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11 Dicembre 2022
8:57

Mark è arrivato in Austria. Comincia la nuova vita dell’ultimo orso albanese strappato allo sfruttamento

Un lungo viaggio dall'Albania per l'ultimo orso liberato da una gabbia in un ristorante di Tirana. Era utilizzato per attrarre i turisti. L'organizzazione Four Paws ha impiegato sei anni per organizzare la sua liberazione, aiutata anche dagli italiani di Salviamo gli Orsi della luna.

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Giornalista
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«Provate a pensare a quante cose avete vissuto negli ultimi 20 anni e a quante cose sono cambiate nella vostra vita. Per l'orso Mark, l'ultimo orso prigioniero di un ristorante albanese, ogni singolo giorno degli ultimi vent'anni è stato lo stesso. Ha trascorso ogni giorno nello stesso minuscolo recinto e ha sofferto ogni giorno per le condizioni del tutto inadatte. Circondato dai turisti senza la possibilità di nascondersi dai loro sguardi, non è mai stato in grado di andare in letargo. Camminando su e giù per il recinto di cemento fino a consumarsi gli artigli, mordendo le sbarre d'acciaio così forte da rompersi i denti».

Comincia così il racconto dei salvatori dell’orso Mark, l’ultimo orso prigioniero a vita di un ristorante alle porte di Tirana, appena liberato da un team di Four Paws, l’organizzazione internazionale per la salvaguardia animale impegnata da sei anni per ottenere il suo trasferimento dalla gabbia del ristorante ad un santuario austriaco dove potrà finalmente vivere dignitosamente gli ultimi anni della sua vita.

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credits: @FourPaws

Già da alcune settimane erano iniziate le operazioni per organizzare il lungo e complesso viaggio di Mark. Four Paws aveva raccontato a Kodami le sue condizioni di vita nei lunghi anni di prigionia all’interno della gabbia circolare completamente esposta agli sguardi e alle fotografie dei turisti del ristorante "Sofra e Ariut”, uno dei più famosi di Tirana, così come mostrava chiaramente il sito del ristorante. «Quando lo incontrammo per la prima volta, lo notammo mentre cercava un po' d'erba fuori dal recinto. Era sdraiato sul pavimento, con il muso attraverso le sbarre, mentre cercava di avvicinare alcuni fili d'erba con le zampe». Ma dopo tanti anni di prigionia, Mark non si era ancora arreso. «Nel santuario austriaco di Arbesbach dove è appena arrivato potremo finalmente dare a Mark la vita che si merita, circondato dalla natura, in un recinto adatto alla sua specie, dove potrà scegliere se farsi vedere o meno dagli umani, avere una tana tutta sua e molte altre possibilità di ritirarsi.

Ad Arbesbach gli orsi trovano infatti tutto lo spazio necessario per esprimere i loro comportamenti naturali, come fare il bagno, scavare, vagare, arrampicarsi e ritirarsi nelle grotte, per nascondersi e sonnecchiare o per andare in letargo in inverno. Un habitat di quasi 14 mila metri quadrati quasi naturale che li accoglie dal 1998 e che Mark, il primo nuovo arrivo dal 2015, condividerà con altri quattro orsi.

In sovrappeso e con i denti rotti: ma ora sarà curato

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credits:@FourPaws

Ci sono voluti alcuni giorni di viaggio e una lunga preparazione, ma alla fine il 9 dicembre Mark è arrivato in Austria. Inizialmente si è provveduto a sedarlo mentre era ancora all’interno della gabbia dove ha trascorso gran parte della sua vita. «Dopo che l'équipe di Four Paws lo ha sedato, un controllo medico da parte del veterinario che lo avrebbe accompagnato durante il viaggio ha assicurato che le sue condizioni gli permettevano di affrontare il viaggio». Poi, dall'Albania all'Austria Mark ha cominciato il lungo percorso attraverso la Macedonia settentrionale, la Grecia, la Bulgaria, la Romania e l’Ungheria.

«Mark ha trascorso più di 20 anni in una gabbia spoglia, troppo piccola e priva di materiale per tenerlo occupato e stimolato. A causa della noia e dello stress, mostra comportamenti anomali, tra cui camminare ripetutamente e mordere le sbarre metalliche della gabbia – spiega Magdalena Scherk-Trettin, che coordina i progetti di salvataggio e difesa degli animali selvatici di Four Paws. – È gravemente sovrappeso, ha i denti parzialmente rotti e il modo in cui si muove indica che ha bisogno di ulteriori esami e cure. Presto il nostro team di Arbesbach fornirà a Mark le cure veterinarie necessarie, un'assistenza adeguata e cibo adatto alla specie, in modo che possa sperare di riprendersi e godere di una vita degna di un orso»

Le lamentele dei turisti hanno contribuito alla sua liberazione

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credits@FourPaws

Il proprietario del ristorante ha affidato Mark alle cure di Four Paws di sua spontanea volontà e ha accettato per iscritto che nessun orso soffra più nel ristorante. Questo atteggiamento è sicuramente dovuto anche alle reazioni negative di molti turisti alla vista del’orso in gabbia accanto al ristornate a disposizione per le fotografie.

