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8 Gennaio 2022
8:20

L’ennesima vittima della caccia: morto Cristian Ghilli, un 19enne promessa dello sport italiano

Stava facendo una battuta di caccia nei boschi di Montecatini Val di Cecina, in Provincia di Pisa. Ma qualcosa è andato storto e dal suo fucile un colpo è partito accidentalmente che lo ha ucciso. Vani sono stati gli interventi dei medici del pronto soccorso del vicino ospedale di Cecina: hanno cercato di fare un intervento chirurgico d’urgenza per arrestare l’emorragia. Ma niente, tutto è stato inutile. È morto così Cristian Ghilli, 19 anni, campione del mondo juniores di Skeet, una delle discipline del tiro a volo.

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Stava facendo una battuta di caccia nei boschi di Montecatini Val di Cecina, in Provincia di Pisa. Ma qualcosa è andato storto e dal suo fucile un colpo è partito accidentalmente che lo ha ucciso. Vani sono stati gli interventi dei medici del pronto soccorso del vicino ospedale di Cecina: hanno cercato di fare un intervento chirurgico d’urgenza per arrestare l’emorragia. Ma niente, tutto è stato inutile. È morto così Cristian Ghilli, 19 anni, campione del mondo juniores di Skeet, una delle discipline del tiro a volo.

La dinamica dell’incidente è tutta da ricostruire. Ma secondo gli inquirenti all’origine ci sarebbe stata una tragica fatalità. Un’autopsia sul suo cadavere di sicuro porterà nuovi dettagli all’indagine. I Carabinieri hanno raccolto le dichiarazioni dei suoi compagni di caccia che hanno riferito come a fine battuta sarebbe stato raggiunto all’addome da uno sparo mentre raccoglieva i bossoli sul terreno e dopo essere inciampato su un tronco. Una mossa falsa che gli avrebbe fatto perdere l’equilibrio.

Ghilli era nato a Pontedera e abitava a Ponteginori, nel pisano. Per lo sport era una delle promesse azzurre: a ottobre aveva appena ottenuto il titolo di campione mondiale a squadre juniores. E tanti sono stati i messaggi di cordoglio del mondo dello sport. «Diamo il nostro saluto commosso a un talento strappato troppo presto alla vita, con rispetto, silenzio, cordoglio davanti a una tragedia che lascia tutti sconvolti. Che la terra ti sia lieve, ciao Cristian », scrivono dalla Fitrav, la Federazione Italiana di tiro a volo.

Si tratta di uno degli ennesimi incidenti di caccia che stanno avvenendo, come ogni anno, nei boschi e nelle campagne italiane. Secondo il dossier 2020-2021 dell’Associazione Vittime della caccia sono stati 62 i cacciatori che persero la vita. Morti che, gli stessi attivisti, definiscono un «bollettino di guerra».  Tra gli ultimi, in ordine di tempo, quelli avvenuti a fine anno in Piemonte e Sardegna. A settembre, a perdere la vita è stato, ad Alessandria,Lazzaro Valle, di 74 anni. Stava facendo una battuta di caccia, quando ha sparato a un cinghiale che l’ha puntato e aggredito. Entrambi sono morti nei boschi tra Castelletto e Silvano d’Orba. I cani avevano portato i cinghiali nell’area dove erano appostati i cacciatori. Valle ha sparato contro l’animale e lo ha ferito. Ma invece di fuggire, ha caricato il 74enne, scaraventandolo a terra e lacerandogli con le zanne l'arteria femorale.

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