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24 Novembre 2021
18:05

Latina: cacciatore spara e uccide un cane “per ripicca”

Un paio di spari in una zona rurale. E quando il pet mate esce fuori per vedere cosa fosse realmente successo, vede la sua cagna, un Pastore tedesco, a terra. Morta. Ferito, invece, il suo cucciolo. Il fatto è accaduto a Priverno (Latina), nella frazione di Boschetto.

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Un paio di spari in una zona rurale. E quando il pet mate esce fuori per vedere cosa fosse realmente successo, vede la sua cagna, un Pastore tedesco, a terra. Morta. Ferito, invece, il suo cucciolo. Il fatto è accaduto a Priverno (Latina), nella frazione di Boschetto. All’origine di quest’episodio (sul quale indagano i Carabinieri forestali) ci sarebbe stata una ripicca di un allevatore.

Il cane ucciso pesava meno di 10 kg. «Era più piccolo di una pecora», tuonano da Animalisti Italiani. «L’accaduto è gravissimo sia perché assistiamo al milionesimo animalicidio immotivato ed evitabile, ma anche per il pericolo per l’incolumità pubblica – dice Walter Caporale, presidente dell’associazione – Il rischio a cui sono stati esposti i vicini residenti in quella zona è stato notevole. Il cacciatore ha sparato ad altezza d’uomo con la possibilità di colpire i ragazzi che si trovavano sul luogo. Il cane era, infatti, uscito insieme ai figli di Silvia Palluzzi, l’adottante della vittima, che stiamo assistendo a livello legale affinché questo orribile omicidio non resti impunito».

Caporale sottolinea che il cacciatore «ha mostrato di essere un individuo pericoloso per la società e non in grado di detenere arma da fuoco. Citando una frase del celebre filosofo Kant, si può conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui tratta gli animali».

Animalisti Italiani ha scelto di seguire a livello processuale l’intera vicenda. «Ci batteremo per avere il massimo della pena. Ringraziamo i Carabinieri, prontamente intervenuti sequestrando fucile e cartucce”, prosegue Riccardo Manca, vicepresidente di Animalisti italiani.

L’associazione chiede al Parlamento e al Governo di inasprire le pene per i reati contro gli animali, sia in termini di aumento dei periodi di detenzione sia delle sanzioni, per aggiornare anche la legge 189 contro il maltrattamento, ormai vecchia di più di 15 anni. Per questa ragione, per cercare di spingere la politica a modificare la norma, è stata avviata una petizione: hanno firmato oltre 3.800 persone. L’obiettivo è di arrivare a quota 10.000.

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