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2 Febbraio 2022
10:48

Il rinoceronte bianco che pianse dopo essere stato ferito è tornato in libertà

Tristan Wood, direttore dell'associazione di veterinari Saving the Survivors che cura rinoceronti, leoni e animali selvatici africani senza spostarli dal loro habitat, racconta come è stato strappato alla morte e poi riportato alla libertà il rinoceronte bianco Seha, talmente ferito e deturpato che nessuno voleva salvarlo. La foto che lo ritraeva fasciato e con le lacrime, aveva fatto il giro del mondo e lo aveva reso famoso.

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Giornalista
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Lo sguardo di Seha, il rinoceronte bianco salvato e curato sa Save the Survivors in Africa (credits:@savethesurvivors)

Aveva vagato per due settimane con una ferita talmente spaventosa che i contadini locali non pensavano valesse la pena di tentare di salvarlo. I bracconieri, per strappargli il corno, lo avevano così profondamente lacerato, che la ferita era tanto larga e profonda da squarciargli completamente il muso, fino alle fosse nasali. Seha, il rinoceronte bianco di 12 anni, tornato alla libertà in questi giorni, per guarire è rimasto in isolamento per due anni, senza contatti con i suoi simili. E negli altri quattro che sono stati necessari per far cicatrizzare quella ferita tremenda, ha avuto un figlio da Lucky ed è diventato famoso per una foto in cui le lacrime cadendogli dagli occhi, bagnano il suo muso ancora ferito, come se piangesse.

Oggi, finalmente, grazie alla testardaggine dei veterinari di Saving The Survivors, che lo hanno salvato dalla morte e curato, si può festeggiare il suo ritorno alla libertà. Ed è una grande festa, perché in un’Africa sempre più devastata dal bracconaggio e dalla caccia illegale, dove rimangono più o meno 18 mila rinoceronti bianchi e 5.600 rinoceronti neri, per una volta i bracconieri non hanno vinto. E a vincere è stato Seha, il rinoceronte che piangeva.

Un lungo recupero, cominciato sei anni fa

«Quando Seha era stato ritrovato, nel settembre 2016, era l'unico dei 5 rinoceronti ferocemente attaccati da un gruppo di bracconieri che era riuscito a sopravvivere. Entrambi i suoi corni erano state tagliate e aveva una enorme ferita aperta sul muso  – racconta Tristan Wood, il direttore del gruppo di veterinari Saving the Survivors che cura rinoceronti, leoni e altri animali selvatici nel sud dell’Africa – La polizia locale ci ha avvisato che Seha camminava così da 2 settimane e il proprietario della fattoria non era interessato a salvarlo: voleva che gli facessimo l'eutanasia. Ma vedendolo così grande e forte, non abbiamo avuto dubbi e abbiamo deciso di salvarlo». Sehawukele, abbreviato in Seha che in Zulu significa “abbi pietà di noi”, iniziò così una lunghissima convalescenza che, giorno dopo giorno, lo vide riprendere le forze e andare verso la guarigione. Ma i tempi sono stati lunghissimi.

Una ferita enorme e profonda e le lacrime che commuovono tutto il mondo

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La foto di Seha che piange fa il giro dei social

La ferita provocata per il taglio dei corni è tanto devastante (circa 49 centimetri per 26) che preferiamo non mostrare le immagini. Ma gli stessi veterinari fanno fatica a farla rimarginare. «Non c'è niente che possa essere applicato per riempire il vuoto di una ferita così grande – continua Tristan – potevamo solo tenerla pulito in modo che il tessuto crescesse e lentamente rendesse la cavità più piccola. Così abbiamo lo curato regolarmente, pulendo la ferita, applicando miele di grado medico e tenendolo isolato in modo che potesse guarire».

