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24 Settembre 2023
12:00

Il rinoceronte bianco (Ceratotherium simum)

Il rinoceronte bianco è la più grande specie esistente di rinoceronte e il suo nome deriva dalla traduzione scorretta del termine in lingua afrikaans wyd (largo) nell'inglese white (bianco). La sua sopravvivenza è fortemente minacciata da caccia, bracconaggio e distruzione del suo habitat. Una delle sue due sottospecie, il rinoceronte bianco settentrionale, è considerata estinta in natura.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
rinoceronte bianco

Il rinoceronte bianco (Ceratotherium simum) è un mammifero appartenente all'ordine Perissodactyla e alla famiglia Rhinocerotidae. È la più grande specie esistente di rinoceronte e il suo nome deriva dalla traduzione impropria del termine in lingua afrikaans wyd (largo) nell'inglese white (bianco).

È originario della savana e delle foreste dell'Africa subsahariana ma, a causa della caccia, del bracconaggio e della distruzione del suo habitat, l'areale del rinoceronte bianco è ormai molto ristretto. Una delle due sottospecie esistenti, chiamata Ceratotherium simum cottoni, o rinoceronte bianco settentrionale, è considerata estinta in natura, sebbene sia in atto un ambizioso progetto di conservazione, che potrebbe portare alla nascita di nuovi individui attraverso l'inseminazione artificiale.

La seconda sottospecie, chiamata invece C. simum simum, viene definita dalla IUCN come prossima alla minaccia e, secondo la International Rhinos Foundation, che si occupa di proteggere i rinoceronti dall'estinzione, ne sopravvivono meno di 16 mila, contro i 500 mila dell'inizio del XX secolo.

Come è fatto il rinoceronte bianco

Il rinoceronte bianco è uno dei più grandi mammiferi terrestri al mondo. Gli adulti, infatti, pesano tra i 1800 e i 2.600 chili e possono raggiungere i 4,8 metri di lunghezza e 180 centimetri di altezza alle spalle. Il muso ha una forma squadrata anteriormente, sul quale crescono due corna di dimensioni diseguali. Hanno occhi piuttosto piccoli e una bocca larga e piatta. Proprio da questa caratteristica ha origine il nome della specie, che, come si è detto, nasce dall'erronea traduzione del termine afrikaans wyd o di quello inglese wide, entrambi i quali significano "largo", in white (bianco).

Il rinoceronte bianco è dotato di 24 denti suddivisi in incisivi, canini, premolari e molari. La pelle è color grigio chiaro e ha una superficie resistente che presenta pieghe simili a piastre.

Il peso medio dei giovani al momento della nascita è compreso tra i 40 e i 60 chili per una lunghezza media di 0,50/0,65 metri. Durante il parto sono ancora sprovvisti di corna, le quali appaiono dopo circa 6 settimane e, nell'arco della vita possono superare il metro e mezzo di lunghezza.

Esistono due sottospecie di rinoceronte bianco, chiamate rispettivamente Ceratotherium simum cottoni, o anche rinoceronte bianco settentrionale (relativamente più piccolo e leggero) e Ceratotherium simum simum (o meridionale). In entrambe le sottospecie il dimorfismo sessuale è evidente in quanto le femmine adulte sono leggermente più piccole dei maschi e sono dotate di corna più lunghe e sottili.

Secondo quanto descritto sul sito del museo di zoologia del Michigan, le due sottospecie si distinguono anche per la quantità di peli che ricoprono il corpo. C.simum s., infatti, ha meno peli rispetto a C.s. cottoni.

Habitat e distribuzione

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Il rinoceronte bianco è originario dell'Uganda nordoccidentale, Ciad meridionale, Sudan sudoccidentale, nella parte orientale della Repubblica centroafricana, Sudafrica, Zimbabwe, Kenya, Zambia e Repubblica Democratica del Congo. In passato erano diffusi in tutta l'Africa meridionale, ma l’attuale areale di queste sottospecie è molto più ristretto. Per quanto riguarda la sottospecie del Nord, in particolare, esistono solo due individui ancora in vita (entrambe femmine, di nome Najin e Fatu). Entrambe si trovano all'interno del parco nazionale kenyota Ol Pejeta Conservancy.

