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25 Settembre 2022
12:00

La salamandra pezzata (Salamandra salamandra)

La salamandra pezzata (Salamandra salamandra) è un anfibio appartenente alla famiglia Salamandridi e al genere Salamandra. Vive nei boschi ed è diffusa in tutta Europa. In Italia vive soprattutto nelle Alpi e nella zona settentrionale degli Appennini. Il suo comportamento è prevalentemente notturno.

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La salamandra pezzata (Salamandra salamandra) è un anfibio appartenente alla famiglia dei salamandridi e al genere Salamandra. Si tratta di una specie facilmente riconoscibile per via della sua livrea nera con evidenti macchie irregolari di color giallo acceso. In Italia vive soprattutto nelle Alpi e nella zona settentrionale degli Appennini, dove è ancora molto diffusa. Nella parte centrale e meridionale del paese, invece, è più sporadica e in alcuni territori localizzati, è in costante diminuzione.

Come è fatta la salamandra pezzata

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La salamandra pezzata è caratterizzata da una livrea piuttosto appariscente, di colore nero lucido e cosparsa di evidenti macchie di colore giallo acceso. La colorazione della sua pelle è detta aposematica e ciò significa che la funzione è quella di avvertire i potenziali predatori che può rappresentare un pericolo. Sulla sua pelle, infatti, sono presenti ghiandole che secernono una sostanza urticante e repellente, capace anche di mantenerla umida e avere una funzione battericida.

Può raggiungere una lunghezza massima di 20 centimetri (coda compresa) e un peso di circa 50 grammi. Il dimorfismo sessuale non è molto evidente. Le femmine sono leggermente più grandi dei maschi ed è possibile distinguere i sessi anche attraverso l'osservazione della forma della cloaca (la parte visibile dell'apparato riproduttivo), che si presenta più rigonfia nel maschio e piatta o appena visibile, nella femmina.

La vita della salamandra

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La salamandra è un animale ovoviviparo, ciò significa che la femmina mantiene le uova all'interno del suo corpo, dove si schiudono e, solo in seguito, avviene il parto. Nella zona alpina le nascite si concentrano soprattutto con l'arrivo della primavera, ma nel Sud, i parti possono avvenire durante tutto l'anno.

Gli accoppiamenti avvengono generalmente nei mesi estivi. Dopo il rituale di corteggiamento, il maschio si insinua sotto al corpo della femmina, la quale assorbe l'involucro seminale (spermatofora) deposto dal maschio. Alcuni mesi dopo, la femmina depone circa 20/40 larve nell'acqua, immergendo la parte posteriore del proprio corpo. In questo momento le larve hanno una dimensione di circa 3 centimetri e presentano già le branchie esterne.

Lo sviluppo può durare da 3 a 5 mesi, in base alle temperature dell'ambiente circostante. Si tratta di animali dal comportamento prevalentemente notturno, che si mostrano più attivi quando l'umidità dell'aria è elevata, durante le piogge o quando il cielo è coperto.

Alimentazione

Le larve si nutrono esclusivamente di carne, ed è per questo motivo che le madri partoriscono prevalentemente in acque in cui vi sia la presenza di efemerotteri e tricotteri, ovvero minuscoli crostacei e vermi anellidi. Purtroppo però, in questa fase della vita le giovani salamandre rimangono spesso vittime della predazione da parte di pesci e natrici dal collare.

Le salamandre adulte mangiano invertebrati presenti nel sottobosco, come millepiedi, forficule, carabidi e lombrichi.

Habitat e distribuzione

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La salamandra pezzata adulta vive preferibilmente nei boschi e trascorre le ore più calde riparata tra radici e alberi, protetta da pietre e foglie. Durante l'inverno, invece, si nasconde in cunicoli sotterranei precedentemente scavati dai piccoli mammiferi e, proprio in questi luoghi riesce a riprodurre le condizioni di umidità di cui ha bisogno. Le popolazioni che vivono negli ambienti antropici, come paesi e zone semi urbane, prediligono le fessure tra i sassi dei muri, ma possono scegliere anche pozzi, gallerie e scantinati.

Secondo quanto riportato dalla IUCN, in Italia è possibile incontrarla quasi ovunque, dal livello del mare fino a circa 1800 metri di altitudine, sebbene sia praticamente assente in molte zone della Pianura Padana. In Italia centrale e parte di quella meridionale, questa specie è più localizzata e viene considerata in costante diminuzione. In particolare nel Lazio, è definita come specie rara ed ‘estinzione è documentata per quanto riguarda alcune popolazioni che, a causa dell'urbanizzazione ha perso gran parte dell'habitat.

Si tratta di una specie piuttosto diffusa in tutta Europa e, secondo il Monitoraggio dei siti riproduttivi, pubblicato in occasione del decimo Congresso Nazionale Societas Herpetologica Italica, tenutosi a Genova 2014, il loro habitat è caratterizzato dalla presenza di corsi d'acqua con una buona copertura arborea. Ciò nonostante, presenta una notevole plasticità ecologica grazie alla quale è capace di sorprendenti adattamenti ambientali. Le larve, infatti, vengono individuate anche in lavatoi, abbeveratoi per il bestiame, fontanili e pozze temporanee, a patto che l'acqua sia poco inquinata.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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