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7 Gennaio 2021
11:00

Nella metro di Mosca un treno per cani e gatti che cercano una famiglia

Un convoglio della linea Blu è stato decorato con nomi e foto degli animali che vivono nelle strade della capitale russa. L’obiettivo dell’iniziativa è sensibilizzare le persone a un’adozione consapevole grazie anche all’utilizzo della tecnologia.

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Si chiama “Khvosty i Lapki” e pur avendo un suono duro, il significato è, invece, molto dolce: vuol dire “Code e Zampe” ed è il nome di un treno della metropolitana che la città di Mosca, insieme ai responsabili dei rifugi animali, ha deciso di dedicare a cani e gatti abbandonati.  Funziona così: ci sono 72 foto di animali di 15 rifugi differenti incollate sulle pareti dei vagoni con i loro codici QR da scansionare per ottenere il profilo dettagliato dell'animale che ne descrive la storia, il carattere e lo stato di salute. Le persone che salgono possono approfondire la conoscenza con l’animale e poi scegliere quello a cui dare una famiglia.

Non basta adottare, ci vuole consapevolezza

L’adozione, però, come sta succedendo in tanti paesi nel mondo è una cosa seria anche in Russia: non è sufficiente acquistare una ciotola e un tappetino per poter portare a casa cane o gatto, ma ci vuole molto di più. Adottare un animale è un gesto di grande responsabilità, non va fatto a cuor leggero. E per conquistare un amico a quattro zampe dal rifugio è quindi necessario passare attraverso un colloquio, essere pronti a mantenere un dialogo e a riferire poi sulla vita e sulla salute dell'animale per alcuni mesi successivi.

Dopo il lancio del progetto, più di 200 animali hanno trovato casa. Sotto le foto degli animali che trovano famiglia appare un adesivo con scritto «Già a casa». E ogni volta che uno di loro viene adottato, la scheda viene sostituita da quella di un altro animale. Nel totale, la piattaforma elenca circa 1500 cani e gatti. E sono già diverse le persone che si sono registrate.

L’iniziativa in un paese in cui l’approccio al randagismo spesso è stato violento

L’iniziativa, partita i primi giorni di dicembre, ha lo scopo di sensibilizzare i passeggeri sul problema degli animali abbandonati e l’obiettivo non è solo quello di aiutarli a trovare una casa, ma anche di attirare l'attenzione sul randagismo, che a Mosca è molto sentito. Le autorità russe lo ritengono un fenomeno intollerabile e non è chiaro quali siano i metodi utilizzati per risolverlo. Gli animalisti sono convinti che i randagi vengano ammazzati e si ricorderà durante i Mondiali del 2018 la denuncia dell’attivista Ekaterina Dmitrieva, direttrice dell’organizzazione animalista “City animal protection foundation”, che aveva accusato il governo di aver stanziato oltre un milione e mezzo di euro per l’abbattimento di cani e gatti randagi presenti nelle undici città ospitanti l’evento. Un’accusa pesante respinta però dal governo che ha replicato di aver invece chiesto alle città di realizzare rifugi temporanei per cani e gatti randagi.

Le meravigliose capacità dei randagi

Il biologo Andrey Poyarkov ha studiato  per 30 anni i cani randagi che vivono nel sistema di gallerie della metro moscovita di Mosca a causa della durezza dell’inverno russo. L’esperto ha rilevato che gli animali si sono dati un’organizzazione sociale con tratti di adattamento unici. I cani sopravvivono chiedendo cibo ai passanti, ma, per esempio, alcuni sono diventati più abili di altri nell’individuare le persone da cui è più probabile ottenere qualcosa e nell’evitare quelle potenzialmente ostili. Quello che è più impressionante è la tecnica: i branchi mandano i membri più piccoli a “chiedere” il cibo, probabilmente dopo aver constatato che l’ottengono più facilmente.  E altrettanto notevole è anche il fatto che alcuni di questi cani abbiano sviluppato la capacità di muoversi da una stazione all’altra prendendo i treni, pur non essendo ancora chiaro come riconoscano la stazione a cui scendere.

Ma ormai è normale per i moscoviti vedere un cane da solo che aspetta il treno sempre a quell’ora in una certa stazione. Infine, nessuno ha mai attaccato gli esseri umani. Gli abitanti di Mosca, pur se ancora in tanti ritengono che i cani possono essere un problema, stanno imparando a conviverci e in molti casi a socializzare con loro. E ritengono, soprattutto, che siano stati proprio i randagi i primi ad aver lavorato molto per assicurare una convivenza pacifica.

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Simona Sirianni
Giornalista
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