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16 Dicembre 2021
15:00

Il taglio delle orecchie ai cani: dal Regno Unito la terribile moda social

Negli ultimi anni un preoccupante aumento del fenomeno della conchectomia, o taglio delle orecchie, ha preoccupato le associazioni animaliste del Regno Unito. A cosa è dovuto tale fenomeno?

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Secondo un'inchiesta della BBC, sebbene sia vietato nel Regno Unito dall'Animal Welfare Act, il taglio delle orecchie è sempre più in voga. Le persone sono disposti a pagare agli allevatori cifre vergognose, arrivando a migliaia di euro per un cucciolo mutilato nel mercato nero e garantire passaporti esteri falsi per animali domestici. Tutto questo per imitare famose stelle del web, alcuni influencer che sui loro profili social hanno mostrato i loro cani con vistose "orecchie sagomate".

Vittime di questo folle esibizionismo mediatico sono quindi i cani: stiamo parlando della conchectomia, una vera e propria mutilazione che prevede l'asporto di parte dell'orecchio esterno dell'animale sagomandolo ai soli fini estetici. Sbagliato pensare sia indolore: ne possono scaturire problemi di salute, come infezioni, e problemi comportamentali.

L'aumento dei casi negli ultimi anni

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Numerose associazioni animaliste come la RSPCA, la PETA e la British Veterinary Association (BVA) denunciano un aumento "allarmante" del fenomeno. Le segnalazioni alla RSPCA sono aumentate da 14 nel 2015 a 47 nel 2019 arrivando a 101 nel 2020, con un aumento complessivo del 621%.

Come si spiega questo trend vertiginoso e vergognoso? Per l'attivista Vanessa Waddon di Hope Rescue la crescita è guidata dagli influencer che sui social media pubblicano immagini di cani con le orecchie tagliate, come il calciatore Marcus Rashford, la cantante Leigh Anne Pinnock e Jack Fincham di Love Island: è il classico fenomeno di imitazione dei propri idoli.

Il taglio delle orecchie in Italia

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Qual è la situazione in Italia? Lo abbiamo chiesto a Laura Arena, veterinaria esperta in benessere animale e membro del comitato scientifico di Kodami: «La conchectomia in effetti ha radici storiche antiche pare infatti che pastori ed altri allevatori di cani "da lavoro" se ne servissero per impedire il ferimento delle orecchie durante gli scontri con lupi o nelle battute di caccia, ma attualmente è un vero e proprio anacronismo, un vezzo.

La pratica è proibita in quasi tutte le nazioni europee. In Italia la mutilazione per fini estetici è illegale perché vietata dal Codice Penale dal 2004 con l'entrata in vigore della Legge 189 del 2004 riguardante il maltrattamento animale e dalla successiva legge numero 201 del 4 Novembre 2010 "Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia". In particolare sono vietati gli interventi chirurgici destinati a modificare l'aspetto di un animale da compagnia o finalizzati ad altri scopi non curativi, come il taglio della coda, il taglio delle orecchie, la recisione delle corde vocali e l'asportazione delle unghie e dei denti. Inoltre gli interventi dolorosi devono essere effettuati previa anestesia e necessariamente da personale veterinario.»

La legge tuttavia prevede delle eccezioni, specialmente nel caso della caudotomia (taglio della coda) di alcune razze da ferma, riporto e cerca inserite nell'allegato 1: Bracco ungherese a pelo corto, Bracco francese tipo gascogne e tipo Pirenei, Bracco italiano, Epagneul Breton, Griffone a pelo duro, Spinone italiano, Cocker spaniel, Springer spaniel e Cane da ferma tedesco a pelo duro e a pelo corto. La ratio consiste nell'abbattere il rischio di lesioni alla coda, frequenti durante l'attività venatoria e difficilmente curabili con trattamenti conservativi.

«I trasgressori rischiano grosso – sottolinea Laura Arena – come recita l'art. 544 ter del Codice Penale: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro." Fortunatamente almeno nel nostro Paese la decisione del legislatore sembra aver avuto i suoi effetti».

Su Kodami abbiamo già parlato di corrette applicazioni della legge come nel caso di un uomo che è stato condannato a ben quattro mesi di reclusione. Speriamo di non doverlo fare più.

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