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8 Maggio 2021
17:00

Lupi a Calderara di Reno: il sindaco: «Niente allarmismi, abituiamoci alla convivenza»

Nelle frazioni limitrofe alla cittadina di Calderara di Reno, alle porte di Bologna, sono stati avvistati alcuni lupi nel mese di aprile. Nonostante l'impegno del sindaco per mantenere la calma spiegando l'entità del fenomeno, i cittadini sono intervenuti con i cannoni spaventa passeri, causando disturbi al vicinato e portando il sindaco a vietare la pratica.

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Nei primi giorni di aprile il Comune di Calderara di Reno, in Emilia Romagna, è stato interessato per la prima volta da alcune predazioni di bestiame da parte di uno o più lupi. I cittadini, spaventati dalla presenza dell'animale e probabilmente anche a causa di un video fake che circolava sui social nel quale si sosteneva di mostrare i lupi in questa zona, sono intervenuti con l'utilizzo di cannoni spaventa passeri, dispositivi in grado di spaventare ed allontanare questi grandi carnivori. Il sindaco della cittadina, Giampiero Falzone, racconta a Kodami lo sviluppo dei fatti: «Non eravamo mai stati interessati da questi eventi, ma non appena è circolata la notizia siamo intervenuti informando i cittadini e dialogando con gli allevatori, eppure le notizie che circolano sui social talvolta corrono e creano allarmismi: ciò che più temo in questa faccenda».

Nonostante i tentativi della giunta comunale di mitigare la preoccupazione dei cittadini, qualche settimana dopo, l'utilizzo dei dissuasori sonori per i lupi è aumentato fino al punto di costringere il sindaco a vietarne l'uso: «Ci sono delle precise normative regionali a regolare l’utilizzo dei cannoni spaventapasseri e animali selvatici, ma chi li ha adoperati non le ha rispettate: per esempio nella cadenza dello sparo, che non può essere inferiore a 3 minuti – racconta il Sindaco – Per questo motivo sono intervenuto con un’ordinanza ad hoc: le “cannonate” stavano spaventando i vicini e gli animali domestici della zona».

«Si tratta di esseri viventi parte dell'ecosistema, dovremo abituarci»

La Pianura Padana è da anni interessata da un fenomeno di ripopolamento da parte del lupo. La provincia di Ferrara infatti, mostra la presenza fissa di un branco, mentre qualche mese fa é stata avvistata Cecilia, la prima lupa sui Colli Euganei di Padova, ma fino ad ora non era mai arrivato nel comune di Calderara: «I primi avvistamenti risalgono alla settimana tra il 4 e l’11 aprile nelle frazioni di Castel Campeggi e Longara e, sulla base di quanto osservato, si può dire che si tratti di un branco di 3-5 elementi», racconta il Sindaco della cittadina alle porte di Bologna. Pochi giorni dopo è iniziato a circolare un video che sosteneva di mostrare i lupi di Calderara, anche se in realtà le immagini risalivano all'anno precedente ed era stato girato nelle Valli di Argenta, in provincia di Ferrara dove, da alcuni anni, i lupi si sono stabiliti in un’area protetta: «Questi atti sono passibili di denuncia per procurato allarme, che ci siamo riservati di mettere in pratica», afferma il sindaco preoccupato per le conseguenze dell'allarmismo generato dai social: «Io penso che a queste presenze, più o meno sporadiche, dobbiamo abituarci, senza paura ma pensando prima di tutto che si tratta di esseri viventi, parte dell’ecosistema. Un ecosistema che sta mutando tanto che in futuro potrebbero diventare presenza costante anche in zone pianeggianti e fluviali come la nostra».

La presenza del lupo sul territorio: «ascoltiamo e prendiamo esempio senza farci prendere dal panico»

La diffusione del lupo, una specie protetta dalla direttiva Habitat del 1992, sta generando talvolta paure e preoccupazioni tra i cittadini dei luoghi interessati, ma sono molte le iniziative volte a migliorare la conoscenza di questo animale, ridurne la percezione negativa e dare le competenze necessarie per un convivenza serena. Il lupo infatti, è un animale schivo che evita il più possibile l'incontro con l'essere umano che non riconosce come possibile preda: «A seguito degli avvistamenti di aprile, non abbiamo più avuto notizie dei lupi, che potrebbero anche essere in dispersione e non essere quindi interessati a rimanere nei pressi di Calderara di Reno – conclude Giampiero Falzone, secondo il quale, per affrontare la presenza dell'animale si potrà prendere esempio da chi convive con il lupo da tempo – In Emilia-Romagna ci sono già delle realtà associative, penso all’Appennino Reggiano, molto esperte in materia. Ascoltiamo e prendiamo esempio, prima di farci sopraffare dal panico e assumere decisioni avventate».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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