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12 Marzo 2023
15:00

Le volpi e i cani sono più simili di quanto pensiamo?

Volpi e cani appartengono alla stessa famiglia: i canidi. Per questo motivo sono molto simili da un punto di vista anatomico ed etologico. Anche se entrambi hanno passato un processo di domesticazione, i risultati nelle due specie sono stati estremamente diversi.

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Volpi e cani fanno parte della stessa famiglia, i canidi, e questa loro vicinanza sul grande albero filogenetico, ovvero la mappa che evidenzia gli elementi che caratterizzano l'evoluzione di un gruppo di animali, spiega molte delle similitudini che possiamo vedere dal punto di vista comportamentale e anatomico.

Nonostante questo, però, volpi e cani possiedono diversità importanti dovute principalmente al processo di domesticazione che ha subito il cane nel corso di alcuni millenni. Prima di entrare in nel dettaglio delle similitudini, dunque, è fondamentale sottolineare una cosa: i cani sono animali domestici, abituati alla convivenza con l'uomo diventando nel tempo sempre più docile e dipendenti fino a staccarsi dal suo antenato selvatico. La volpe, invece, è un selvatico che solo recentemente ha subito una stretta selezione artificiale, con un risultato estremamente diverso da quello dei cani.

Cosa hanno in comune volpi e cani?

Detto ciò, di caratteristiche in comune fra i due animali è possibile vederne molte. Innanzitutto sono entrambi carnivori praticamente cosmopoliti, ovvero presenti in quasi tutte le parti del mondo. Proprio come i cani hanno seguito spesso gli uomini nei loro spostamenti e oggi sono presenti quasi in ogni parte del mondo, compresa l'Australia dove viene considerata nociva per i marsupiali e gli uccelli indigeni. A causa dei suoi danni ecologici in questo continente, l'animale è considerata una tra le peggiori specie invasive.

Sono entrambi animali sociali, anche se le gerarchie nei cani sono meglio definite rispetto a quelle delle volpi. Normalmente le volpi, infatti, vivono in coppie con i cuccioli, anche se talvolta è possibile osservarne esemplari solitari o in gruppi di 4 o 6 adulti. I maschi marchiano il territorio in modo sistematico e comunicano con i propri simili attraverso segnali sonori, visivi, tattili e olfattivi, proprio come nei cani. Inoltre, entrambi possono riconoscere un altro esemplare dall'odore, oltre a decifrarne il rango gerarchico e il livello sociale.

Entrami sono animali prevalentemente crepuscolari e notturni e nei cani queste abitudini sono particolarmente evidenti negli esemplari rinselvatichiti. Generalmente sono animali territoriali e usano frequenti marcature tramite ghiandole odorifere o urina. In entrambe le specie i membri di un gruppo familiare comunicano tra loro attraverso il linguaggio del corpo e l'emissione di suoni differenti e posseggono una vasta gamma di vocalizzazioni utilizzate in base alle situazioni più specifiche.

Quali sono le principali differenze fra volpi e cani?

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La tribù dei vulpini, il gruppo tassonomico di cui fanno parte le volpi, si è distaccato da quello dei "veri cani", che comprende cani e lupi, diversi millenni fa e la maggior parte delle differenze comportamentali e anatomiche si devono agli adattamenti acquisiti nel corso di questa divergenza. Le volpi, in particolare, derivano dai leptocioni, canidi di taglia piccola che ebbero origine in Nordamerica durante l'Oligocene inferiore, circa 34 milioni di anni fa.

Il processo di domesticazione e la selezione artificiale del cane da parte dell'uomo ha prodotto una serie di razze estremamente diverse per morfologie e comportamenti. In generale è possibile dire che, mentre la volpe risulta indipendente dall'uomo avvicinandosi a lui solo in maniera opportunistica, il cane ha intrecciato la sua vita con l'essere umano in maniera estremamente più salda. Ciò non significa che la sua esistenza prescinde da quella umana e che non potrebbe sopravvivere senza di lui, ma l'essere umano è sicuramente parte fondamentale della sua vita, plasmando drasticamente il suo comportamento.

Le forme delle diverse sottospecie di volpe, invece, sono sicuramente meno varie rispetto alle razze di cani e possiedono in generale caratteri simili come orecchie grandi, coda con pelo folto e muso affusolato.

Sempre riguardo la domesticazione è importante sottolineare come in entrambe le specie si è tentato di portare avanti il processo, con due risultati estremamente diversi. Nel caso delle volpi, in particolare c'è stato un tentativo eclatante nella ex-Unione Sovietica, dove il genetista Dmitry Belyaev nel 1959 ha fatto un esperimento sulla volpe argentata (Vulpes vulpes): ha valutato quali individui mostravano comportamenti meno aggressivi nei confronti dell’uomo, ed erano quindi i più mansueti, e dopo averli selezionati li ha fatti accoppiare tra loro. Dopo sole poche generazioni le volpi già cominciavano a scodinzolare fino ad arrivare a leccare addirittura la faccia dei ricercatori.

Ma non solo: hanno cominciato anche a emergere delle macchie bianche sul pelo, la coda si è arricciata, e le orecchie sono diventate pendule. Un risultato sorprendente: in solo poco più di 50 anni, Belyaev è sì riuscito a domesticare una specie selvatica selezionandone esclusivamente la docilità, ma lo ha fatto attraverso una selezione artificiale estremamente rapida, lontano dal processo di domesticazione millenario dei cani.

Le volpi possono essere pericolose per i cani?

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Interazioni fra cani e volpi possono avvenire, soprattutto se parliamo di cani rinselvatichiti, ovvero tornati a condurre una vita in natura lontani dall'uomo. In questi casi è possibile che cani e volpi insistano in un unico territorio, costruendo le proprie tane e creando i propri gruppi familiari. Essendo entrambi animali territoriali e carnivori è possibile anche che le interazioni fra i due animali siano negative, principalmente competendo sull'acquisizione delle risorse.

In generale, però, di eventi eclatanti in cui volpi hanno attaccato dei cani non ci sono mai stati e l'indole opportunista di entrambi gli animali ha sempre fatto si che ci fossero pochi episodi di competizione diretta per le risorse.

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