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28 Giugno 2023
9:00

La crescente domanda di avocado in Europa sta distruggendo l’habitat degli elefanti in Kenya

Gli elefanti si trovano ad affrontare una nuova minaccia: la crescente domanda per il consumo di avocado, che comporta una grave perdita del loro habitat naturale. Un pericolo persino maggiore del bracconaggio.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
elefante

Gli elefanti in Africa sono minacciati da oltre un secolo: il bracconaggio per l’avorio e la siccità sono le principali minacce. Il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente stima che la popolazione di animali sia stata ridotta da 10 milioni all'inizio del XX secolo a 415.000 nel 2020.

Ora gli elefanti si trovano però ad affrontare una nuova minaccia: la crescente domanda per il consumo di avocado, che comporta una grave perdita del loro habitat naturale, una pratica che è stata definita persino più pericolosa del bracconaggio.

Da dove viene l'avocado consumato in Europa?

È ormai noto che l'avocado è il super-alimento del XXI secolo il cui consumo a livello mondiale ha registrato una crescita eccezionale, passando da un commercio di 60.000 tonnellate all'anno nel 2011-2012 a 180.000 tonnellate all'anno nel 2018-2019.

Di questo enorme volume, meno del 15% è prodotto a livello locale tra Spagna, Portogallo e Creta. E' quindi necessario ricorrere al l'importazione di produttori esteri per poter soddisfare l'alta domanda. Le coltivazioni si concentrano principalmente in America Latina (Cile, Perù, Messico e Caraibi), ma possiamo osservare come altri paesi (Indonesia, Marocco, Sudafrica, Kenya e Israele) sono riusciti a posizionarsi nella Top 10.

La produzione e il mercato di questo prodotto attraversano diverse frontiere, dandoci un’idea della sua importanza a livello globale.

Il Kenya e la produzione di avocado

Il Kenya è dunque uno dei principali produttori di avocado. Secondo l'Associazione keniana degli esportatori di prodotti freschi, mentre il superalimento verde è diventato un prodotto di moda in Europa, il paese africano è diventato il sesto fornitore.

Dietro questa produzione si cela però un’importante problema ecologico che preoccupa seriamente i conservazionisti. Questi si oppongono alla coltivazione intensiva in queste zone in quanto ostacolano il libero movimento degli elefanti e di una dozzina di altre specie erbivore, mettendo a rischio la loro esistenza. Inoltre, avvertono che queste grandi aziende agricole completamente chiuse da recinti elettrificati si scontrano con i modi tradizionali di utilizzare queste terre.

D'altra parte, i proprietari delle aziende sostengono che il loro sfruttamento non rappresenta una minaccia per la fauna selvatica e che anzi genera posti di lavoro e reddito necessari grazie allo sfruttamento di terreni inutilizzati.

Purtroppo, questo non è un problema esclusivo del Kenya, poiché la natura è minacciata dall'espansione dei terreni agricoli per alimentare la popolazione umana in crescita.

L’agricoltura della discordia

A metà del 2020 l'agroindustria keniota KiliAvo Fresh Ltd ha ricevuto l'approvazione dell'Autorità Nazionale di Gestione Ambientale (NEMA) per creare una grande coltura di avocado su terreni acquistati dai Masai. Si tratta di 73 ettari nei pressi del parco nazionale Amboseli, uno dei principali parchi del Kenya dove elefanti e altri animali selvatici pascolano e percorrono importantissimi corridoi per i loro grandi spostamenti.

Gli arbusti e gli alberi autoctoni dell’intera superficie sono stati rasi al suolo e sono state installate recinzioni in tutto il perimetro. La recinzione elettrica di KiliAvo ostruisce le rotte migratorie utilizzate da circa 2.000 elefanti quando si spostano da Amboseli verso le terre circostanti per riprodursi e trovare acqua e pascoli. Inoltre, di notte, elefanti e altri animali si scontrano contro di essa. Nel tempo, sono infatti stati trovati alcuni animali, soprattutto gazzelle, incastrati nelle recinzioni.

Come se non bastasse, una coltura notoriamente bisognosa di acqua come quella dell’avocado minaccia ulteriormente un ecosistema incline alla siccità. Così a settembre dello stesso anno, sotto la pressione dei conservazionisti per revocare la licenza KiliAvo, NEMA ha ordinato loro di interrompere la produzione mentre  veniva esaminata la situazione.

Il caso non è ancora chiuso e la produzione dovrebbe essere bloccata, ma da poco è stato messo alla luce che l’azienda continua con la produzione mettendo a rischio l’ecosistema. La coltivazione di avocado e la vita selvatica autoctona non possono convivere e i distributori e i consumatori europei hanno il diritto e il dovere di essere informati a riguardo.

Se le cose continuano così come sono, gli elefanti moriranno di fame affinché l'Europa possa soddisfare la sua domanda di oro verde.

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Laura Arena
Veterinaria esperta in benessere animale
Sono un medico veterinario esperto in comportamento animale, mi occupo principalmente di gestione del randagismo e delle colonie feline, benessere animale e maltrattamento animale con approccio forense. Attualmente lavoro in Italia, Spagna e Serbia.
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