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2 Novembre 2022
18:44

Cinque leoni fuggono dallo zoo: cucciolo narcotizzato per la cattura

L'incidente al Taronga Zoo di Sidney: un adulto e quattro cuccioli sono usciti dal recinto sfruttando un buco nella recinzione, e i veterinari hanno dovuto sedarne uno per riportarlo all'interno.

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leonessa

La fuga di cinque leoni dal loro recinto al Taronga Zoo di Sidney riaccende il dibattito sulla sicurezza delle strutture che tengono animali selvatici in cattività per mostrarli al pubblico, contenendoli dietro gabbie e reti metalliche, e sullo stress subito da questi animali a causa della condizioni di vita.

L’episodio si è verificato all’alba del 2 novembre, quando un leone adulto e quattro cuccioli sono stati individuati fuori dal loro recinto, osservati in una piccola are adiacente, con soltanto una recinzione alta meno di due metri a dividerli dai vialetti percorsi dai visitatori. Dieci minuti dopo l’avvistamento il personale dello zoo è intervenuto, lo zoo è stato chiuso ed è stata avviata la procedura prevista in questi casi. Se quattro dei leoni sono tornati spontaneamente nel recinto, però, si è reso necessario sedare un cucciolo per riportarlo nell’area a lui destinata.

E anche se lo zoo ha rassicurato sul fatto che «è sveglio e sta bene», e che nessuno è rimasto ferito in alcun modo (tutte le persone presenti nell’area sono state fatte allontanare), la somministrazione di un narcotico in modo “gratuito” – il cucciolo non ha manifestato aggressività, e l’unica sua colpa è stata uscire dal recinto in cui viene tenuto dalla nascita in cattività – ha suscitato non poche polemiche, cui si sono sommate quelle legate alla sicurezza della struttura.

«Abbiamo esaminato le riprese video e abbiamo avuto conferma che sono trascorsi meno di 10 minuti tra l'uscita dei leoni dal recinto e la risposta all'emergenza – ha fatto sapere la direzione del Taronga Zoo – Quanto accaduto è un incidente significativo, ed è ora in corso una revisione completa per accertare esattamente come i leoni siano stati in grado di uscire». A oggi nello zoo sono tenuti Ato, Maya e i loro cinque cuccioli: Khari e Luzuko, due maschi, e Malika, Zuri e Ayanna, tre femmine.

Nel pomeriggio di mercoledì la direzione della struttura ha diffuso una nota in cui ha spiegato che gli animali sono riusciti a uscire sfruttando un buco nella recinzione: «I leoni sono in un’area di detenzione nel retro del loro recinto, mentre proseguono le verifiche – si legge nella nota – È in corso di redazione un rapporto completo sull’incidente. Custodi e veterinari riferiscono che tutti i leoni stanno bene. Lo zoo di Taronga rimane aperto ed è estremamente grato al suo staff e alla comunità per il loro supporto».

L’accaduto ha, come detto, rinfocolato il dibattito già molto acceso sugli zoo e sugli incidenti che si verificano. Nel caso del Taronga nessuno è rimasto ferito, ma soltanto una settimana fa in Iraq una bambina di tre anni è stata morsa a un braccio da un orso dopo essere riuscita a infilare un braccio all’interno delle maglie del recinto. E in molti hanno ricordato come gli zoo siano ambienti in cui gli animali vengono tenuti in condizioni di estremo stress – in alcuni casi anche drogati per tenerli più tranquilli, soprattutto i predatori – e costretti a vivere davanti agli sguardi costanti di persone che spesso si avvicinano per provocare in loro una reazione e senza alcun rispetto. In molti casi gli incidenti, alcuni mortali, si sono verificati in strutture carenti non soltanto dal punto di vista del benessere animale ma anche della sicurezza.

L’obiettivo, in molti casi, è un'esposizione ultra-spettacolarizzata di ottocentesca memoria degli animali, che ha davvero poco a che fare con la conservazione, la ricerca e l'educazione al rispetto di tutte le specie.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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