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19 Settembre 2022
15:00

In Lazio arriva la “credenziale degli animali”: cani, asini e cavalli percorrono la Via Francigena insieme ai pet mate

A Viterbo è stata presentata l'iniziativa dedicata a cani, asini e cavalli, grazie alla quale gli animali che accompagnano i pellegrini riceveranno ospitalità sulla Via Francigena.

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Giovedì 15 settembre al palazzo dei Priori di Viterbo è stata presentata la nuova "credenziale degli animali", un documento ideato per i pellegrini che percorrono la Via Francigena in compagnia di cani, cavalli e asini. Il progetto, supportato dalla sindaca Chiara Frontini e dai consiglieri comunali Alessandra Croci e Francesco Buzzi, prevede anche la realizzazione di una rete di strutture pet friendly posizionate lungo il tratto del percorso che attraversa il Lazio, da Proceno a Roma.

«Da anni mi occupo di assistenza dei pellegrini diretti a Roma, con particolare attenzione per chi affronta il percorso nonostante una disabilità e chi sceglie di farlo in compagnia degli animali – spiega a Kodami Alessandra Croci, Consigliera comunale con delega alla promozione della Via Francigena e al Giubileo 2025 – Indagando sulla situazione dell'accoglienza nella nostra Regione ho scoperto la concreta necessità di colmare un vuoto che riguardava l'ospitalità per le persone che scelgono di viaggiare con i propri cani, cavalli e asini».

La credenziale degli animali: alloggio, assistenza e cure veterinarie

Lungo i pellegrinaggi europei, la credenziale dei pellegrini è a tutti gli effetti un documento che permette di attestare il proprio stato di viandante e va richiesto alle strutture turistiche prima della partenza. «Esattamente come la credenziale per gli esseri umani, anche quella degli animali verrà consegnata al pellegrino su richiesta e, in questo caso, permetterà ai pet mate di prenotare il proprio alloggio con la certezza che anche l'animale venga accolto e rispettato.

«Forniamo una serie di servizi che comprendono la presenza di un veterinario con cui potersi interfacciare, ma anche la possibilità di recuperare l'animale in caso di infortunio lungo il percorso – spiega Croci – Inoltre, ogni struttura che prende parte al progetto, mette a disposizione dell'ospite un luogo idoneo in cui custodire l'animale nello sfortunato caso in cui sia il pellegrino stesso a necessitare di cure mediche».

Alessandra Croci parla dell'iniziativa con ottimismo e sicurezza: «Ho percorso il Cammino di Santiago e ben quattro volte la Via Francigena – racconta la consigliera – Mi sono resa conto di come, negli anni, sia aumentato in maniera esponenziale il desiderio di camminare accompagnati dai propri animali. Sono convinta che nei prossimi anni vi sarà un ulteriore incremento del numero di persone che sceglie di viaggiare in questo modo e ritengo quindi indispensabile aprirci ad un'offerta più ampia rivolta sia ai cani, che sono i più numerosi, che ad asini e cavalli».

La storia della Via Francigena: dal Medioevo a oggi, lungo la strada dei Franchi

Dal punto di vista storico la Via Francigena è l'insieme di Vie che, a partire dal periodo medievale, collegavano le zone in cui vivevano i Franchi – ovvero l'attuale Germania e la Francia – a Roma. Il sentiero parte di fronte alla Cattedrale di Canterbury, in Inghilterra, attraversa la Francia, la Svizzera e infine arriva in Italia, dove scende dalla Val d'Aosta al Piemonte, poi raggiunge la Lombardia e l'Emilia Romagna, per arrivare in Liguria, attraversare da Nord a Sud la Toscana e infine entrare in Lazio. La destinazione finale, ovviamente, è la Città del Vaticano.

Secondo le stime ufficiali, pubblicate sul sito della Via Francigena, sono stati circa 50.000 i pellegrini suddivisi sul percorso europeo nel 2019, di cui  l’80% lo ha compiuto a piedi e il 19,7% in bicicletta.

Ogni tappa della Via Francigena assicura molte sistemazioni per i viaggiatori e, per quanto riguarda il Lazio, vi è sempre almeno un luogo in cui fermarsi con gli animali. Nella zona di Sutri, però, è stato più difficile individuare l'alloggio adeguato.

«Di fatto è possibile alloggiare anche in questa cittadina, ma la struttura si trova oltre il centro abitato – continua Croci – Siamo solo all'inizio del progetto. Presto il numero di alloggi partecipanti aumenterà e, probabilmente, seguiranno il nostro esempio anche le altre Regioni attraversate dalla Via Francigena».

Sulla credenziale degli animali vengono registrati i dati del soggetto accanto a un QR code, inquadrando il quale sarà possibile rilevare la posizione e i contatti di riferimento per ogni zona, avendo quindi la possibilità di prenotare e verificare in anticipo la distanza da coprire. «Spesso i pellegrini con gli animali chiedevano ospitalità alle ville con giardino, oppure si accampavano semplicemente con la tenda lungo il percorso – spiega la consigliera – Questa scelta, però, in alcune zone può essere rischiosa e noi vogliamo garantire sicurezza sia ai pellegrini umani, sia ai loro compagni animali».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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