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12 Maggio 2022
13:26

La tartaruga che “respira dal sedere” è tornata dopo oltre 20 anni

Dopo oltre 20 dall'ultimo avvistamento, è stata ritrovata grazie al DNA ambientale la tartaruga di Irwin, una specie d'acqua dolce endemica dell'Australia. Questa iconica specie è dedicata al naturalista scomparso Steve Irwin ed è in grado di respirare sott'acqua grazie al suo sedere.

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Un nuovo rivoluzionario metodo di rilevamento del DNA ambientale ha permesso di riscoprire una specie di tartaruga d'acqua dolce avvistata l'ultima volta più di 20 anni fa. Si tratta della tartaruga di Irwin, una specie che vive esclusivamente nel Queensland settentrionale, in Australia. A ritrovarla nelle acque fiume Burdekin è stato un team di ricercatori guidato dalla James Cook University, i cui risultati sono stati pubblicati in un recente studio tra le pagine della rivista BMC Ecology and Evolution.

A essere onesti, nessuno ha effettivamente avvistato nemmeno un esemplare, ma la sua presenza è stata confermata grazie all'analisi del DNA presente nell'acqua. Il DNA ambientale (eDNA) è una tecnica di studio piuttosto recente ma in costate crescita. Prelevando campioni di terra, acqua o addirittura aria, consente di individuare gli animali e gli altri organismi che sono passati di lì. Ciò permette non solo di accelerare campionamenti e monitoraggi, ma anche di individuare specie particolarmente rare o difficili da avvistare senza nemmeno doverle catturare o disturbare.

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Uno degli ultimi esemplari avvistati dal vivo. Foto da Wikimedia Common

L'iconica tartaruga di Irwin (Elseya irwini), tra l'altro, è piuttosto famosa soprattutto per due ragioni. La prima è che è stata scoperta per caso solamente nel 1990 dal noto naturalista e personaggio televisivo Steve Irwin.

Il naturalista e suo padre, Bob Irwin, catturarono all'amo un esemplare femmina durante un'escursione alla ricerca di coccodrilli nel fiume Burdekin. Il "cacciatore di coccodrilli", scomparso nel 2006 dopo essere stato avvelenato accidentalmente da una razza, inviò le foto di quell'esemplare all'esperto di tartarughe John Cann, che una volta confermato che si trattava davvero di una nuova specie la dedicò proprio a lui.

Il secondo motivo per cui Elseya irwini è piuttosto nota è che fa parte di un gruppo di tartarughe d'acqua dolce in grado di respirare sott'acqua col "sedere", la sua cloaca. All'estremità del tubo digerente è presente infatti una speciale camera con strutture branchiali che consentono l'assorbimento dell'ossigeno direttamente dall'acqua. Grazie a questa abilità, questi rettili possono restare sott'acqua e al sicuro per periodi molto lunghi.

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La specie fu ritrovata per la prima volta dal naturalista scomparso nel 2006 Steve Irwin

La conferma dell'esistenza di una popolazione vitale nel fiume Burkin è un'ottima notizia per la tutela di una specie così rara. Circa il 50% delle tartarughe d'acqua dolce in tutto il mondo, infatti, sono gravemente minacciate dalla perdita di habitat, dallo sviluppo antropico e dall'alterazione dei corsi d'acqua. Anche su fiume Burkin di recente è stata costruita una nuova diga ed è molto rassicurante sapere che le tartarughe, anche se non sono state effettivamente osservate, vivono ancora lì nonostante tutto.

La tecnologia dell'eDNA è stata fondamentale per la riscoperta della tartaruga di Irwin e ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui i ricercatori studiano e localizzano gli animali, sia acquatici che terrestri. Ora la però la palla passa al governo, che ha intenzione di costruire un'altra diga sullo stesso corso d'acqua. Anche se ancora presente la tartaruga di Irwin, soprattutto a causa del suo minuscolo areale, resta gravemente minacciata di estinzione. La speranza è che la sua riscoperta possa aiutare a mitigare, o addirittura a far rivalutare del tutto, la costruzione di un nuovo sbarramento del fiume.

La foto di copertina è di Lorelle McShane

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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