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17 Giugno 2022
16:16

Il prossimo Santuario Marino sarà l’Hudson Canyon: la proposta di Biden

La Noaa, il National oceanic and atmospheric administration, ha proposto di trasformare l’Hudson Canyon in un “Santuario della biodiversità”, azione ritenuta fondamentale per difendere un vero e proprio tesoro ecologico.

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La sua formazione risale a 100 mila anni fa, durante la prima era glaciale e, da allora, è diventato l’habitat di 200 specie di pesci e di 17 mammiferi marini, ma anche di uccelli e balene che si fermano qui durante la migrazione per nutrirsi.

Per questo, l’agenzia federale statunitense Noaa, il National Oceanic and Atmospheric Administration, la scorsa settimana ha proposto di trasformarlo in un “Santuario della biodiversità”. Si tratta dell’Hudson Canyon, una vallata sottomarina che comincia nel porto di New York e si estende per 750 chilometri, sfociando poi in una fossa oceanica.

L’iniziativa si inserisce in un più ampio piano di tutela, chiamato “30×30” annunciato nell’aprile del 2021, che prevede di trasformare in area protetta il 30 per cento del territorio e delle acque del Paese entro il 2030, e per il quale è stato disposto 1 miliardo di dollari.

I santuari marini, che corrispondono appunto alle nostre aree protette, sono in sostanza dei parchi nazionali sott’acqua che vengono tutelati per fornire un habitat sicuro a specie in pericolo o per proteggere relitti di importanza storica.

La Wildlife Conservation Society (WCS), che già aveva già presentato una candidatura per l’istituzione dell’Hudson Canyon National Marine Sanctuary nel novembre 2016, si è complimentata con la NOAA per aver avviato il processo di designazione, ritenuta fondamentale per difendere questo tesoro ecologico.

Peraltro, questa trasformazione avrebbe anche altri vantaggi notevoli: permetterebbe di chiudere l’area in modo permanente all’estrazione di petrolio, gas e minerali. E aumenterebbe gli investimenti federali relativi al monitoraggio biologico ed ecologico, nonché dell’impatto del cambiamento climatico sui canyon marini, che a causa del surriscaldamento globale sono vulnerabili all’acidificazione degli oceani e all’esaurimento dell’ossigeno.

Attualmente, i santuari gestiti da NOAA e dedicati alla conservazione di ecosistemi unici e preziosi e risorse culturali e storiche, sono 15. Fanno tutti parte della rete dei National Marine Sanctuaries e si estendono per 600.000 miglia quadrate di oceano e di Grandi Laghi, dallo Stato di Washington alle Florida Keys e dal Lago Huron alle Samoa americane.

La proposta sarà sottoposta a un periodo di osservazione durante il quale NOAA solleciterà ed esaminerà il giudizio dell’opinione pubblica, un passo fondamentale per decidere se andare avanti con il processo istitutivo o meno.

In Italia, dalla Liguria alla Sicilia le Aree marine protette sono 29, cui si aggiungono 2 parchi sommersi e l’area marina internazionale e interregionale Santuario dei Cetacei.

Si tratta di un patrimonio di 228mila ettari di mare e di circa 700 chilometri di costa tutelata, che nell’insieme costituiscono un tesoro di alto interesse naturalistico e storico, per la flora e la fauna che popola sia gli ambienti marini che l'ambiente terrestre.

Sono state istituite con un decreto del Ministero dell’Ambiente, che ne definisce i confini e le finalità della tutela.

E, alcune di queste, precisamente 11, precisamente un tale grado di biodiversità e l’habitat o per la presenza di specie minacciate, rare o endemiche, da essere classificate come Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea (ASPIM), un riconoscimento prestigioso che viene confermato solo nel caso in cui l’ente gestore si impegni nel promuovere iniziative di studio, monitoraggio dei fondali e della biodiversità.

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Simona Sirianni
Giornalista
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