Alcuni governi africani, infatti, proprio con l'intenzione di proteggere i rinoceronti, hanno strutturato delle aree protette, come il Parco nazionale Kruger del Sud Africa, il Mlilwane Game Sanctuary dello Swaziland, il Parco nazionale Murchison Falls dell’Uganda, il Parco nazionale Meru del Kenya e il Kruger National Park, in Sud Africa.

Gli habitat della specie comprendono fitte foreste, savane e boschi dotati di spiazzi erbosi. I rinoceronti bianchi inoltre tendono a vivere nei pressi di fonti d'acqua e corsi d'acqua, dove trascorrono le ore più fresche, per poi ritirarsi all'ombra quando le temperature si alzano.

Alimentazione

I rinoceronti bianchi sono animali erbivori la cui dieta comprende diversi tipi di foglie e arbusti tipici delle zone più ombreggiate e umide delle praterie. Si nutrono inoltre di frutta, foglie, steli, semi, noci e fiori degli alberi.

Vengono unicamente allattati dalla madre per le prime 2 o 3 settimane di vita, poi cominciano a nutrirsi parzialmente anche delle erbe più morbide e della vegetazione posta più in basso. Lo svezzamento completo avviene intorno ai 18 mesi.

Comportamento e riproduzione

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Si tratta di animali semi – sociali, dal comportamento territoriale e prevalentemente stanziale. Mentre le femmine e gli individui subadulti vivono in gruppo, i maschi adulti hanno abitudini solitarie.

I rinoceronti bianchi sono diurni o crepuscolari e cambiano abitudini a seconda delle stagioni. Mentre nei mesi più caldi tendono ad attivarsi tra le 5 e le 9 di mattina, quando le temperature si abbassano è possibile vederli in attività anche tra le 15 e le 18.

Sia i maschi che le femmine di rinoceronte bianco si accoppiano con diversi partner e la comunicazione tra i sessi durane il periodo della riproduzione comprende, tra le altre cose, sbuffi e ruggiti. Se la femmina si dimostra disponibile, il maschio la segue per alcuni giorni. Al termine dell'accoppiamento i due rimangono insieme per circa 5/20 giorni, durante i quali i maschi impediscono ad altri di avvicinarsi alla femmina. Se però le femmine si allontanano ed entrano nel territorio di un altro maschio, è possibile che avvenga un ulteriore accoppiamento. La gestazione dura circa 16 mesi, al termine della quale le madri danno alla luce un solo piccolo.

La maturità sessuale delle femmine ha inizio intorno ai 3 anni e mezzo (ma la prima riproduzione avviene circa a 5 anni). Per entrambi i sessi la vita dura mediamente circa 35-40 anni.

Conservazione

Da più di quattro anni è in atto un ambizioso progetto di conservazione per tenere in vita la sottospecie settentrionale di rinoceronti bianchi, considerata formalmente estinta in seguito alla morte di Sudan (l'ultimo possibile maschio riproduttore). Un gruppo di ricercatori del progetto BioRescue, infatti, nel luglio del 2023 è riuscito a riprodurre in laboratorio (grazie all'inseminazione artificiale) ben 5 embrioni di Ceratotherium simum cottoni. Contemporaneamente, gli studiosi hanno individuato anche due potenziali madri surrogate, appartenenti alla sottospecie meridionale.

Si tratta di un percorso complesso sia dal punto di vista tecnico che bioetico e questi aspetti vengono analizzati infatti anche in un ulteriore studio pubblicato nel 2020 sul Journal of the Society for the Conservation Biology. L'analisi è stata condotta da un team di ricerca internazionale, formato non solo da biologi ed esperti di conservazione, ma anche da filosofi e approfondisce i potenziali risultati dell'intervento da un punto di vista morale e sociale.

Entrambe le sottospecie di rinoceronte bianco hanno visto un enorme calo numerico a causa della caccia, della distruzione dell'habitat e del bracconaggio, sebbene fin dal 1977 la Cites abbia vietato il commercio internazionale della specie. Nonostante gli sforzi per la conservazione, l’uccisione e il commercio illegali di rinoceronti non si sono mai arrestati, in quanto le corna rappresentano purtroppo ambiti trofei per i cacciatori e per i bracconieri, disposti a viaggiare nel mondo per uccidere individui appartenenti ad una specie in via d'estinzione, pur di portare a casa una dimostrazione del proprio dominio sulle altre specie.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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