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30 Novembre 2023
11:58

La spettacolare migrazione del falco pescatore Mina dall’Italia al Mali

Una femmina di falco pescatore nata nel Parco della Maremma ha finalmente raggiunto il Mali nella sua prima migrazione verso l'Africa. Un viaggio eccezionale reso possibile solo grazie al Progetto Falco Pescatore.

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Tra i vari nati nella scorsa primavera al Parco della Maremma, in Toscana, Mina era il falco pescatore che sembrava meno motivato a partire per affrontare la sua prima lunga migrazione verso l'Africa. A settembre, infatti, si era spostata fermandosi lungo il corso dell'Ombrone, poco lontano da Paganico. Si trattava evidentemente solo di un'esercitazione, un volo di prova, perché ora la femmina è stata segnalata qualche giorno sul fiume Niger, in Mali, dopo aver attraversato il Mediterraneo e il deserto del Sahara.

Ha percorso ben 3.200 km in linea d'aria, un viaggio incredibile svelato solamente grazie al dispositivo GPS che tutti i rapaci del Progetto Falco Pescatore portano con sé. Mina si è decisa a partire verso sud l'8 novembre, ma già il giorno successivo era arrivata in Tunisia attraversando il mare, pronta per affrontare la difficile traversata del deserto del Sahara. Da lì in poi nessun segnale, a causa dell'assenza di copertura della rete che ha messo in apprensione i ricercatori che studiano e monitorano questi rapaci minacciati.

Fortunatamente, il 19 novembre, dopo undici giorni di volo tra dune e sabbia, ecco finalmente apparire Mina lungo le sponde del fiume Niger, nei pressi di Houndou Bongo, in Mali. Un viaggio che ha dell'incredibile ma che, tuttavia, non poi così eccezionale per questi maestosi rapaci e altri grandi e piccoli migratori, che ogni hanno affrontano il durissimo viaggio di andata e ritorno dall'Africa nascosti in bella vista sopra le nostre teste. È questo lo spettacolo offerto dai tantissimi uccelli migratori, che grazie alle loro ali collegano paesi e continenti lontanissimi superando qualsiasi tipo di barriera.

Il falco pescatore (Pandion haliaetus) è un grande rapace chiamato così perché si ciba quasi esclusivamente di pesci, che è abilissimo ad afferrare piombando in picchiata in acqua grazie ai suoi lunghissimi e affilati artigli. È ampiamente diffuso praticamente in quasi tutto il mondo, ma nonostante ciò, in Italia è considerato ancora molto raro. La specie si estinse in Italia come nidificante tra gli anni 50 e 60, sia a causa della caccia agli adulti e della raccolta di uova dai nidi, sia per il devastante effetto di insetticidi come il DDT, che indeboliva i gusci delle uova.

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Il percorso di Mina svelato da GPS

Grazie però proprio al Progetto Falco Pescatore, dopo 42 anni dall'ultima schiusa accertata, il falco pescatore ha di nuovo nidificato sul suolo italiano nel 2011 e lo ha fatto proprio nel Parco della Maremma, attraverso il trasferimento di giovani individui prelevati in Corsica e l'installazione di piattaforme e nidi artificiali. Negli anni successivi il progetto si è poi allargato anche ad altri siti e oggi sono otto le coppie riproduttive italiane: sei in Maremma Toscana, una a Capraia nel Parco Arcipelago Toscano e una in Sardegna, nel Parco regionale di Porto Conte

Se tutto andrà bene, questa giovane femmina e tutti gli altri falchi pescatori nati in Italia e ora in Africa per trascorrere l'inverno, torneranno in primavera.Un successo inaspettato che anche grazie a Mina, ma soprattutto agli ornitologi, agli esperti e a tutte le persone che lavorano al progetto, ha riportato in Italia questo maestoso ed eccezionale rapace.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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