondere alle sollecitazioni dell'associazione.

«Ci aspettiamo che il Tar induca la Provincia a darci una risposta», spiega a Kodami Massimo Vitturi, responsabile Area selvatici della Lav che in queste ore è a Trento per l'udienza. «La Provincia da mesi tergiversa su questo tema, nonostante le nostre reiterate richieste di trasferire JJ4 e nonostante il piano che abbiamo presentato abbia ottenuto la piena disponibilità di tutte le istituzioni coinvolte, sia scientifiche che amministrative. Manca solo la Provincia di Trento».

JJ4 è l'orsa che il 5 aprile 2023 ha ferito a morte il 26enne di Caldes Andrea Papi. Un evento tragico che ha cambiato forse per sempre il rapporto della comunità trentina con i suoi boschi e gli animali selvatici che li abitano. All'indomani della morte di Papi si è scatenata una vera e propria caccia all'orso, indicato come il nemico pubblico numero uno.

L'intenzione di Fugatti era quella di abbatterlo sul posto al momento della cattura. Un proposito disinnescato immediatamente dai giudici del Tar di Trento che hanno sospeso il decreto di abbattimento, lasciando in vigore la cattura.

Il 18 aprile JJ4 è stata catturata rinchiusa all'interno del Centro faunistico del Casteller, alle porte di Trento. Si tratta di un'area non adatta ad ospitare gli orsi, pensata per accogliere questi animali per un tempo limitato, e che invece si è trasformato in un vero e proprio centro di detenzione per orsi problematici. Tra le sue mura si trova infatti anche un altro orso, Papillon.

JJ4 non potrà mai tornare in natura. Lo ha stabilito anche l'Ispra, l'Ente che in Italia fornisce il proprio parere scientifico sulla gestione della fauna selvatica. Gli esperti hanno infatti decretato la rimozione dal contesto naturale, senza però necessariamente ricorrere a metodi cruenti.

Per questo le associazioni hanno individuato in Romania il Libearty Bear Sanctuary di Zarnesti, una struttura che si occupa di accogliere animali selvatici reduci da situazioni di maltrattamento. All'ipotesi di trasferimento hanno dato il proprio assenso sia l'autorità romena che il ministero dell'ambiente italiano, che a questo scopo aveva creato una Commissione apposita per valutare le possibili destinazioni in un ottica di benessere animale.

L'unica a non esprimersi nelle sedi opportune resta quindi la Provincia di Fugatti. «Ci hanno risposto in modo elusive e non pertinente – sottolinea Vitturi – risposte che non tengono conto di quello che è stato assodato dalla giustizia amministrativa: cioè che JJ4 può essere trasferita».

Con una sentenza che ha sorpreso tutti, il Tar di Trento a dicembre ha rimesso la questione dell'uccisione di JJ4 alla Corte di di Giustizia europea. Anche se il destino di JJ4 è ancora appesa al sottile filo della Giustizia degli uomini, le associazioni pretendono una risposta. «Ci siamo rivolti rivolti al Tar, ancora una volta, per avere una risposta concreta», conclude Vitturi. Il responso potrebbe arrivare nelle prossime ore o all'inizio della settimana prossima.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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