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8 Dicembre 2021
10:39

India, l’indagine di Animal Equality mostra gli allevamenti dell’orrore

L’ammoniaca nell’aria brucia i polmoni degli animali. E poi c’è la selezione genetica, che li fa crescere più velocemente causando problemi di cuore. Gli allevamenti intensivi dell’India sono al centro di una delle ultime inchieste video realizzate dall’ong Animal Equality. Lo scenario è avvilente. Nutriti con ormoni, vengono trattati con crudeltà, senza cibo adeguato o assistenza veterinaria, macellati in mezzo alla strada, decapitati sotto gli occhi di tutti.

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L’ammoniaca nell’aria brucia i polmoni degli animali. E poi c’è la selezione genetica, che li fa crescere più velocemente causando problemi di cuore. Gli allevamenti intensivi dell’India sono al centro di una delle ultime inchieste video realizzate dall’Ong Animal Equality. Lo scenario è avvilente. Nutriti con ormoni, vengono trattati con crudeltà, senza cibo adeguato o assistenza veterinaria, macellati in mezzo alla strada, decapitati sotto gli occhi di tutti.

«C’è un’avversione alla sola idea a mangiare le mucche, ma questo sta cominciando a cambiare a mano a mano che il Paese si "modernizza2 – spiega Ari Nessel, imprenditore e filantropo statunitense che ha realizzato il documentario – Il rovescio della medaglia è che se vedi la mucca come sacra, e mangi solo polli, probabilmente stai mangiando 100 volte più animali che se mangiassi mucche».

«Per molti, la vita degli animali vale meno di cinque dollari», commenta Ari nel video, durante un servizio in un allevamento di polli. L’uomo è stato accompagnato da Amruta Ubale, di Animal Equality India. Insieme hanno potuto vedere il frutto dello sviluppo del “benessere” occidentale nel Paese asiatico: una volta era patria del vegetarianesimo, oggi si cerca di sviluppare gli allevamenti intensivi.

Al centro dell’inchiesta ci sono anche le mucche, considerate sacre. Legate alla catena, non vengono uccise ma sono parte importante della produzione casearia. Alcune di loro sono condannate a morte per la fame. L’assurdità è aver visto un vitello morto con il proprietario che l’ha impagliato, dopo aver tagliato le sue gambe. E l’imprenditore caseario lo ha lasciato lì, davanti alla madre, «con la speranza che lei producesse più latte», commenta Ari. La scena è orribile, straziante, che solo la follia dell’uomo riesce a pensare, soprattutto perché i produttori parlano tutti di benessere animale.

E poi c’è il mercato del pesce di Hyderabad, con migliaia di esemplari lasciati morire uno sull’altro. I bimbi danno una botta in testa a uno dei pesci, ma il colpo non è forte e l'animale non muore.  Il piccolo, così, decide di scuoiarlo vivo. Kodami ha visto il video ma decide di non pubblicarlo perché le scene sono davvero crudeli, al di fuori di ogni ragionevole motivazione.

«Il Mahatma Gandhi ha affermato che la grandezza di una nazione e il suo progresso morale possono essere dimostrati dal modo in cui un Paese tratta i suoi animali. Guardando il modo in cui il mio Paese, gli Stati Uniti, e l'India trattano i propri animali, ‘grandezza’ non è la parola che userei per descriverli», ha commentato Ari Nessel. «Spero che grazie a questa investigazione l'India, ma anche tutti gli altri Paesi, si possa gettare ancora una volta luce sulla  terribile realtà degli allevamenti intensivi e dei macelli e che le istituzioni e i cittadini si uniscano per porre fine a queste atrocità», ha affermato Alice Trombetta, direttrice esecutiva di Animal Equality Italia.

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