Ma quale è la situazione degli orsi in Albania? «Quando Four Paws ha iniziato il suo lavoro in Albania nel 2016, più di 30 orsi vivevano un'esistenza miserabile rinchiusi in minuscole gabbie accanto a ristoranti o hotel dove venivano messi in mostra per attirare i turisti – spiega l’organizzazione – Queste condizioni inadeguate erano molto stressanti per gli animali, sia fisicamente che mentalmente. A marzo 2016, Four Paws ha firmato una dichiarazione di intenti con il Ministero dell'Ambiente albanese con l'obiettivo di trovare una soluzione permanente in linea con gli standard di benessere degli animali per i numerosi orsi albanesi che vivono in cattività in condizioni catastrofiche. Di conseguenza, tra il 2016 e il 2022 e in collaborazione con le autorità albanesi e altre organizzazioni per il benessere degli animali, più di 30 orsi sono stati salvati e trasferiti in centri di recupero della fauna selvatica all'estero. Dieci di questi orsi oggi vivono in santuari e progetti partner in Kosovo, Svizzera, Germania e Bulgaria».

Anche gli italiano di "Salviamo gli Orsi della Luna" tra i partner di Four Paws

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credits:@FourPaws

Tra i partner dell’organizzazione anche gli italiani di Salviamo gli orsi della Luna – Italia. «In questi due giorni ho seguito il viaggio di Mark ora dopo ora, con il fiato sospeso, con le stesse emozioni dei nostri primi salvataggi – racconta Carmen Aiello di Orsi della Luna Italia. – I miei pensieri di nuovo sono tornati indietro negli anni, all’ inizio del 2016 quando, fortemente voluta da Four Paws, è nata la Save Albanian Bears Coalition, per il salvataggio degli ‘orsi più tristi d’ Europa’ come venivano chiamati gli orsi dei Paesi dell’Est. Con Four Paws a capo della coalizione, la nostra Associazione "Salviamo gli Orsi della Luna" ha collaborato e partecipato attivamente al progetto di recupero degli orsi albanesi. Insieme a Aurora, Ledja, Sonia, Vittoria, Piero e tanti altri orsi tutti trasferiti fuori dall’Albania – continua Carmen – abbiamo incontrato Mark quando ancora veniva chiamato Ariut e divideva la sua prigione nel più importante ristorante di Tirana con Afra, una femmina diventata la sua compagna e morta qualche anno fa lasciandolo disperatamente solo. Avevamo promesso a Mark che non lo avremmo dimenticato e non lo abbiamo perso di vista un giorno».

Una lunga battaglia che ha coinvolto moltissime persone e diverse associazioni, ma che non è ancora finita. «E’ stato tutto difficile, con ostacoli di tutti i tipi ma, dopo quasi 6 anni di battaglie finalmente Four Paws, con una missione impeccabile, ha  mantenuto  quella promessa. Mark ha trascorso 20 anni in gabbia per intrattenere i clienti del ristorante. Grazie a Four Paws oggi Mark, l’ ultimo orso detenuto in un locale pubblico in Albania, è diventato il simbolo del cambiamento».

Ancora una lunga strada per i diritti degli animali in Albania

Un cambiamento che ancora non si può però considerare definitivo. Il salvataggio di Mark rappresenta davvero un passo fondamentale e ha tutte le caratteristiche per diventare l’esempio più significativo delle azioni intraprese per contrastare le attività criminali che si nascondono dietro l’allevamento e la vendita di animali selvatici.

«Ma gli orsi in Albania rischiano ancora di essere maltrattati come animali domestici o attrazioni turistiche in futuro, senza una modifica della legislazione – sottolinea Four Paws. – Inoltre, in Albania i grandi felini sono commercializzati illegalmente e soffrono in condizioni di detenzione private precarie». Per questo l’organizzazione chiede un divieto totale di detenzione privata di orsi e grandi felini, un santuario locale adatto alla specie per gli animali selvatici confiscati e misure legali per combattere il crescente commercio illegale di animali selvatici.

«A nessun privato dovrebbe essere permesso di tenere un orso o qualsiasi altro animale selvatico – spiega Sajmir Shehu, coordinatore del progetto Four Paws in Albania – Il divieto di detenzione privata di orsi e di altre specie di animali selvatici è l'unica soluzione per prevenire la sofferenza e lo sfruttamento di questi animali. Esortiamo le autorità a mettere in atto anche azioni per combattere il commercio illegale di animali selvatici, che negli ultimi anni si è intensificato nel Paese. Il nostro lavoro in Albania è tutt'altro che concluso».

Per questo è fondamentale il nuovo il nuovo Memorandum d’intesa che Four Paws e il Ministero del Turismo e dell'Ambiente albanese stanno preparando congiuntamente con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione in materia di modifica e applicazione della legge e prevedendo anche che le autorità albanesi istituiscano un santuario per animali selvatici nel Paese, che faciliterebbe la confisca degli animali detenuti illegalmente.

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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