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21 Gennaio 2021
12:52

Le capre di Agitu, il sindaco di Trento: «Donazioni e animali sono al sicuro»

ll sindaco di Trento Franco Ianeselli spiega, in un post su Facebook cosa è successo ai soldi delle donazioni e come mai le capre di Agitu non sono più con Beatrice Zott, dopo che la ragazza che stava custodendo gli animali della pastora etiope assassinata nella Valle dei Mocheni aveva scritto su Facebook che erano state trasferite.

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Capre pezzate mochene

Beatrice Zott stava accudendo le capre dell’amica e collega Agitu Idea Gudeta, assassinata il 29 dicembre 2020 nella valle dei Mocheni, in provincia di Trento. Poi, all’improvviso, un post sul suo profilo Facebook in cui la giovane pastora annunciava che le “capre felici” di Agitu non erano più con lei e la sua diretta testimonianza a Kodami di quel che stava succedendo:  «Quando il veterinario dell’Azienda sanitaria locale mi ha chiamata ha detto che le avrebbero separate nell’ottica di farle stare meglio. Ovviamente ero d’accordo, ma purtroppo non so altro». La giovane donna, dopo aver spiegato i fatti, aveva aggiunto anche una richiesta: «Adesso che le capre sono state portate via, parli chi gestisce i soldi: diano una risposta alle persone che vogliono sapere». E a quella domanda, a cui si sono uniti in tanti visto che c’è una raccolta fondi arrivata a oltre 100 mila euro, ha dovuto rispondere direttamente il sindaco di Trento con un post su Facebook.

Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli: «Le capre stanno bene e i soldi sono al sicuro»

Il sindaco di Trento Franco Ianeselli ha pubblicato sul suo account Facebook un lungo post in cui dà risposta non solo a Beatrice Zott ma, appunto, alle tante persone che hanno sostenuto la raccolta fondi organizzata da Zebenay Jabe Daka, rappresentante legale della Onlus “amici dell’Etiopia” proprio per fare in modo che gli animali dell’Azienda agricola di Agitu rimanessero nella valle. La reazione alla notizia del trasferimento aveva infatti generato molta perplessità sul Web. Diverse persone, facendo riferimento alle donazioni, si erano immediatamente chiesti perché gli oltre 108 mila euro raccolti non potessero assicurare il benessere delle capre insieme a Beatrice, la quale si era resa disponibile da subito per occuparsene.

«Credo sia opportuno fare un po' di chiarezza –  scrive il sindaco – per rispetto di chi ha donato e anche per non aggiungere nuove amarezze alla già grande tristezza per una perdita tragica e incolmabile».

L’attenzione al benessere degli animali

«(…) in accordo con la famiglia di Agitu – spiega Franco Ianeselli – le capre sono state affidate TEMPORANEAMENTE, per un periodo di SEI MESI, ad allevatori della stessa Valle dei Mocheni, di Lavarone, Vallarsa e Brentonico. Si tratta di professionisti, la cui affidabilità è garantita dai veterinari dell'Azienda sanitaria e della stessa Federazione, che vanno ringraziati per la sensibilità con cui hanno risposto all'appello ad accogliere gli animali». «Con il passare dei giorni si sono presentati due grandi problemi – continua il sindaco – Il primo: oltre il 60 per cento delle capre sono gravide. Questo significa che a breve il gregge supererà le cento unità e la stalla sarà troppo piccola (…) Il secondo problema è rappresentato dal blocco dell'acqua, gelata a causa dell'abbassarsi delle temperature».

La soluzione trovata per la sistemazione degli animali, nonostante abbia richiesto il trasferimento e la separazione del gregge, è stata dunque frutto di una valutazione delle condizioni di benessere degli animali secondo il sindaco. Il Primo cittadino ha spiegato anche che proprio i veterinari dell’Azienda sanitaria «hanno consigliato di affidare il gregge a professionisti del settore, attenti al benessere animale e capaci di prendersi cura dei capretti appena nati».

Che cosa succede sul fronte delle donazioni

Il post pubblicato da Ianeselli termina con il necessario chiarimento riguardo la situazione delle offerte ottenute nelle ultime settimane tramite la raccolta fondi. «Gli oltre 100 mila euro donati non sono ancora stati toccati per il motivo che ad oggi sono indisponibili, visto che la raccolta fondi è ancora aperta. (…) dopo la sua formalizzazione, si riunirà il comitato – costituito dal presidente del Consiglio comunale Paolo Piccoli, dall'amica di Agitu Elisabetta Nardelli e da un familiare – che avrà non solo il compito di decidere per quali progetti impiegare la cifra, ma anche il dovere di rendicontare fino all'ultimo euro».

Il sindaco di Trento ha poi concluso sottolineando che si tratta di una fase transitoria «in attesa che la situazione sia definita e si possa avviare un progetto realistico capace di tener viva la memoria di Agitu e di farsi interprete del suo amore per gli animali e per il territorio».

Il post completo del Primo cittadino di Trento:

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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