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14 Dicembre 2023
16:43

Il Tar rimanda ancora la decisione sugli orsi JJ4 e MJ5

Il Tar di Trento ha chiesto più tempo per decidere riguardo la sorte degli orsi JJ4 e MJ5. Massimo Vitturi della Lav spiega cosa è accaduto davanti al giudice.

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orso bruno

Il Tar di Trento ha chiesto più tempo per decidere riguardo la sorte degli orsi JJ4 e MJ5, entrambi raggiunti dai decreti di cattura e abbattimento emanati dal presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

Oggi si è tenuta l'udienza di merito rispetto alla sorte dei due plantigradi, ma il giudice dopo aver ascoltato i ricorrenti ha preso altro tempo per formulare la propria decisione. Tra i ricorrenti c'era anche la Lav, presente con Massimo Vitturi, responsabile Area Animali selvatici che a Kodami spiega: «Potrebbe volerci ancora qualche giorno per sapere cosa accadrà. La nostra speranza è che MJ sia lasciato in libertà, e che JJ4 sia trasferita dal Casteller al santuario in Romania che ha dato disponibilità ad accoglierla».

La Lav oltre al ricorso presentato contro i decreti di abbattimento ne ha presentato anche un altro relativo al silenzio da parte della Provincia rispetto all'ipotesi di trasferimento di JJ4. Su questo secondo filone giudiziario il giudice si esprimerà per l'udienza di merito l'11 gennaio 2024. Il Tar potrebbe decidere quindi di fare coincidere entrambe le sentenze, scrivendo la parola fine solo con l'anno nuovo.

Nel frattempo le associazioni di tutela animale non demordono: l'obiettivo è salvare la vita a JJ4, e conservare in libertà MJ5. «Il nostro avvocato – fa sapere Vitturi – oggi ha ribadito la necessita di riconoscere l'insussistenza della decisione di imprigionare MJ5», sul quale pende ancora il mandato di cattura di Fugatti.

Anche la sorte di MJ5 è nelle mani della giustizia. L'orso, al contrario di JJ4, non si era mai reso responsabile di aggressioni a danno delle persone. Il primo episodio si sarebbe verificato nel marzo 2023 ai danni di Alessandro Cicolini, fratello del sindaco di ed escursionista.

La Provincia aveva riferito che l'uomo aveva riportato lesioni sul braccio e sulla testa «riconducibili ad aggressione da orso». E che le successive analisi genetiche avevano «confermato che il genotipo identificato dal DNA ottenuto corrispondeva a quello dell’orso denominato MJ5».

Una ricostruzione sulla quale la Lav è scettica. «Non c'è nulla che dimostri che MJ5 abbia attaccato – riferisce Vitturi – Le ferite dovevano essere messe in relazione con quelle provocate da un orso, ma non è stato accertato».

Anche secondo Gian Marco Prampolini presidente Leal, la soluzione per MJ5 va cercata nel radiocollaraggio: «È un orso che in 18 anni di vita non ha mai dato problemi. Inoltre non è chiaro se il cane dell’aggredito fosse o meno al guinzaglio, dettaglio non da poco in quanto un cane libero potrebbe allarmare e far mettere sulla difensiva qualsiasi orso e generare falsi attacchi, posto che l'incontro vi sia effettivamente stato».

Secondo le associazioni promotrici dei ricorsi al Tar, quindi, non solo l'abbattimento non sarebbe giustificato, così come la rimozione dell'ambiente naturale.

Per JJ4, invece, le cose stanno diversamente.

JJ4: tra la morte e la cattività

JJ4 ad aprile di quest'anno si è resa responsabile della morte del 26enne di Caldes, Andrea Papi, diventando così il primo orso ad aver ucciso una persona nella storia italiana. Ma l'orsa figura nell'elenco degli individui problematici stilato dalla Provincia autonoma di Trento a partire dal 2020, quando ferì due persone sul monte Peller mentre era accompagnata dai cuccioli di quell'anno. Già all'epoca Fugatti emise un’ordinanza per rimuovere l’esemplare dal territorio per «motivi di sicurezza pubblica». Ma, come si legge nel report Grandi Carnivori stilato dalla Provincia, «non è stato possibile applicare tale ordinanza di rimozione in quanto la stessa è stata dapprima sospesa e quindi annullata dalle autorità giudiziarie alle quali si sono appellate associazioni animaliste». JJ4 fu quindi catturata proprio nella Val di Sole e dotata di radiocollare, così come gli altri individui problematici.

JJ4 stata quindi lasciata libera di muoversi sul territorio e di continuare ad avere piccoli, nonostante si fosse resa responsabile di una prima aggressione non mortale mentre era con i suoi cuccioli. In ragione di questo tragico episodio a JJ4 è precluso il ritorno in libertà, ma non necessariamente la morte. Lo ha specificato anche l'Ispra, che ha dato parere favorevole allo spostamento dell'animale.

Per lei, in ogni caso, non è possibile alcun ritorno in natura. Dopo il Casteller, dove si trova rinchiusa da 8 mesi, per lei restano in piedi solo due opzioni: l'abbattimento, o il trasferimento in un Santuario per orsi in Romania, il Libearty Bear Sanctuary di Zarnesti, specializzato nell'accoglienza di orsi provenienti da situazioni di sfruttamento come i circhi. La condizione degli orsi che si trovano qui è molto diversa da quella di JJ4 che invece è nata e cresciuta in natura, e non sotto un tendone a stretto contatto con le persone.

Anche se le associazioni di tutela animale dovessero vincere la battaglia legale, per lei non ci sarà alcuna giustizia, condannata com'è alla cattività per un crimine che non sa di aver commesso, e per il quale andrebbero invece ricercate le responsabilità umane.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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