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29 Novembre 2021
10:47

La magia del volo degli uccelli che diventa danza, così Sadeck Waff vince a “Tu sì que vales”

Sabato 27 novembre Sadeck ha vinto l'edizione 2021 di "Tu Sì Que Vales", il programma in onda su Canale 5 condotto da Belen Rodriguez. Con la sua emozionate coreografia ispirata allo spettacolare fenomeno naturale del volo degli uccelli, Sadeck Waff ha conquistato il pubblico e si è aggiudicato la vittoria del programma.

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Sabato 27 novembre Sadeck ha vinto l'edizione 2021 di "Tu Sì Que Vales", il programma in onda su Canale 5 condotto da Belen Rodriguez e da Martín Castrogiovanni, Alessio Sakara e Giulia Stabile.

Il coreografo francese ha convinto pubblico e giurati con "Geometrie variabili" con la collaborazione di 64 ballerini.

La magia del volo degli uccelli trasformata in una emozionante coreografia di danza: con “Geometrie Variable”, Sadeck Berrabah è volato davvero in alto, conquistando il pubblico e il primo premio del programma televisivo su Canale 5 “Tu si que vales”.

Conosciuto come Sadeck Waff, l’eclettico artista francese, coreografo, ballerino, designer e pittore, dirige i movimenti del suo corpo di ballo dando loro le spalle in particolari coreografie geometriche e ipnotiche eseguite attraverso movimenti in sincrono delle braccia e del busto.

Sadeck si è ispirato allo spettacolare fenomeno naturale, come ha spiegato in diverse occasioni, perché la «natura ci ispira. C’è magia ovunque, la chiave è saper guardare, saper vedere e ascoltare in silenzio». Esattamente come lo stormo degli uccelli in volo «dove ogni individuo ha una propria identità, ma un posto insostituibile nell'insieme» capace di creare un'immagine impossibile da non ammirare.

Del resto il volo degli uccelli ha sempre affascinato l’uomo. Ma pur pensando per lungo tempo che avendo avuto le penne e battendo le ali su e giù avrebbe potuto volare anche lui (lo farà ma in altro modo), tuttavia, negli scorsi due secoli circa, si è reso conto che gli uccelli sono dotati di un equipaggiamento per il volo incomparabile, che comprende la conformazione del corpo e delle ali, le penne, struttura delle ossa e muscoli speciali.

E se per noi guardarli roteare nel cielo è un momento di grande poeticità, per loro volare significa sopravvivere. Infatti, gli uccelli sono animali che hanno bisogno di moltissimo cibo per dare carburante alla grande attività che fanno. Si è stimato che il comune rondone, voli per 12, 14 ore al giorno a 65 chilometri orari solo per cacciare le sue prede e quando ha piccoli a cui dar da mangiare può volare fino a 1000 chilometri. Ma la velocità può aumentare indeterminate specie, come per esempio il falco, che quando scende in picchiata raggiunge circa i 300 chilometri orari. Inoltre, hanno bisogno di forze anche per alcune attività fisiologiche: basti pensare che il loro cuore batte da 200 a 1000 volte al minuto e la loro temperatura corporea va dai 39 ai 44 gradi centigradi.

Ciò che lascia sempre sorpresi è la totale assenza di fatica e di difficoltà che questi animali mostrano roteando nel cielo. Ciò è dovuto alla forza dell’aria e delle ali che, come dicevamo, hanno una conformazione che neutralizza la forza di gravità e impedisce all’animale di cadere a terra.

Guardando il volo di degli uccelli, è difficile pensare che non esista un "coordinatore" di queste evoluzioni. Ma la risposta sta nella “combinazione” di tre comportamenti, separazione, allineamento e coesione, che vengono adottati da ogni uccello singolarmente, ma che porta a farne emergere uno solo quando sono insieme.

La separazione è la capacità del singolo uccello di non urtare i compagni vicini e riuscire a mantenere sempre e comunque una certa distanza. Che comunque non deve essere mai troppa, per evitare di diventare facile preda di altri uccelli predatori e per mantenere l’allineamento con gli altri e la coesione nel gruppo.

Il volo degli uccelli è costantemente oggetto di studi da parte degli scienziati e lo stesso Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi iniziò vent'anni fa a studiare il modo in cui da comportamenti individuali, per esempio quelli dei singoli storni, emergano comportamenti collettivi, interpretabili alla luce delle leggi della fisica.

Le figure aeree degli storni nascono da un comportamento imitativo, ossia ogni uccello per decidere che cosa fare, guarda solo i compagni più vicini a lui. Poi, però, pur nascendo individualmente, questo processo di coordinamento, si diffonde a tutto il gruppo, facendo emergere un ordine collettivo, che forma le figure nel cielo.

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Simona Sirianni
Giornalista
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