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7 Aprile 2022
10:36

Mucca sull’A24, incidente evitato per un soffio. La concessionaria: «Indispensabili nuove recinzioni»

Ennesimo intervento in A24 per la presenza di una mucca nei pressi della carreggiata. Strada dei Parchi chiede investimenti per la messa in sicurezza prevista ormai da anni.

mucca

Incidente sventato per un soffio martedì sull’autostrada A24, dove una mucca di un pascolo vicino è riuscita ad arrivare sino al prato che sovrasta la carreggiata: soltanto l’intervento della polizia stradale, allertata da alcuni automobilisti, ha impedito che l’animale finisse in strada con esiti potenzialmente tragici.

La mucca è stata avvistata all’altezza del chilometro 24, nei pressi dell'uscita Vicovaro Mandela verso Roma. Una volta recuperato e messo in sicurezza il bovino, l’allevatore è stato denunciato per pascolo abusivo e danneggiamento, visto che la mucca ha anche sfondato una recinzione per arrivare in quel punto. Quanto accaduto è però soltanto l’ultimo di una lunga serie di episodi che mettono in luce le problematiche legate alla coesistenza tra animali e infrastrutture umane.

Le recinzioni vanno rinforzate, ma mancano i fondi

A febbraio, per esempio, tra i caselli di Carsoli e Tivoli si è verificato un vero e proprio incidente: quella volta la mucca era riuscita ad arrivare in autostrada ed è stata investita e uccisa da un’auto su cui viaggiavano l’ex calciatore Carlo Cherubini e la moglie Valentina Scarchilli, entrambi ricoverati in gravi condizioni in ospedale. Anche in quel caso Strada dei Parchi aveva denunciato l’allevatore per pascolo abusivo e danneggiamento, dopo che un veterinario era riuscito ad accertare la provenienza dell'animale, ma il problema è a monte: i fondi per la messa in sicurezza dei tratti autostradali impediscono di mettere a norma le recinzioni, e di tenere così separate le aree rurali dai tratti autostradali della A24 e della A25, definite dalla legge 228/2012 “strategiche ai fini della Protezione Civile”.

«La mancata approvazione del Piano Economico Finanziario (Pef) non si ripercuote soltanto sull’aumento delle tariffe, a tutto svantaggio dell’utenza, con ovvie ricadute sui volumi di traffico e sul turismo dei territori attraversati – hanno spiegato da Strada dei Parchi – ha conseguenze drammatiche sulla sicurezza: il blocco della messa in sicurezza antisismica dei viadotti dichiarata urgente dal Parlamento da ben 10 anni, e il mancato finanziamento delle nuove recinzioni disegnate con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per la salvaguardia della ricca fauna locale mettono ripetutamente a rischio la sicurezza dei nostri clienti. Malgrado i continui rinvii e le promesse non mantenute, Strada dei Parchi ha avviato comunque la messa in sicurezza dei viadotti nel tratto più vicino al cratere dell’Aquila, riuscendo a reperire i fondi necessari a questo primo intervento, ma senza garanzie per il futuro sulla possibilità di estenderla all’intero tracciato».

A24 e A25, le autostrade che costeggiano tre parchi nazionali

La legge di stabilità 2012 aveva previsto per A24 e A25 un piano miliardario nell’ambito del Pef, non rinnovato dal 2014, e l’intervento sulle recinzioni è stato bloccato. Eppure gli incidenti che coinvolgono animali che riescono ad arrivare in autostrada dalle vicine campagne e colline sono numerosi, e non riguardano solo mucche ma anche gli orsi marsicani, specie ad altissimo rischio estinzione che vive principalmente nel Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise: nell’ottobre del 2021 un esemplare del peso di 200 chili era stato travolto e ucciso da un tir tra Avezzano e Celano, in direzione Pescara, riaccendendo i riflettori sul quei nastri d’asfalto che costeggiano ben tre parchi nazionali, due parchi regionali e almeno quattro riserve naturali, passando da 0 a circa 2.800 metri di quota.

A luglio 2021 Strada dei Parchi aveva stretto un’intesa con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, promossa dal prefetto dell’Aquila, Cinzia Torraco, e dal commissario straordinario per la messa in sicurezza di A24-A25, Maurizio Gentile, proprio per gettare le basi per un progetto di tutela della fauna, che comporta un ulteriore innalzamento degli standard di sicurezza per il traffico e campagne di sensibilizzazione degli automobilisti per la particolarità di queste due autostrade che di fatto “invadono” ecosistemi tanto importanti quanto fragili.

Il progetto prevede una nuova barriera di recinzione per prevenire gli attraversamenti faunistici dell’autostrada in sostituzione di quella già esistente, due metri e 60 di recinzione con una rete zincata elettrosaldata, ancorata ad una fondazione di calcestruzzo armato e costituita da un sistema a maglie differenziali molto fitta finalizzata a evitare anche l’accesso della microfauna. A questo si aggiunge una recinzione culminante in una mantovana di quasi 60 cm, inclinata verso l’esterno, in modo da scoraggiare anche gli ungulati, come cervi e caprioli, capaci di raggiungere grandi altezze con un balzo. Una barriera resistente, in grado di opporsi agli attacchi di grandi mammiferi come orsi e cinghiali.

Il progetto prevede l’installazione della barriera in un primo lotto di intervento a priorità maggiore, per un’estensione complessiva, a regime, di circa 87 km tra A24 e A25, ma senza adeguati finanziamenti risulta impossibile mettere in sicurezza l’intero tracciato, con conseguenze anche molto gravi per esseri umani e animali.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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