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19 Gennaio 2022
11:34

Lupi nella riserva del litorale romano, la Lipu contro gli allarmismi: «Presenza preziosa, ma convivenza responsabile»

Cinque lupi - con tutta probabilità padre, madre e tre figli - sono stati avvistati in un'area agricola di Maccarese, scatenando timori e allarmismo. La loro presenza invece è preziosa e positiva, a patto di rispettare gli equilibri.

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No agli allarmismi sulla presenza di lupi nella riserva naturale del litorale romano. L’appello arriva dalla Lipu dopo la diffusione di un breve video sul gruppo Facebook Fregene.info. in cui si vedono cinque esemplari – due adulti e tre più giovani – attraversare la strada in una zona agricola di Maccarese, frazione di Fiumicino, nei pressi dell’oasi di Castelguido, gestita proprio dalla Lipu.

La presenza dei lupi nella riserva del litorale romano

La presenza dei lupi nella zona del litorale non è una novità, e soltanto qualche settimana fauna giovane femmina è stata investita e uccisa all'uscita da un'area boschiva nei pressi di Mezzocammino, periferia sud di Roma. La riserva naturale statale del litorale romano è una zona molto ampia, e diversi branchi di lupi sono già stati censiti e sono costantemente monitorati. Vederne alcuni così da vicino, in un contesto che molti associano al mare – Maccarese e Fregene, come Ostia, sono mete molto frequentate in estate – ha suscitato però timori da parte di chi ha ipotizzato un incontro ravvicinato, magari con il proprio cane. Ed è qui che la Lipu ha deciso di intervenire per fare una serie di precisazioni, prima tra tutti che secondo la legge 157 del 1994 la fauna selvatica «è bene indisponibile dello Stato, non è di nessuno perché è un bene di tutti. Va da sé quindi che le Oasi naturali, come le riserve, i parchi regionali, non sono i detentori né proprietari di lupi, cinghiali, poiane e testuggini».

«È altrettanto vero che la stessa fauna, libera di muoversi, scelga di rifugiarsi nelle oasi e nelle riserve dove è protetta e dove gli habitat sono meglio conservati – sottolinea ancora correttamente la Lipu – Detto ciò la presenza del lupo sul litorale romano è stabile da ormai alcuni anni. Sicuramente dal 2013 (ma forse anche prima) alcuni individui solitari hanno cominciato a frequentare le aree della riserva e da quell'anno un monitoraggio della specie viene condotto nell'Oasi Lipu Castel di Guido. Dal 2017 la presenza è divenuta stabile con la prima riproduzione accertata e la nascita del primo nucleo familiare (o branco)».

Il ruolo dei lupi nella salvaguardia dell'ecosistema

La riserva del litorale è quindi diventata la casa di alcuni branchi di lupi, che occupano solitamente aree che vanno dai 50 ai 100 km quadrati in modo “esclusivo”, e tappa di passaggio per altri lupi in migrazione in cerca di nuovi territori in cui stabilirsi: «Dallo scorso anno, in un'area alcuni km più a nord rispetto al territorio occupato dal branco storico, abbiamo anche accertato la formazione di un secondo nucleo familiare – confermano dalla Lipu – Questi due nuclei familiari occupano territori adiacenti, ma distinti. La presenza ormai stabile del lupo nella riserva del litorale romano è un evento molto positivo dal punto di vista ecologico e ambientale».

L’associazione ha ricordato il ruolo fondamentale svolto da predatori come i lupi per la sopravvivenza dell’ecosistema: avendo come prede predilette cinghiali e nutrie, questi animali aiutano a tenerne sotto controllo il numero evitando così che una presenza eccessiva possa danneggiare le attività umane, agricoltura in primis.

Le regole per una buona (e preziosa) convivenza

Resta però il fatto che trattandosi di un predatore, e di un animale selvatico, l’approccio dell’essere umano deve essere adeguato e rispettoso. Anche da parte degli allevatori, che alla luce dell’ormai consolidata presenza del lupo dovrebbero «applicare adeguate tecniche di prevenzione per evitare predazioni sul bestiame domestico, ma prima ancora devono evitare in tutti i modi di rendere disponibili scarti organici». Un comportamento per nulla scontato, che se non rispettato può provocare gravi danni e disequilibri in natura, spingendo i lupi ad avvicinarsi ad aree abitate proprio per la presenza di cibo.

Per tutti gli altri il consiglio resta sempre lo stesso: non interagire con i lupi, non tentare di avvicinarli, non cercare di nutrirli né lasciare cibo a loro disposizione, e rispettare i loro spazi, perché «il lupo teme l'uomo, e il suo principale adattamento per evitare gli incontri con la nostra specie è quello di muoversi prevalentemente di notte – conferma la Lipu – La sua elusività va rispettata e tutelata, è da evitare quindi, per qualunque motivo, l'alimentazione diretta e la messa a disposizione di materiale organico di qualsiasi genere».

Il consiglio è anche quello di tenere i cani al guinzaglio nella riserva. Tutte pratiche che verranno ripetute nell’ambito dell’incontro pubblico che proprio la Lipu organizzerà a febbraio: «Convivere con questa preziosa presenza è possibile, basta volerlo». Soprattutto a Roma, la cui potenza e storia è simboleggiata proprio da una lupa.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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