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21 Gennaio 2022
12:33

Italia’s Got Talent, la poiana sulla testa di Federica Pellegrini e il senso della falconeria oggi

Nella prima puntata di Italia's Got Talent una poiana di Harris di nome Brave ha stupito giudici e pubblico. Ma ha ancora senso oggi addestrare e spettacolarizzare animali selvatici per la falconeria?

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Nella prima puntata di Italia's Got Talent ha fatto la sua comparsa sul palco Brave, uno splendido esemplare di poiana di Harris. Accompagnata dal suo esperto addestratore, l'animale ha mostrato ai giudici una parte delle sue straordinarie capacità di volo e le è stato ordinato anche di posarsi anche sulla testa di Federica Pellegrini.

Le abilità di questo rapace lo rendono un predatore eccezionale e implacabile in natura. La poiana e il suo addestratore si sono così guadagnati facilmente l'approvazione di tutti, giudici compresi, e l'obiettivo della loro performance era certamente quello di esaltare la bellezza e le abilità di questi meravigliosi uccelli. Ciononostante, viene da chiedersi se oggi abbiamo davvero ancora bisogno di addestrare e spettacolarizzare animali selvatici per poterli apprezzare, rispettare e raccontare. Se ci fosse stata una tigre e non un uccello a saltare nel cerchio la reazione del pubblico sarebbe stata la stessa?

A differenza del circo, infatti, la falconeria sembra resistere piuttosto bene al pensiero comune, ormai prevalente, che ritiene sia arrivato il momento di dire basta agli spettacoli con gli animali selvatici. L'arte antica della falconeria, tra l'altro, nata come pratica venatoria è stata persino inserita dall'UNESCO tra i patrimoni immateriali dell'umanità anche se sembra ormai essere una pratica obsoleta che stenta a trovare giustificazioni oggi, appellandosi alla conservazione e alla sensibilizzazione verso la tutela di questi maestosi uccelli allo stato selvatico, in natura.

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La poiana di Harris è tra le specie più diffuse e utilizzate per la falconeria

Natura, dove tra l'altro a detta dello stesso addestratore questi animali appaiono «indomabili e molto schivi» e hanno persino «molta paura dell'uomo». Ciò che è stato mostrato sul palco, di conseguenza, più che l'ammirazione e il rispetto verso la poiana, è stata l'ennesima e prepotente manifestazione del potere dell'antropocentrismo, con l'essere umano che è riuscito a sottomettere una natura indomabile e selvaggia a proprio uso e consumo.

Anche se in maniera involontaria sono proprio questi i messaggi che sono stati lanciati dal palco e che non di rado, purtroppo, possono avere pesanti ripercussioni anche sulla conservazione stessa delle specie. Parallelamente a una falconeria regolamentata e rispettosa – sicuramente quella predominante – esiste anche un mercato nero, piuttosto fiorente, che come sottolineano spesso tutte le più importanti associazioni ornitologiche, continua ancora oggi ad alimentare indirettamente il bracconaggio e la cattura dei pulli al nido in natura.

Molti bracconieri rubano dai nidi i piccoli di specie rare, spesso in via d'estinzione o particolarmente richieste. Come è accaduto in Sicilia per l'aquila del Bonelli (Aquila fasciata), il lanario (Falco biarmicus) o il falco pellegrino (Falco peregrinus): rapaci molto richiesti per la falconeria e che vengono poi rivenduti sul mercato nero internazionale contribuendo spesso in maniera decisiva al declino delle popolazioni in natura.

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In natura la poiana di Harris vive in gruppi familiari e caccia animali di piccoli dimensioni, come uccelli, rettili e mammiferi

Per quanto la falconeria sia una pratica antica, di nobili origini e dal forte valore culturale sembra perciò aver ormai fatto il suo tempo, proprio come tante altre pratiche diffuse in passato e che oggi consideriamo irrispettose verso gli animali selvatici.

Nonostante la continua ricerca di nuovi scopi e utilizzi, il valore educativo di questi animali e i contributi sulla conservazione delle specie sembrano essere decisamente scarsi se non addirittura controproducenti: la falconeria oggi altro non è che un hobby, un passatempo basato sul ricatto alimentare e sullo sfruttamento non necessario degli animali. Ed è arrivato davvero il momento di mettere da parte questa pratica anacronistica per favorire nuovi e più efficaci strumenti di educazione e tutela del benessere animale, che rispettino la natura degli animali e che contribuiscano alla loro conservazione.

La poiana di Harris (Parabuteo unicinctus), un rapace che vive in gruppi familiari piuttosto comune in Centro e Sud America, non ha certo bisogno di lacci, catene e cappucci per essere apprezzato e rispettato. Regalatevi invece un binocolo, aprite le finestre oppure uscite per boschi e oasi naturali, non ci sarà la poiana di Harris ad attendervi, ma anche quelle comuni, i gheppi e tutte le altre 500 specie segnalate per l'Italia sanno come regalare spettacoli indimenticabili, liberi allo stato selvatico. È anche da qui che passa il rispetto per la natura e per la fauna selvatica.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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