Una foto dell'epoca ritrae Seha piangente. Le lacrime scendono dagli occhi e sembrano espressione di dolore e di sofferenza. «È una foto straordinaria – commenta Tristan – ma i giornalisti si sono presi una specie di licenza per dire che Seha stava piangendo. In realtà gli occhi dei rinoceronti possono lacrimare per diverse ragioni, soprattutto surante e dopo l'immobilizzazione». Ma per il mondo, che vede la foto, Seha piange. Forse a nome di tutti i rinoceronti uccisi ogni giorno per strappargli un corno che è fatto di cheratina, la stessa sostanza delle nostre unghie e dei nostri capelli.

La compagnia di Lucky e la nascita di Daniel

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Seha viene trasportato con un camion al Marataba Conservation Camp (credits:@Savethesurvivors)

Man mano che le condizioni migliorano, si rende necessario garantire al rinoceronte uno spazio sempre maggiore e, ovviamente, la compagnia dei suoi simili, di cui Seha è stato privato per troppo tempo. «Dopo un paio d'anni è stato trasferito dal suo recinto in un paddock più grande e ha fatto conoscenza con due femmine di rinoceronte con cui ha interagito bene. Mentre la sua ferita continuava a guarire ha anche avuto un figlio con Lukcy, una delle due femmine, il piccolo Daniel.

Dopo sei anni per Seha è arrivato il momento della libertà. Due ore di viaggio su un camion lungo le polverose strade africane lo hanno condotto al Marataba Conservation Camps, dove lo hanno accolto due nuove femmine e una grande area dove vagare indisturbato. «È stato sedato per il viaggio che ha affrontato senza problemi. Verrà inizialmente sorvegliato a distanza, ma è ben equipaggiato per prosperare in natura, anche se saremo a disposizione per fornire cure e cibo supplementari, se necessario».

In tanti per riportarlo alla libertà

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Seha nella sua nuova casa, libero nella boscaglia (credits:@babyrhinosrescue)

Il salvataggio, la riabilitazione e la libertà di Seha sono il risultato del lavoro di molte persone. Il team dei veterinari di Saving the Survivors ha potuto contare su Baby Rhino Rescue, un’altra organizzazione di volontari che combatte il bracconaggio, e sul Marataba Conservation Camps nella provincia sudafricana di Limpopo che il giorno dell’arrivo di Seha ha postato su Instagram: «Siamo lieti di annunciare che il rinoceronte Seha è arrivato sano e salvo da noi a Marataba lunedì! Attualmente si sta abituando al suo nuovo ambiente e sta esplorando il suo territorio, e stiamo tenendo d'occhio lui e la sua ferita in questa fase iniziale. Nei prossimi giorni, speriamo che trovi le sue nuove amiche femmine».

Saving The Survivors, i veterinari che curano gli animali selvatici nei loro habitat naturali

Fondata dal Dottor Johan Marais nel 2012 per trattare e curare i rinoceronti vittime del bracconaggio o di incidenti traumatici, Saving The S Survivors in dieci anni ha curato oltre 100 rinoceronti feriti o traumatizzati. «Siamo conosciuti soprattutto per il nostro lavoro di emergenza con i rinoceronti ma trattiamo anche qualsiasi altra specie in pericolo di estinzione che ne abbia bisogno. Lavoriamo infatti regolarmente con leoni, leopardi, cani selvatici africani, antilopi Sable e Roan ed elefanti, in pratica tutta la fauna africana tranne i rettili e i primati – conclude Tristan – La maggior parte di loro vengono trattati nel loro ambiente naturale, direttamente nella boscaglia, dato che il trasporto non è sempre possibile e spesso è estremamente stressante. Pur lavorando in tutta l'Africa meridionale, non abbiamo una base o un centro, siamo mobili e curiamo gli animali sia all’aperto che nelle fattorie o riserve dove vivono. Lavoriamo anche in santuari e orfanotrofi. Anche se abbiamo in programma di aprire un nostro ospedale: attualmente non c'è una struttura generica per la fauna selvatica in Africa».

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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