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2 Dicembre 2022
16:43

L’ultimo orso albanese prigioniero per un selfie al ristorante tra poco sarà libero

Già la prossima settimana Mark, orso bruno da vent'anni in una gabbia davanti ad un ristorante fuori Tirana, potrebbe essere trasferito in Austria. Four Paws ha avuto la sua custodia dal vecchio proprietario stanco delle lamentele dei turisti che non volevano vedere l'orso in quelle condizioni.

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Giornalista
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Mark mentre tenta di toccare l’erba davanti alle sbarre della sua gabbia nel ristorante nei dintroni di Tirana dove vive da circa venti anni (credits:@FourPaws)

L’orso Mark a Natale finalmente sarà fuori dalla gabbia in cui ha vissuto per vent’anni. Per lui, abituato al via vai del ristorante albanese vicino al quale ha vissuto da prigioniero, si apriranno i grandi spazi del santuario austriaco di Arbesbach, la grande area naturalistica nel centro d’Europa che l’associazione per il benessere animale Four Paws ha destinato agli orsi salvati dalla cattività. Ancora pochi giorni e Mark, l’ultimo orso albanese sfruttato come attrazione per i turisti in visita al ristorante Sofra e Ariut, inizierà il viaggio che lo porterà nel cuore delle grandi vallate verdi dove, ad accoglierlo, sarà una grande area in cui potrà muoversi liberamente, senza limitazioni.

Il trasferimento in Austria previsto per la prossima settimana

«Quando Mark arriverà – spiega Khaterina di Four Paws – rimarrà in una parte del santuario dove potrà abituarsi al nuovo ambiente e dare la possibilità al team di tenerlo d'occhio. Ora di trova ancora vicino a un ristorante di Tirana e rimarrà lì fino a quando il team di FOUR PAWS non arriverà sul posto per trasferirlo in Austria. Sarà trasportato in un veicolo speciale per orsi e sarà accompagnato da un veterinario per assicurarsi che stia bene durante il viaggio. Se tutto va bene, contiamo di effettuare il salvataggio e trasferirlo in Austria già la prossima settimana».

Per l’orso quindi, si apre la possibilità di una nuova e più felice vita in un santuario che già accoglie altri tre orsi bruni su un territorio di 14 mila metri quadrati: Brumka, arrivata dalla Slovacchia dove aveva trascorso 5 anni in una gabbia di 35 metri quadrati; Erich che aveva vissuto in un piccolo recinto di cemento in un parco dell’alta Austria e che ora è ghiotto di pere e noci e Tom, l’anziano orso amante dell’acqua, che ha trascorso la sua vita agli ordini di un domatore che lo faceva esibire in un circo itinerante in tutta Europa. Mark sarà il nuovo ospite del santuario che ha aperto nel 1998 e permette le visite agli ospiti, ma in questo momento è chiuso per garantire agli orsi la tranquillità del loro periodo di letargo.

Annoiato, ferito e malato: Mark aspetta la libertà da troppo tempo

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Mark in gabbia, dietro le sbarre, nel ristornate di Tirana da dove presto verrà liberato e trasferito in un santuario in Austria (credits:FourPaws)

«Mark ha alcuni problemi di salute dovuti a due decenni di cattive condizioni di detenzione ed è anche molto annoiato nel suo attuale recinto – aggiunge ancora Khatarina – quindi ha bisogno urgentemente di cure mediche e adeguate. Il nostro team di Arbesbach è molto esperto e si prenderà cura di lui, in modo che possa sperare di riprendersi presto e vivere una vita felice da orso». Certamente le sue giornate non saranno più segnate dalla noia e dalla ripetitività che hanno contraddistinto i venti anni di prigionia di Mark, tanto da spingerlo a tentare di toccare l’erba spingendo il muso fra le sbarre della sua gabbia.

«È stato circondato dai visitatori del ristorante senza la possibilità di ritirarsi dai loro sguardi, camminando su e giù per il recinto di cemento fino a consumarsi gli artigli, mordendo le sbarre d'acciaio così forte da rompersi i denti. Quando lo incontrammo per la prima volta, lo notammo mentre cercava un po' d'erba fuori dal recinto. Era sdraiato sul pavimento, con il muso attraverso le sbarre, mentre cercava di avvicinare alcuni fili d'erba con le zampe». Il ristorante "Sofra e Ariut” dove ha vissuto per due lunghi decenni aveva infatti predisposto per lui una gabbia circolare completamente a vista per essere fotografato liberamente dai turisti, al centro di un giardino in cui si aggiravano altri animali: il sito del ristorante li mostra in foto, come valore aggiunto al soggiorno nella struttura.

Le lamentele dei turisti hanno i ristoratori a "liberarsi" di lui

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Mordere le sbarre è uno dei pochi diversivi nelle giornate di Mark (credits:@FourPaws)

L’arrivo di Four Paws per Mark ha significato un cambiamento di vita importante che è potuto accadere anche perché il vecchio proprietario dell’orso ha acconsentito a consegnarlo all’associazione animalista. «Sia il precedente proprietario del ristorante che quello attuale, subentrato di recente, hanno accettato di affidare Mark volontariamente alle nostre cure – ha spiegato Khatarina. – Hanno ricevuto un feedback sempre più negativo dagli ospiti del ristorante, che non gradivano vedere un orso in gabbia, e hanno deciso che Mark avrebbe dovuto avere una vita adeguata alla specie. La gabbia sarà demolita, in modo che nessun altro orso possa più soffrire in quel luogo».

Il lavoro di Four Paws in Albania è cominicato nel 2016 quando ancora più di 30 orsi vivevano rinchiusi in minuscole gabbie accanto a ristoranti o hotel. Il loro destino era quello di vivere prigionieri per permettere ai turisti di passaggio di scattarsi una foto ricordo accanto a loro. Una triste tradizione che diffusa per tutti i Balcani da molti decenni che ha portato alla denominazione per questi animali di "orsi ballerini", perché oltre all'esposizione nelle gabbie, gli orsi venivano anche addestrati a ballare in bilico su due zampe.

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Un’altra immagine di Mark nella sua gabbia in Albania (credits:@FourPaws)

«Tra il 2016 e il 2022 e in collaborazione con le autorità albanesi e altre organizzazioni per il benessere degli animali – spiegano – più di 30 orsi sono stati salvati e trasferiti in centri di recupero della fauna selvatica all'estero. Dieci di questi orsi oggi vivono in santuari di Four Paws o sono ospiti di progetti partner in Kosovo, Svizzera, Germania e Bulgaria».

Mark è rimasto ormai l’ultimo e «con il suo salvataggio Four Paws non solo migliorerà in modo significativo la vita dell'orso, ma porrà fine anche al triste capitolo della prigionia dell'orso nei ristoranti in Albania. Questa sarà un'altra importante pietra miliare per il benessere degli animali selvatici nell'Europa sud-orientale! Nel 2013, Four Paws ha già posto fine all'allevamento di orsi da ristorante nel vicino Kosovo».

Tuttavia non si può dire che con Mark questa triste tradizione avrà completamente fine: almeno in Albania, infatti, ci sono segnalazioni di orsi trovati orfani in natura che finiscono in custodia privata illegale o subiscono abusi per altre attività illecite ogni anno. «Inoltre, negli ultimi anni – conclude Khatarina – ci sono state segnalazioni crescenti di detenzione, allevamento e commercio illegali di grandi felini in Albania e nei paesi limitrofi». Per questo l'attenzione rimane alta anche se per Mark, la parte più triste della storia si appresta a finire.

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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