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14 Dicembre 2023
12:43

Oggi si deciderà il destino dell’orsa JJ4: abbattimento o trasferimento

Si decide oggi davanti al Tar di Trento il futuro dell'orsa JJ4 che il 5 aprile 2023 ha ferito a morte Andrea Papi. Secondo l'avvocata dell'Oipa Claudia Taccani c'è una speranza: «Non è necessario procedere all'abbattimento se è stata auspicata la possibilità di trasferimento».

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orso

Si decide oggi davanti al Tar di Trento il futuro dell'orsa JJ4 che il 5 aprile 2023 ha ferito a morte Andrea Papi, il 26enne di Caldes divenuto così la prima vittima di un orso nella storia dell'Italia unita. Questo fa di JJ4 a sua volta la prima orsa finita sotto processo per omicidio.

Il Tar deciderà infatti se applicare o annullare definitivamente il decreto con il quale Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha deciso l'abbattimento dell'orsa. JJ4 al momento si trova confinata all'interno dell'area faunistica del Casteller. Una struttura definita dagli attivisti più simile a «un'area cani» per le sue dimensioni ridotte rispetto alle necessità etologiche dei plantigradi.

JJ4 si trova da 8 mesi negli spazi del Casteller dopo la momentanea sospensione all'abbattimento decisa prima dal Tar e poi anche dal Consiglio di Stato. Sospensione però non significa salvezza. Da subito Fugatti aveva dichiarato che per lui l'unica soluzione era l'uccisione del plantigrado, iniziando così una battagli di ricorsi al Tar che si chiuderà oggi.

Solo l'udienza di merito potrà scrivere la parola fine alla vicenda, in un senso o nell'altro. La morte, infatti, non è l'unica soluzione per JJ4 che potrebbe essere trasferita nel Libearty Bear Sanctuary di Zarnesti, in Romania, specializzato nell'accoglienza di orsi provenienti da situazioni di sfruttamento.

Nonostante le rimostranze di Fugatti, l'Ispra ha dato parere positivo rispetto a questa proposta. I giudici hanno sancito la necessità di rimuovere JJ4 dall'ambiente naturale per essere messa in condizione di non nuocere più alle persone, tuttavia per realizzare questo proposito non è necessario ucciderla. Questo è un punto importante del ricorso presentato dall'Oipa, come spiega a Kodami Claudia Taccani, responsabile dello Sportello legale dell'associazione: «Con il trasferimento in un santuario della Romania, luogo più idoneo per l'orsa rispetto al Casteller, il decreto di abbattimento della Provincia Autonoma non ha ragione d'essere».

Il Santuario è gestito dall’associazione Millions of Friends, membro dell'Oipa. «Non c'è motivo di procedere di abbattimento se è stata auspicata la possibilità di trasferimento – sottolinea Taccani – Inoltre, lo spostamento sarà a spese nostre, non dello Stato». La Romania ha già autorizzato il trasferimento dell’orsa JJ4, e anche il Ministero dell'Ambiente italiano si è detto disponibile a valutare questa opzione a luglio di quest'anno, creando anche una  Commissione ad hoc incaricata di valutare le diverse strutture disponibili.

La partita però non è ancora chiusa. Il Tar potrebbe anche ritenere eseguibile il decreto di abbattimento. «Se il giudice dovesse dare ragione alla Provincia ricorreremo al Consiglio di Stato – precisa l'avvocata – Siamo già pronti a questa opzione, anche se speriamo non sia necessaria. Sia per JJ4 che per gli altri orsi trentini, non ci dimentichiamo che c'è in ballo anche il futuro di MJ5».

Se il Tar dovesse confermare il decreto di abbattimento, sarebbe un precedente importante per tutti gli orsi ritenuti problematici dalla Provincia di Trento, e soprattutto per MJ5. Sul plantigrado pende infatti un decreto di cattura analogo a quello che ha portato JJ4 al Casteller. Se però oggi il giudice dovesse decider per l'uccisione di questa, anche la cattura di MJ5 potrebbe trasformarsi in una sentenza di morte eseguibile sul posto.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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