Per la prima volta dopo 75 anni la tartaruga marina più piccola e minacciata al mondo è tornata a nidificare sulle spiagge delle isole barriera di Chandeleur, il punto più orientale dello stato della Louisiana, negli Stati Uniti, tra le acque del golfo del Messico. Si chiama tartaruga marina di Kemp e gli esperti del Breton National Wildlife Refuge sono riusciti a documentare, grazie alle tracce trovate sulle spiagge, la schiusa di almeno 53 piccole tartarughine oltre ad aver osservato due piccoli che si stavano ancora dirigendo verso il mare.

Si tratta di una notizia estremamente importante per la conservazione di questa rara tartaruga marina, che oltre a essere la più piccola di tutte (raggiunge circa 75 cm di lunghezza per 50 kg di peso) è anche quella a maggiore rischio estinzione. La tartaruga di Kemp (Lepidochelys kempii) frequenta prevalentemente l'Oceano Atlantico e il Golfo del Messico, tuttavia, quasi tutte le femmine (circa il 95%) nidificano esclusivamente su una singola spiaggia, Rancho Nuevo, nello stato messicano del Tamaulipas. Anche per questo motivo è considerata In pericolo critico (CR) dalla IUCN, la categoria immediatamente precedente all'estinzione.

Distribuzione e osservazioni della tartaruga di Kemp. In rosso la spiaggia di Rancho Nuevo; In verde le aree frequentate dai maschi adulti; In blu le aree frequentate dalle femmine adulte; In celeste aree frequentate da giovani e subadulti; In nero singole osservazioni. Illustrazione da Wikimedia Commons
in foto: Distribuzione e osservazioni della tartaruga di Kemp. In rosso la spiaggia di Rancho Nuevo; In verde le aree frequentate dai maschi adulti; In blu le aree frequentate dalle femmine adulte; In celeste aree frequentate da giovani e subadulti; In nero singole osservazioni. Illustrazione da Wikimedia Commons

Fino all'inizio del 1900 erano migliaia le femmine che nidificavano lungo le coste del golfo del Messico, ma tra gli anni 50 e 80 del secolo scorso, la popolazione ha subito un calo drammatico, arrivando a toccare i minimi storici di poche centinaia di nidi all'anno. La pesca e la catture accidentali nelle reti (il cosiddetto bycatch) è una delle minacce principali per la sopravvivenza della specie.

Le due piccole tartarughine di Kemp osservate alle Chandeleur
in foto: Le due piccole tartarughine di Kemp osservate alle Chandeleur

A questa vanno aggiunte la distruzione e il sovrasfruttamento degli habitat, il bracconaggio di adulti e uova, l'inquinamento, l'aumento delle temperature causate dalla crisi climatica, l'impatto con le imbarcazione e le esplorazioni legate alla ricerca del petrolio. Il ritorno di questa specie sulle isole Chandeleur segna quindi un punto di svolta storico, non solo perché aggiunge un nuovo sito riproduttivo a quello di Rancho Nuevo, ma anche perché testimonia la che gli sforzi di conservazione compiuti per salvaguardare e ripristinare gli ecosistemi delle isole stanno finalmente dando i loro frutti.

Le tracce lasciate dalle tartarughe neonate appena uscite dal nido
in foto: Le tracce lasciate dalle tartarughe neonate appena uscite dal nido

Le Chandeleur e la sua fauna marina e costiera furono infatti pesantemente colpite dall'enorme fuoriuscita di petrolio proveniente dalla piattaforma Deepwater Horizon avvenuta nel 2010. Esperti e enti locali hanno lavorato e continuano a lavorare duramente per rispristinare habitat e popolazioni animali, perciò questa schiusa rappresenta un importantissimo traguardo per tutto il mondo della conservazione.

La tartaruga marina di Kemp è la più piccola e minacciata di tutte. Foto da Wikimedia Commons
in foto: La tartaruga marina di Kemp è la più piccola e minacciata di tutte. Foto da Wikimedia Commons

Tra l'altro, assieme ai piccoli di Kemp, gli esperti hanno confermato la nidificazione anche della Caretta caretta, tornata a deporre sulle isole per la prima volta nel 2015, a 30 anni di distanza dall'ultima nidificazione accertata. Nei prossimi giorni le autorità locali sperano di scovare altri nidi, visto che il piccolo delle deposizioni si ha tra giugno e luglio e che le schiuse, che avvengono dopo circa 60 giorni, proseguono fino a settembre inoltrato.