video suggerito
video suggerito
24 Marzo 2022
17:20

Morto a 43 anni Rajabu, il rinoceronte nero più anziano della Tanzania

Rajabu, il rinoceronte nero più anziano della Tanzania, è morto a 43 anni nel Parco Nazionale del Serengeti. È stato uno dei rinoceronti più prolifici del santuario.

3.954 condivisioni
Immagine
Credit: instagram @serengeti_national_park

È morto a 43 anni nel Parco Nazionale del Serengeti Faru Rajabu, uno dei più vecchi e prolifici rinoceronti neri orientali della Tanzania.

La notizia è stata condivisa dal Tanzania National Parks, l’ente governativo che gestisce tutti i 22 parchi nazionali del Paese: «Siamo molto tristi nell’annunciare che questa mattina il parco si è svegliato con la notizia della morte di Rajabu, figlio di Frau John, morto nel 2015 a 47 anni», si legge nel comunicato stampa diffuso il 21 marzo. Rajabu, stando a quanto riferito dal parco, è morto di vecchiaia: i rinoceronti neri vivono tra i 35 e i 40 anni, e si stima che Rajabu fosse nato nel 1979.

Per i primi 14 anni della sua vita il rinoceronte è rimasto nell’area protetta di Ngorongoro, prima di essere trasferito nell’area del Parco del Serengeti: «Rajabu lascia molti figli, nipoti e pronipoti – ha sottolineato Pascal Shelutete, portavoce del parco – i suoi resti saranno conservati così come previsto dal regolamento vigente».

Il Parco del Serengeti è uno degli ultimi santuari rimasti al mondo per il rinoceronte nero, una specie ad altissimo rischio estinzione a causa del bracconaggio. Il Wwf stima che a oggi siano siamo rimasti soltanto 5.600 esemplari di rinoceronte nero, che rispetto al rinoceronte bianco – seconda specie di rinoceronte africano – è quello che versa in situazione più critica. La principale minaccia è appunto il bracconaggio, la caccia illegale per il commercio internazionale del suo corno, e nel 2020, anche a causa della pandemia da Covid-19 e alle ripercussioni negative sul turismo e sull'economia nazionale, il fenomeno è aumentato in maniera molto preoccupante anche nei parchi nazionali più famosi.

Il corno di rinoceronte viene utilizzato per produrre souvenir e oggetti ornamentali, oltre che ridotto in polvere e usato nella medicina tradizionale orientale per fantomatici “elisir” o “preparati miracolosi”. L’ultimo censimento del Wwf sui rinoceronti (cui è dedicata una giornata mondiale, il 22 settembre) risale al settembre 2021, e riporta che nel 2019 sono stati uccisi dai bracconieri 876 rinoceronti, una media di 2,4 al giorno. In diminuzione rispetto al picco del 2015, quando ne venivano trucidati quasi 4 al giorno, ma comunque numeri ancora molto alti.

Le misure di protezione e tutela, però, iniziano a dare frutti. Dal 2012 al 2018 la popolazione di rinoceronte nero è aumentata in media del 2,5% all’anno, passando da 4.845 a 5.630 individui. I dati della IUCN (2020), sottolinea il Wwf, descrivono un trend positivo per la popolazione del rinoceronte nero sud-occidentale (Diceros bicornis bicornis), che conta oggi 2.390 esemplari ed è cresciuta passando dalla classificazione “criticamente minacciato” a quella “vulnerabile” delle Liste Rosse.

Delle altre sottospecie, la popolazione di rinoceronte nero centro-meridionale (Diceros bicornis minor) conta 2.196 individui, ed è ancora classificato come “criticamente minacciato”. Anche il rinoceronte nero orientale (Diceros bicornis michaeli), resta nella più grave categoria di minaccia delle Liste Rosse: si stima infatti la presenza di soli 1.044 esemplari in natura. Ormai dichiarato estinto in natura invece il rinoceronte nero occidentale.

Avatar utente
Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views