video suggerito
video suggerito
9 Febbraio 2022
11:32

La storia del cane Pepe e del gatto Dracula e cosa ci insegna sul lutto per i cani

Il cane Pepe è rimasto accanto al corpo senza vita del gatto Dracula, suo compagno di vita, per quasi un'ora, impedendo a chiunque di avvicinarsi. Lo stava proteggendo, manifestando il dolore per il lutto.

8.766 condivisioni
Immagine

Si è accoccolato sull’asfalto al fianco del corpo senza vita del suo amico e gli è rimasto vicino per un’ora, impedendo a chiunque di avvicinarsi e tenendo tutti a debita distanza ringhiando. La foto di Pepe, il cane nero che ha “vegliato” Dracula, il gatto investito, in queste ore rimbalza sul web, emozionando e commuovendo per la potenza dell’immagine.

La foto e la storia arrivano da Terrassa Padovana, piccolo Comune della provincia di Padova. Pepe e Dracula vivevano insieme da circa 5 mesi, compagni di vita di una coppia e dei loro figli. Inseparabili, racconta la famiglia, al punto da condividere tutto, dal momento del sonno a quello del gioco. Dracula era arrivato da poco, ma Pepe, che aveva già affrontato la morte dell’altro cane di casa, lo aveva accettato da subito.

Quando domenica sera un pirata della strada lo ha investito senza neppure fermarsi il cane si è seduto vicino a lui e lo ha vegliato sino a quando non sono arrivati i suoi umani, gli unici che hanno potuto avvicinarsi al gatto ormai senza vita. Un legame fortissimo racchiuso in uno scatto rubato da una donna che ha provato ad avvicinarsi, e che ha spinto anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, a condividere storia e foto sui social.

Più che di veglia, in realtà, si è trattato di protezione. Lo spiega bene Elena Garoni, veterinaria esperta in comportamento e membro del comitato scientifico di Kodami: «È raro vedere un’espressione di lutto così chiara e simile a quella umana nei cani, perché sono diverse le situazione e le percezioni, ma succede ed è già stata documentata. In questo caso si parla di un cane e di un gatto, ma le basi sono le stesse: una fortissima relazione tra due esseri viventi. D’altronde il cane è straordinario nel creare una relazione con altri esseri viventi, nello specifico gli umani. Con il gatto ci sono discrepanze importanti riguardo alla relazione perché il cane rischia di diventare predatore e il gatto può mettersi sulla difensive, ma tantissime famiglie al giorno d’oggi ospitano cane e gatto, che diventano molto legati. Ciò che Pepe ha fatto, però, è più proteggere il suo compagno».

L’espressione del lutto per i cani e la potenza dei legami

«Il dolore del lutto è una emozione fondamentale e sappiamo che i cani e anche altri animali la percepiscono e la sperimentano – prosegue Garoni – Il dolore è legato alla perdita di un punto di riferimento importante nella relazione e l’espressione di questo dolore e di questa tristezza è diversa perché diversi sono i profili di personalità dei cani. Ce ne sono alcuni che li esprimono chiaramente attraverso la sorveglianza, che è il caso di Pepe. Il cane sta chiaramente proteggendo Dracula, manifesta un comportamento aggressivo, sta aspettando che succeda qualcosa. Noi umani ammantiamo di altri significati questo comportamento: la veglia per noi è una modalità per superare e accettare il lutto, ci prepariamo all’allontanamento da una persona cara con gradualità e facciamo una serie di riti. I cani naturalmente non ce l’hanno, ma il lutto nei cani esiste».

Come si manifesta, dunque, il dolore per il lutto nei cani? «Dipende dal cane – sottolinea Garoni – Si tratta di fatto di fasi di depressione che possono sfociare in comportamenti diversi, più facilmente con comportamenti depressivi veri e propri: diminuzione dell’attività, presenza di comportamenti ansiosi che non sono facilmente riconducibili al lutto che è accaduto, ma sono cambiamenti della stabilità emotiva del cane. Magari non riescono a stare a casa da soli, non si allontanano da casa, esprimono il malessere con vocalizzazioni».

In alcuni casi invece la reazione è opposta: «Il cane può apparire molto agitato, sviluppare un iper attaccamento al resto della famiglia, seguire costantemente le persone per casa. Può manifestare aggressività, tutti comportamenti dati da uno stress importante». Per affrontare queste fasi ci vuole pazienza, empatia e comprensione: «Ci vuole tempo, bisogna accettare quanto sta accadendo e rispettarlo – conferma Garoni – Si è in presenza di una fortissima emozione che deve diminuire e che lo farà con tempi diversi a seconda di chi abbiamo davanti. Ci saranno cani che vogliono più attività e variare la proprio vita per riprendere interesse verso il mondo d’esterno, altri che invece richiedono più tranquillità, restare in casa e riposare. Non è detto neppure che accogliere un altro animale sia una buona idea. È una fase di grande stress, e avere qualcuno che occupa spazi e risorse non è sempre quello che gli animali cercano e vogliono».

Avatar utente
Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views