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4 Febbraio 2024
12:00

La donnola (Mustela nivalis)

La donnola è un mammifero carnivoro della famiglia dei mustelidi. Ha il corpo allungato e di solito non supera i 27 centimetri di lunghezza. Il colore del pelo cambia stagionalmente nelle popolazioni settentrionali: in inverno il mantello è bianco puro, mentre in estate diventa marrone sul dorso e bianca sul ventre.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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La donnola (Mustela nivalis) è un mammifero carnivoro della famiglia dei mustelidi. Ha il corpo allungato, occhi grandi e un muso tondo con orecchie corte. Anche la coda è corta e questo aspetto permette di distinguerla dalla faina, che pur appartenendo alla stessa famiglia, raggiunge dimensioni superiori. Ha il pelo marrone e bianco ma, nelle popolazioni settentrionali, il mantello diventa completamente bianco durante l'inverno.

La donnola generalmente non supera i 27 centimetri di lunghezza e i 70 grammi di peso, ma la corporatura varia molto in base alle popolazioni.

Il suo nome deriva dal termine latino donnula, ovvero "donna", "signora", e rimanda alle forme aggraziate del corpo di questo mustelide.

Come è fatta la donnola

Il corpo ha la caratteristica forma allungata e tubolare dei mustelidi, con arti corti e un muso rotondo. La coda è corta e misura meno di un quarto della lunghezza del corpo. Le orecchie sono rotonde, gli occhi sono grandi e scuri. Le zampe presentano 5 dita e hanno artigli non retrattili.

Il colore del pelo cambia stagionalmente nelle popolazioni settentrionali, dove in inverno il mantello è bianco puro, mentre in estate diventa marrone sul dorso (dalla sfumatura "ruggine", al "cioccolato") e rimane bianca sul ventre. Ciò non accade invece nelle popolazioni più meridionali.

Le dimensioni variano notevolmente in base alle zone dell'areale: i soggetti più grandi si trovano nei climi caldi e raggiungono i 70 grammi per 270 millimetri. Le donnole più piccole, invece, si trovano nelle popolazioni nordamericane e pesano, in media, circa 45 grammi e hanno una lunghezza media di circa 190 mm (compresa la coda).

Habitat e distribuzione

Uno studio condotto nel 2010 dall'Università di Montpellier parla della donnola come: «Uno dei mustelidi più comuni della regione paleartica». Si può individuare infatti in Asia Centrale, nella maggior parte dei territori della Russia, in quasi tutti i paesi europei e in Nord America. Secondo quanto osservato dalla IUCN, è possibile che si trovi anche in Marocco e in Algeria.

In Italia la donnola è distribuita con un areale pressoché continuo in tutta la penisola, compresa la Sardegna, la Sicilia e l'Isola di Asinara.

La donnola vive anche in Nuova Zelanda, dove è stata importata dall'uomo e, secondo la New Zealand Ecological Society, questi mustelidi consumano una grande quantità di taxa endemici vulnerabili, tra cui il kiwi bruno dell'Isola del Nord (Apteryx mantelli).

Questa specie abita tutte le isole del Mediterraneo (fatta eccezione per Ibiza e Cipro). Le popolazioni insulari tendono a mostrare differenze morfologiche che riguardano, ad esempio, le dimensioni, la colorazione del mantello.

Comportamento

Le donnole sono animali solitari, tranne durante la stagione riproduttiva, quando i maschi percorrono distanze anche importanti per trovare le femmine. Si formano poi gerarchie di dominanza basate sul sesso e sull'età e, secondo quanto riportato da Animal Diversity Web, dell'Università del Michigan, i maschi più anziani sono dominanti sulle femmine e sui maschi giovani.

Maschi e femmine si accoppiano numerose volte con più partner e, sebbene sia noto che la riproduzione avvenga in modo intermittente per tutto l'anno, il periodo degli accoppiamenti si concentra maggiormente tra marzo e aprile. A differenza della martora, la donnola non ritarda l'impianto degli embrioni. La gravidanza è quindi molto più lunga e dura fino a 8 settimane. Le donnole possono partorire due volte l'anno e i cuccioli raggiungono l'indipendenza intorno alle 4-6 settimane. La maturità sessuale, invece, viene raggiunta tra i 9 e i 12 mesi.

Quando si sente minacciata, la donnola soffia e grida. Inoltre, attraverso le ghiandole perianali, può emettere un secreto dall'odore forte e sgradevole.

Alimentazione

La donnola ha abitudini alimentari generaliste e caccia prevalentemente di notte. Le sue prede principali sono topi, conigli, lepri e uccelli, ma secondo quanto pubblicato sul sito del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, talvolta può predare anche rettili, anfibi, pesci e insetti.

In particolare i soggetti più giovani hanno la necessità di nutrirsi con frequenza e quindi occupano molte ore della giornata nell'intento di procurarsi cibo. Questa specie può arrivare a consumare fino al 50% del peso corporeo in un giorno, ma questa cifra può aumentare, in particolare nei mesi invernali.

Spesso il cibo viene conservato all'interno di appositi ripari, perché le donnole uccidono prede anche più grandi di loro, pur non potendo consumarle completamente in un solo pasto.

La donnola e l'uomo

La donnola è nota per essere un'abile predatrice, che si nutre, oltre che delle specie già menzionate, anche di piccoli uccelli, come ad esempio i pulcini o le galline. Per questa sua grande capacità di muoversi persino negli spazi più piccoli, essa può infatti raggiungere l'interno dei pollai, arrivando così a rappresentare una minaccia per gli allevatori. Il rischio, però, diminuisce nettamente se vengono adottate misure di protezione, come recinzioni sicure e strutture chiuse atte a ostacolare gli attacchi da parte dei predatori.

Trattandosi di una specie dall'areale particolarmente ampio, la IUCN la considera LC, ovvero a minor rischio di estinzione. 

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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