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18 Ottobre 2022
13:51

L’impresa di Félicette, la prima gatta ad andare nello spazio

Il 18 ottobre del 1963 la gatta Félicette venne lanciata in orbita su un razzo-sonda partito dal deserto algerino. Dopo meno di 15 minuti e un'accelerazione di 9,5 g la capsula che la conteneva è tornata sulla Terra, a bordo il felino sano e salvo. Tre mesi dopo è stata soppressa per studiarne il cervello.

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gatta felicette
Credit: Kickstarter

C’è anche un gatto – per la precisione, una gatta – tra gli esseri viventi che hanno contribuito a fare la storia dell’esplorazione spaziale. Si chiama Félicette ed è l’unica gatta mandata nello spazio che è riuscita a sopravvivere all’impresa cui è stata costretta.  Félicette è anche il primo gatto in assoluto che ha partecipato a una missione spaziale. Da allora sono trascorsi 59 anni e il suo ricordo è quasi sbiadito nonostante il ruolo fondamentale avuto nella ricerca.

Il viaggio di Félicette ha avuto luogo cinque anni dopo l’involontario sacrificio di Laika, la cagnolina lanciata nello spazio a bordo dello Sputnik 2, primo essere vivente a orbitare attorno alla Terra. Laika – vero nome Kudrjavka – morì nel corso della missione, partita il 3 novembre del 1957 e terminata il 14 aprile 1958 con il rientro nell’atmosfera terrestre: la sua vita si spense molto prima, tra le 5 e le 7 ore dopo il lancio, contrariamente a quanto accaduto a quella gatta bianca e nera raccolta dalle strade di Parigi.

gatta felicette ritorno
Credit: Kickstarter

Ignara protagonista di una delle missioni spaziali di punta del governo francese, il 18 ottobre del 1963 è stata caricata a bordo del razzo-sonda Véronique AG1, lanciato poco dopo le 8 del mattino dalla base missilistica Colomb Bacar ad Hammaguir, nel deserto algerino, ed è stata spedita a 157 km di quota. Félicette sperimentò per 5 minuti l'assenza di peso e un’accelerazione di 9,5 g prima di essere paracadutata sana e salva sulla Terra.

La gatta faceva parte di un gruppo di 14 felini “reclutati” per un programma di addestramento intensivo in vista di voli spaziali finalizzati a testare l’impatto della gravità sugli esseri viventi. Tutti i gatti hanno dovuto sottostare a test estremamente stressanti e dolorosi che includevano camere di compressione, centrifughe e interventi chirurgici per l’impianto di elettrodi nel cervello. Secondo le cronache dell’epoca, Félicette diede «un prezioso contribuito alla ricerca scientifica» grazie ai dati trasmessi dagli elettrodi durante il volo agli scienziati del Centre d'Enseignement et de Recherches de Médecine Aéronautique (CERMA): quando la capsula in cui viaggiava si è staccata dalla sonda ed è tornata sulla Terra, la gatta è stata recuperate viva, come dimostrano alcune foto che la ritraggono con il team. Un’esperienza che ha tributato a Félicette il soprannome di "Astrocat”, assegnato dalla stampa britannica.

La fama, e la sopravvivenza a una missione cui è stata costretta a partecipare, non hanno risparmiato a Félicette altre sofferenze. Dopo essere tornata sana e salva a Parigi è stata trattenuta nei laboratori del CERMA per circa 3 mesi, periodo in cui è stata sottoposta ad altri test e monitoraggi, dopodiché è stata soppressa per consentire agli scienziati di studiare più a fondo il suo cervello e gli elettrodi che vi erano stati impiantati. Il 24 ottobre del 1958 un altro gatto appartenente allo stesso programma è stato lanciato in orbita, ma questa volta la missione è fallita praticamente subito uccidendolo: il razzo si è schiantato, e quando è stato recuperato, due giorni dopo, il suo unico occupante – cui non era neppure stato dato un nome – era ormai morto.

Félicette è stata d’altronde uno dei pochissimi animali a sopravvivere ai viaggi sperimentali nello spazio. Nel corso della storia decine tra cani, gatti e primati morti dopo essere stati inviati in orbita per testare le effettive capacità dei diversi Paesi di lanciare un essere vivente nello spazio e ripotarlo sulla Terra. Pochissimi vengono oggi ricordati, nonostante il forzato sacrificio sull’altare della corsa al progresso.

Immagine
Credit: Kickstarter

Per vedere riconosciuto il contributo di Félicette è stato necessario attendete ben 54 anni e l’iniziativa di Matthew Serge Guy, un amante dei gatti londinese colpito dalla sua storia che nel 2017 ha lanciato una raccolta fondi su Kickstarter per costruire una statua in onore della gatta. La campagna ha raccolto circa 75.000 dollari in due anni, e ha consentito di realizzare una statua in bronzo alta circa 170 cm che mostra la gatta appollaiata su un globo con lo sguardo rivolto verso le stelle. Progettata dallo scultore Gill Parker, si trova oggi all’International Space University di Strasburgo.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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