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30 Luglio 2022
12:00

Melanoma orale del cane: sintomi, terapia e aspettativa di vita

Il melanoma è un tumore frequente nel cane, che colpisce la cute, il letto ungueale e il cavo orale. Il melanoma orale è particolarmente aggressivo e i principali sintomi sono lesioni alla bocca, difficoltà a masticare, salivazione abbondante e alito cattivo. Un cane affetto da un melanoma orale senza metastasi può avere un'aspettativa di vita media fino a un anno di vita.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Dott. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
cane melanoma

Il melanoma è un tumore frequente nel cane, che colpisce la cute, il letto ungueale e il cavo orale, con un comportamento biologico molto aggressivo. È riportata una maggiore incidenza in alcune razze, ma non ci sono predisposizioni di sesso. Il cane colpito da melanoma orale avrà difficoltà a masticare, salivazione abbondante e sintomi generali se la malattia è metastatica. La diagnosi è assicurata dall’esame istologico della lesione e la terapia dipenderà dall’estensione del tumore e dalla possibilità di aggredirlo chirurgicamente in maniera completa o meno.

Che cos’è il melanoma

Il melanoma è una neoplasia che origina dai melanociti, ovvero cellule che contengono un pigmento scuro detto melanina. Queste cellule sono localizzate nello strato basale della pelle e delle mucose e pertanto i melanomi possono insorgere sulla cute, giunzione muco-cutanea, letto ungueale e cavità orale. Possibili localizzazioni sono anche l’occhio e le meningi. I melanomi rappresentano circa il 10% di tutte le neoplasie del cane.

I tumori melanocitari cutanei sono generalmente benigni, mentre un comportamento biologico aggressivo è tipico delle neoplasie che si riscontrano a livello delle dita e del cavo orale.

Il melanoma orale nel cane

Immagine

Il melanoma orale può colpire cani meticci e di qualsiasi razza e sesso, ma più frequentemente si riscontra nei Cocker Spaniel, Chow Chow, Scottish Terrier, Barboncini, Golden Retriever, Setter Gordon e nei Bassotti.

Labbra, bocca, gengive, lingua e il palato duro sono le sedi di più frequente riscontro. Questo tumore è tra il tumori più frequenti del cavo orale ed ha un elevato potenziale invasivo e metastatico.

Non si conoscono le cause dell’insorgenza, ma lo studio approfondito con recenti e raffinate tecniche biomolecolari hanno permesso di individuare la disregolazione di alcuni geni coinvolti nella cancerogenesi.

Sintomi

Il pet-mate potrà accorgersi di una lesione nella bocca del cane che non necessariamente sarà di colore scuro. Infatti, questi tumori possono presentarsi sia come masse di colore scuro oppure non pigmentate (colore rosa o simile a quello della mucosa).

La localizzazione nel cavo orale può determinare un aumento della salivazione e difficoltà a mangiare o bere. Il cibo cade lateralmente dalla bocca e l’animale tende a masticare solo da un lato. Altri segni clinici riscontrabili sono gonfiore del viso e/o un cattivo odore dell'alito. Talvolta, a causa di ulcerazioni il pet mate potrà osservare sangue frammisto a cibo o nella ciotola dell'acqua.

La diffusione metastatica ai linfonodi può determinare la comparsa di un gonfiore sotto la mascella o lungo il collo laddove ci sono le stazioni linfonodali drenanti il cavo orale sede della neoplasia. l melanoma metastatizza frequentemente ai polmoni e in questi casi i pazienti possono mostrare letargia e difficoltà respiratorie. Talvolta, il tumore viene identificato durante un esame di routine o una detartrasi.

Diagnosi

Oltre all’esame fisico del paziente, il medico veterinario effettuerà un agoaspirato per l’esame citologico della lesione ed eventualmente delle stazioni linfonodali tributarie per poi procedere con una biopsia ed esame istologico. Sarà poi necessario valutare lo stadio della malattia per capirne l’estensione, impiegando indagini strumentali quali la radiografia diretta del torace e lo studio ecografico dell’addome. Per lo stesso scopo si può preferire la tomografia assiale computerizzata (TAC) o la risonanza magnetica. L’esito della stadiazione determinerà la scelta terapeutica ed indirizzerà la prognosi.

Terapia

La chirurgia è attualmente considerata l’opzione di cura più frequente per il trattamento del melanoma orale canino. La chirurgia comprenderà la resezione ad ampi margini del tumore comprendendo eventualmente il tessuto osseo e i linfonodi.

La radioterapia è un’opzione che viene considerata nei casi di tumori non operabili oppure dopo la chirurgia per limitare la possibilità di una recidiva del cancro.

Un'ulteriore possibilità terapeutica è rappresentata dall’elettrochemioterapia che permette di veicolare in maniera efficace farmaci antitumorali nella lesione neoplastica.

Un’interessante frontiera terapeutica è rappresentata dall’immunoterapia ovvero dalla possibilità di armare il sistema immunitario del cane contro il tumore.

Quanto vive un cane con melanoma

Se il melanoma non viene trattato opportunamente, la prognosi è infausta considerato il comportamento biologico molto aggressivo. La prognosi è più favorevole se le ridotte dimensioni della neoplasia permettono un’escissione chirurgica quanto più completa possibile e la malattia non è diffusa. Un cane affetto da una lesione confinata senza metastasi apparenti ai linfonodi e a distanza può avere un'aspettativa di vita media fino a un anno di vita che però si riduce drasticamente fino a qualche mese per un tumore già disseminato nell'organismo.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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