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25 Dicembre 2021
18:00

La saggezza dei maschi anziani tiene a bada l’esuberanza dei giovani elefanti

Secondo un nuovo studio guidato dai ricercatori dell'Università di Exeter la presenza di individui anziani rende i giovani elefanti maschi più calmi e meno aggressivi, aiutandoli così a non mettersi nei pasticci. Lo studio condotto nel parco nazionale Makgadikgadi Pans, in Botswana.

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Come ci insegna Hollywood qualsiasi giovane promettente necessita di un mentore saggio ed esperto che sappia indirizzarlo sulla retta via. Da Yoda e Obi Wan Kenobi al Maestro Miyagi, passando per Albus Silente, l'esperienza e la saggezza dei più anziani aiuta i più giovani a crescere, maturare e – possibilmente – a evitare di finire nei guai, non solo nelle società umane.

A quanto pare accade esattamente lo stesso anche nei gruppi di elefanti africani maschi. Secondo un nuovo studio guidato dai ricercatori dell'Università di Exeter la presenza di individui anziani rende i giovani elefanti maschi più calmi e meno aggressivi, aiutandoli così a non mettersi nei pasticci. Lo studio condotto nel parco nazionale Makgadikgadi Pans, in Botswana, è stato recentemente pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B.

Con gli anziani nei paraggi i giovani sono meno aggressivi

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Una volta raggiunta la maturità sessuale i maschi lasciano il branco e formano gruppi stabili con altri maschi

I ricercatori, lavorando in collaborazione con Elephants for Africa, hanno seguito e studiato il comportamento di ben 281 elefanti africani (Loxodonta africana) maschi per un periodo di tre anni. Nella società matriarcale dei pachidermi africani i maschi, una volta raggiunta la maturità sessuale, lasciano il branco in cui sono nati e formano gruppi interamente maschili, composti da esemplari con età molto differenti. Se le dinamiche sociali interne tra i gruppi di femmine sono ben note e studiate da anni (si sa, per esempio, che le nonne ricoprono un ruolo molto importante) è praticamente sconosciuto ciò che succede, invece, nei gruppi composti da soli maschi.

I ricercatori hanno perciò suddiviso i vari esemplari in quattro fasce di età, due di adolescenti (10-15 e 16-20 anni) e due di adulti (21-25 e più di 26 anni). Analizzando il comportamento dei vari individui hanno così scoperto che quando ci sono meno elefanti anziani in giro, i più giovani avevano maggiori probabilità di sfociare in atteggiamenti aggressivi verso altri animali, bestiame e persino contro i veicoli. Se isolati dagli altri, i giovani si spaventavano più facilmente e diventavano molto bellicosi, mettendo così più a rischio la loro sicurezza e quella delle persone.

In qualche modo quindi la presenza di elefanti anziani ed esperti svolge un ruolo chiave nel mantenere tranquilli gli esemplari più giovani che, tenendo a bada la loro aggressività, fanno calare le probabilità che nascano scontri con ippopotami, rinoceronti e fuoristrada, il che significa soprattutto anche meno incidenti e aggressioni nei confronti degli umani.

Le conseguenze sulla conservazione e la gestione

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Un giovane elefante attacca un kudu

Questo studio, oltre ad approfondire le poco studiate dinamiche sociali tra maschi, potrà avere dei risvolti decisamente importanti per la conservazione dei pachidermi e per la riduzione dei conflitti uomo-elefante. Comprendere infatti quali sono le cause e le dinamiche sociali dietro agli attacchi verso gli umani, potrà aiutare a ridurre i conflitti, far calare il numero di incidenti e contribuire a migliorare la percezione negativa delle popolazioni locali verso questi grandi erbivori, facilitando così una più pacifica e necessaria convivenza.

Inoltre questi risultati sono un messaggio forte e deciso verso chi si occupa di gestione della fauna selvatica nei grandi parchi e riserve africane. Spesso infatti i grandi maschi anziani vengono considerati ormai inutili e non necessari per la crescita demografica della popolazione. Di conseguenza si trasformano in ambiti trofei di caccia per ricchi signori occidentali, disposti a pagare somme considerevoli per poterne abbattere uno. Questo studio quindi, rivalutando l'importanza sociale dei maschi anziani, suggerisce perciò che la rimozione dei vecchi esemplari non è poi questa grande idea e che potrebbe addirittura portare ad un aumento i conflitto tra popolazioni locali e pachidermi.

I vecchi e saggi maschi possono quindi svolgere un ruolo chiave nel plasmare il comportamento e l'indole dei membri più giovani e irascibili. Un nuovo e importante tassello per lo studio e la comprensione di questa specie altamente sociale e tanto iconica ma sempre più minacciata di estinzione a causa dell'uomo.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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