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20 Marzo 2024
12:54

Come fa il condor a volare per molto tempo senza sbattere le ali?

I condor e altri grandi uccelli veleggiatori riescono a volare per tanto tempo senza mai battere le ali. Ci riescono sfruttando i venti e le correnti ascensionali, minimizzando così i costi energetici del volo.

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Quasi tutti gli uccelli volano, ma non tutti gli uccelli che volano lo fanno allo stesso modo. C'è per esempio chi batte le ali di continuo, come i passeri e i piccioni che vediamo ogni giorno fuori dalla nostra finestra, e chi invece riesce farlo quasi senza sbattere mai le ali, come i grandi uccelli marini o i rapaci. Questi uccelli sfruttano il cosiddetto volo veleggiato, lasciandosi sorreggere e spingere dal vento o dalle correnti d'aria calda rimanendo fermi e con le ali aperte, un po' come fa una barca a vela in mare.

E tra i più abili ed eccezionali uccelli veleggiatori c'è sicuramente il condor delle Ande, che con un'apertura alare di oltre 3 metri può volare per ore e per centinaia di km senza mai battere le sue enormi ali. Il condor e molte altre specie di grandi veleggiatori sono infatti dei veri e proprio specialisti del volo veleggiato. Come dei veri domatori del vento, riescono a solcare e a cavalcare le correnti d'aria per massimizzare l'efficienza del volo e minimizzare i costi energetici.

L'eccezionale volo del condor andino

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Il condor delle Ande (Vultur gryphus) è uno degli uccelli volatori più grandi e pesanti del mondo. Può raggiungere i 3,3 metri di apertura alare, la più grande tra tutti i rapaci del pianeta, e pesare anche oltre 12 chilogrammi. Si tratta di un maestoso avvoltoio nero con una gorgiera di piume bianche che circonda la base del collo e, soprattutto nel maschio, che possiede grandi macchie chiare sulle ali. Come altri avvoltoi la sua testa è "nuda" e nei maschi sono presenti anche un bargiglio sul collo e una grossa cresta carnosa sulla testa.

Vive esclusivamente tra le montagne delle Ande, in Sud America, e come altri grandi rapaci e avvoltoi, per volare sfrutta soprattutto le correnti d'aria calda ascendenti, le cosiddette "termiche", che sorreggono il suo peso e le sue enormi ali aperte, un po' come accade per un deltaplano o nel parapendio. Uno studio recente, pubblicato su PNAS, ha permesso però di svelare come mai prima d'ora i limiti, i vantaggi e le prestazioni sbalorditive di questi uccelli, documentando ogni singolo battito d'ali di alcuni individui equipaggiati con alcuni speciali registratori di volo.

E in maniera a dir poco sorprendente, i ricercatori hanno scoperto che questi uccelli battono le ali solo per l'1% del loro tempo di volo, in particolare durante la fase di decollo e quando sono vicini al suolo, ma c'è di più. Un individuo in particolare è riuscito a volare ininterrottamente per più di 5 ore senza mai battere nemmeno una volta le ali, coprendo una distanza di oltre 170 chilometri. Numeri a dir poco eccezionali, che ci permettono di capire davvero quanto possono essere abili gli uccelli veleggiatori, ma soprattutto quanto può essere vantaggioso, in termini energetici, volare in questo modo.

Perché alcuni uccelli volano senza sbattere le ali?

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Anche le cicogne, quando migrano in massa, sfruttano le correnti ascensionali per volare ad ali aperte risparmiando energie

I ricercatori che hanno studiato i condor hanno calcolato che con un volo di 50 minuti questi uccelli spendono quasi la stessa quantità di energia veleggiando (e battendo solo di tanto in tanto le ali) di quella utilizzata durante i 3,3 minuti di decollo. Sbattere continuamente le ali è, infatti, estremamente faticoso e dispendioso in termini energetici, soprattutto per gli uccelli di grandi dimensioni. Quelli che riescono quindi a volare veleggiando e solcando venti e correnti, battendo solo ogni tanto le ali per aggiustare il tiro, hanno un enorme vantaggio in termini energetici.

I condor, infatti, non sono gli unici uccelli a utilizzare questa tipologia di volo. Oltre agli altri avvoltoi, la padroneggiano anche molti altri rapaci, soprattutto le grandi aquile, ma anche grossi uccelli acquatici e marini come gru, aironi e soprattutto albatros. Tuttavia, anche il volo veleggiato ha alcuni svantaggi. Per i veleggiatori la decisione di intraprendere il volo è fortemente condizionata dalle condizioni atmosferiche che permettono di alzarsi in volo e muoversi perlopiù planando. Se i venti o le correnti ascensionali non lo permettono, per loro diventa molto più complicato e faticoso riuscire a volare.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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