video suggerito
video suggerito
6 Dicembre 2022
13:11

L’ultimo desiderio di Giulia prima di morire: «Una famiglia che si prenda cura dei miei cani»

Giulia è morta lasciando i suoi tre cani. Ora rischiano di finire in canile. La volontaria di strada e amica Luisa lancia a Kodami il suo appello per trovare una nuova sistemazione per i cani: «Dopo tanta sofferenza anche loro hanno diritto a un po' di felicità, Giulia avrebbe voluto così».

7.100 condivisioni
Immagine
Sally, Masha e Gioia

«La sua era un’esistenza piena di sofferenza, ma i cani erano la sua vita e prima di morire mi ha fatto promettere che mi sarei occupata di loro. Ora però ho bisogno di aiuto per adempiere alla promessa che ho fatto a Giulia».

Giulia aveva 52 anni quando è morta il 23 novembre all’ospedale del Mare di Napoli dove era stata portata per un arresto cardiaco provocato dal prolungato abuso di droghe. A parlare con Kodami è Luisa, volontaria di strada e amica di Giulia da oltre vent’anni.

Giulia, nata Luigi, aveva inventato se stessa per sfuggire a un’esistenza che non sentiva sua. Nel viaggio che dalla provincia l’aveva portata nel capoluogo campano aveva creato per sé una nuova identità, un nuovo nome e anche una famiglia che continua ad attenderla nel basso in cui viveva in affitto a Porta Nolana, non lontano dalla stazione.

In quel cubicolo di pochi metri quadri ad altezza strada si trovano ancora i suoi 3 cani: Sally, Masha e Gioia. «Da quando è morta sono andata dai cani ogni giorno – racconta Luisa – ho parlato con il proprietario perché all’inizio volevo pagare l’affitto per continuare a farli restare lì, ma non vuole sentire ragioni: la casa gli serve subito e alla fine di questa settimana verranno messi in strada o in canile».

Sally e Masha sono due meticce di taglia piccola, mentre Gioia è una simil Pastore Tedesco. Da anni vivevano con Giulia che provvedeva a loro con il sostegno di Luisa: «Le portavo il cibo per i cani e l'aiutavo anche con l'affitto. La sua dipendenza le impediva di prendersi cura persino di sé, ma adorava i suoi animali ed erano i compagni che più amava, pensava a loro poco prima di andarsene, quando era ancora lucida».

Le cagne sono sterilizzate, vaccinate e anche registrate all'anagrafe, spiega Luisa: «Due sono intestate al Comune di Napoli mentre la terza a un parente di Giulia. Abbiamo fatto così perché lei non aveva documenti e non avrebbe usato quelli in cui ci si riferiva a lei al maschile».

Giulia era una invisibile, una delle tante che gravitava nei vicoli della Napoli sommersa, dove le persone messe ai margini trovano il conforto di una piccola comunità a cui appoggiarsi.

piazza nolana napoli
Piazza Nolana a Napoli

La donna aveva scelto questi luoghi dopo essere andata via molto giovane dalla sua Ercolano, qui aveva trovato altre persone escluse, e anche una famiglia animale che non la giudicasse per la sua identità di genere. L'identità transessuale è stata rimossa solo nel 2018 dall'International Classification of Diseases, la Classificazione internazionale delle malattie stilata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tuttavia ancora oggi le cronache riportano aggressioni a persone non binarie o transessuali, e casi di estrema marginalizzazione sociale culminati in suicidio, o in un progressivo disfacimento causato dall'abuso di sostanze.

La maggior parte di queste vite, però, non viene raccontata neanche nei trafiletti di fondo dei giornali. La storia di Giulia e di altre donne come lei non vengono mai alla luce: muoiono nei letti degli ospedali o nei loro bassi, appunto, senza lasciare traccia del loro passaggio. Anche Giulia era destinata a dissolversi così, inghiottita tra i vicoli di piazza Nolana, se dietro di sé non avesse lasciato qualcuno che amava: le sue amiche e la sua famiglia animale.

«Non è stato facile per i cani vivere con una persona tossicodipendente, però so che loro erano molto legati a lei, e viceversa – sottolinea Luisa – Il canile è da escludere, sono abituate alla vita in casa e adesso hanno diritto anche loro a un po' di felicità, la stessa che avrebbe voluto dargli Giulia se avesse potuto».

La sistemazione ideale per i cani è un'adozione, oppure uno stallo casalingo in attesa di una sistemazione più stabile. Luisa chiede che i cani di Giulia non diventino gli ultimi invisibili tra gli invisibili: «Lei non l'avrebbe voluto. Spero che il Comune possa aiutarci a trovare una famiglia o sostenga una sistemazione temporanea e che non ci lascino soli, almeno in questo momento».

Immagine
Giulia
Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views