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Il Tar di Trento sospende ancora l’abbattimento degli orsi JJ4 e MJ5: salvi fino al 27 giugno

Il Tar di Trento ha sospeso nuovamente l'abbattimento dell'orsa JJ4 e di MJ5. L'udienza è sospesa fino al 27 giugno, mentre l'udienza di merito è stata fissata per il 14 dicembre.

26 Maggio 2023
18:22
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orso madre
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Il Tar di Trento ha sospeso nuovamente l'abbattimento dell'orsa JJ4 e di MJ5. Il giudice ha quindi accolto la domanda cautelare proposta da diverse associazioni di tutela animale, sospendendo l'uccisione fino al 27 giugno, mentre l'udienza di merito è stata fissata per il 14 dicembre.

Una vittoria, che, per quanto temporanea, riaccende la speranza in cittadini e animalisti che in queste ore hanno seguito la vicenda dell'orsa Gaia, come annuncia la Lav: «Nuova sconfitta per Fugatti! Le possibilità di trasferirli sono concrete e reali e LAV depositerà il progetto per portare in salvo gli animali in un rifugio santuario sicuro, sostenendone interamente le spese». L'associazione ha infatti individuato due rifugi capaci di accogliere gli orsi. A questi si è poi unito una terza struttura individuata dall'Oipa in Romania.

«Il Tar di Trento ci ha ascoltato! Stop (momentaneo) all'uccisione di JJ4: ci sono tante alternative applicabili subito, le abbiamo proposte e dimostreremo la loro efficacia. La prepotenza e l'arroganza di Fugatti non paga – fa sapere l'Enpa – Buone notizie, per ora JJ4 è salva».

Enpa, Leidaa e Oipa sottolineano che si è cercato, con la prepotenza, d’imporre un provvedimento di abbattimento che non ha nessun fondamento perché le alternative praticabili ci sono. «Lo abbiamo in parte già dimostrato e nelle prossime settimane lo dimostreremo ancora di più. Resta inspiegabile e assurdo che la Provincia di Trento ieri abbia insistito sull’abbattimento come se fosse l’unica soluzione possibile e che il Ministero dell’Ambiente si sia “chiamato fuori” dalla decisione sulla vita dell’orsa, patrimonio dello Stato», concludono.

Gaia, nota come JJ4, era stata identificata come l'autrice dell'aggressione mortale ai danni di Andrea Papi, il 26enne che il 5 aprile ha perso la vita nei boschi sopra la sua abitazione di Caldes, in Val di Sole.

Dopo la morte del 26enne, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato un decreto per abbattere i tre orsi considerati problematici del suo territorio. Era finito quindi nel mirino insieme a Gaia anche Johnny, che ad aprile si era reso protagonista dell’aggressione, non mortale, a un uomo in Val di Rabbi.

Nella lista nera c’era anche M62, un giovane orso trovato però senza vita nel versante meridionale delle Dolomiti di Brenta alla fine di aprile, probabilmente vittima dello scontro con un altro plantigrado adulto.

A seguito del ricorso presentato dalle associazioni, il Tribunale amministrativo aveva sospeso l’ordine di abbattimento sino ad oggi, quando sarebbe dovuta arrivare la conferma di abbattimento o l'annullamento definitivo.

Il giudice però ha preso ancora tempo tornando a sospendere il provvedimento di Fugatti. Ora si apre una nuova pagina del contenzioso che vede schierati su fronti opposti le associazioni e la Provincia di Trento.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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