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Kodami Call

A novembre torna la spettacolare migrazione delle gru nei cieli d’Italia

In queste settimane di novembre, decine di migliaia di gru dirette a sud attraverseranno i nostri cieli. Assistere a questo spettacolo non è poi così difficile, basta prestare un po' di attenzione.

14 Novembre 2023
9:54
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Il foliage e i bellissimi colori autunnali che dipingono boschi e paesaggi in questo periodo dell'anno sono uno degli spettacoli della natura più emozionanti e affascinanti. Non tutti però sanno che proprio qui in Italia il mese di novembre trasforma la nostra penisola nel palcoscenico principale per un altro fenomeno naturale tra i più belli e spettacolari in assoluto: la migrazione autunnale delle gru.

È proprio nel mese di novembre che si concentrano infatti il maggior numero di stormi in migrazione e di passaggio nel nostro paese, che riempiono i cieli di forme, colori e suoni che non sono poi così tanto difficili ammirare, se si presta però un po' di attenzione. In questo periodo dell’anno, infatti, questi grandi ed eleganti uccelli veleggiatori attraversano i nostri cieli in massa per raggiungere climi più miti a sud dove trascorrere l'inverno.

Il ritorno delle gru in Europa

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Un gruppo di gru a terra

Le gru (Grus grus) sono grandi ed eleganti trampolieri, che nidificano soprattutto tra le praterie, le brughiere e le zone umide del centro e nord Europa. Tempo fa nidificavano anche nel nostro paese, ma a partire dal 1600 fino agli anni 60 del secolo scorso, la popolazione globale ha subito un declino drammatico, dovuto soprattutto alla caccia e alla distruzione degli habitat usati da questi uccelli per riprodursi o trascorrere l'inverno.

Riuscire a vedere uno stormo in migrazione nella sua caratteristica formazione a "V" è stato quindi per lungo tempo uno spettacolo per pochi fortunati, che ha quindi sempre suscitato enorme stupore. Fortunatamente, a partire dagli anni 70 la popolazione ha cominciato a crescere un po' ovunque e già negli anni 90 il numero e la dimensione degli stormi di passaggio nel nostro paese era significativamente aumentato.

Oggi questo trend positivo continua, grazie soprattutto alle leggi di tutela e protezione di specie e habitat, e solamente in Europa si stima ci siano oltre 200.000 coppie nidificanti. Questo significa che ogni anno che passa è sempre più facile riuscire a osservare le gru in migrazione nei nostri cieli, persino nelle nostre caotiche e rumorose città. Ma dov'è che si possono osservare con maggiore facilità?

Grazie ai tanti studi condotti dagli ornitologi negli ultimi decenni, oggi sappiamo molto sulla biologia e la migrazione di questa specie. La maggior parte delle gru europee, infatti, in autunno si trasferisce soprattutto lungo le coste del Nord Africa o in penisola Iberica e Francia. Per raggiungere queste aree di svernamento, gli stormi seguono più o meno sempre le stesse rotte migratorie, che vengono poi tramandate di generazione in generazione.

Dove passano le gru in Italia

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Le principali rotte migratorie delle gru. © NABU–Crane Centre

Per cui nei nostri cieli – semplificando un po' – possiamo individuare due principale autostrade migratorie: quella che dal nord e dall'est Europa conduce alla penisola iberica, attraversando quindi le regioni settentrionali ai piedi delle Alpi; E la rotta balcanica, che saltando l'Adriatico e attraversando le regioni centro-meridionali conduce invece in Nord Africa.

Le Alpi rappresentano infatti una barriera ecologica davvero ardua da superare, per cui costeggiandole lungo la parte meridionale le gru attraversano soprattutto la Pianura Padana e le regioni settentrionali, per concentrarsi poi sopratutto in Piemonte e in Liguria, che proprio in virtù dell'orografia fungono un po' da imbuto e rappresentano quindi la porta d'accesso principale verso la Francia e la penisola Iberica.

Gli uccelli che invece arrivano dai Balcani attraversando il Mar Adriatico, sfruttano la naturale conformazione della parte meridionale della nostra penisola come una sorta di ponte naturale che collega l'Europa all'Africa, dove l'effetto imbuto si osserva invece soprattutto sullo Stretto di Messina, che con la Sicilia rappresenta invece la via d'accesso principale per tantissimi uccelli migratori diretti in Africa.

Più o meno intensamente, sono quindi molte le regioni interessate da questo spettacolo, sopratutto in quei territori che ospitano zone umide aperte, pascoli e ampie praterie dove magari gli uccelli, stremati dalla migrazione, possono sostare per un po' e rifocillarsi prima di riprendere il loro faticoso viaggio. Tuttavia, non è così raro avvistare le gru di passaggio addirittura nei cieli delle grandi metropoli come Milano o Napoli: durante la migrazione gli uccelli possono apparire davvero ovunque. Ma come si fa a riconoscere questi uccelli dagli altri che popolano e attraversano i nostri cieli?

Come riconoscere le gru

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Gru in migrazione nella classica formazione a V

Le gru sono eleganti trampolieri dal piumaggio prevalentemente color cenere con zampe e colli molto sottili e lunghi. A terra sono abbastanza semplici da riconoscere se si è vista anche solo una fotografia, ma anche in volo – situazione molto più comune a cui assistere – non è poi così complicato identificarle. Le gru volando tenendo zampe e colli ben distesi, che quindi insieme alle ali aperte formano una croce quasi perfetta.

Solitamente, però, le gru migrano in grossi gruppi che possono contare anche centinaia di individui. In questo periodo, quindi, si vedono solcare i cieli nella caratteristica e inconfondibile formazione a V – con un lato spesso più lungo dell'altro – mentre si tengono in contatto tra loro con il peculiare e chiassoso verso "krru krru krru" che ha ispirato il loro nome.

Un elemento diagnostico che infatti aiuta parecchio a riconoscere (e spesso accorgersi del passaggio delle gru) è il loro inconfondibile verso. È infatti talmente forte che talvolta basta anche solo quello. Tra l'altro, spesso questi uccelli migrano durante la notte, per cui le loro spettacolari vocalizzazioni sono l'unico elemento che abbiamo per rilevare la loro presenza.

In conclusione, quindi, se in queste settimane dovesse capitarvi di osservare grossi stormi che volano alti nei cieli formando un'enorme V, quasi certamente si tratta proprio di gru in migrazione. All stesso modo, se passeggiando o anche solo mentre siete affacciati al balcone vi capita di ascoltare un forte e continuo "krru krru krru" provenire dal cielo, anche il quel caso si tratta proprio di gru.

Occhi e orecchie rivolti verso cielo allora, perché novembre, in Italia, è il mese delle gru!

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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