video suggerito
video suggerito
8 Maggio 2022
15:00

Il Guardian inaugura la pagina dei necrologi degli animali estinti: il primo è del po’ouli

ll sito britannico dedica a questo piccolo uccello hawaiano il primo episodio di un format dedicato alle specie estinte a causa dei danni provocati all'ambiente e agli ecosistemi dall'uomo. Ecco la sua storia.

56 condivisioni
Immagine

È stato scoperto per la prima volta nel 1973, quando la popolazione già contava appena 200 esemplari. In poco meno di mezzo secolo si è estinto: l’ultimo po’ouli al mondo è morto avvolto dall’asciugamano che gli scienziati che stavano cercando di salvarlo avevano trasformato in un nido. Rimasto ormai solo, si è spento prima che i ricercatori riuscissero a trovargli una compagna, decretando la scomparsa di questa specie di uccello hawaiano dalla faccia della Terra.

Dell’estinzione del po’ouli, resa ufficiale nel 2019, ha parlato il Guardian in un nuovo format intitolato “The Extinction Obituarie”, una serie di “necrologi” dedicati a specie ormai estinte, inaugurata nel periodo in cui il pianeta affronta la sua sesta estinzione di massa. La serie fa parte di un più ampio progetto dedicato agli animali, alla natura e all’ambiente intitolata “The Age of  Extinction”, e si basa sul materiale fornito dall’International Union for Conservation of Nature.

L’obiettivo del progetto è informare e anche sensibilizzare sulle specie animali perse negli ultimi anni a causa dell’impatto che l’uomo ha avuto, sta avendo e avrà sull’ecosistema mondiale. Un impatto che viene spesso paragonato a quello del meteorite che spazzò via (quasi) tutti i dinosauri 66 milioni di anni fa.

Il po’ouli, l'uccello hawaiano scoperto ed estinto nel giro di 30 anni

I po’ouli sono – o meglio, erano – uccelli passeriformi appartenenti alla famiglia dei cosiddetti "honeycreeper", uccelli endemici delle Hawaii. Gli unici esemplari al mondo di po'ouli sono nati, cresciuti e morti nella foresta pluviale di Hana, a Maui, alle pendici di un monte in cui piove praticamente tutto l’anno. Nel 1973 erano circa 200, nel 1997 erano rimasti in cinque. La storia del loro declino e del tentativo di salvarli è spiegata dal Maui Forest Bird Recovery Project, l'ente che si occupa della salvaguardia della foresta pluviale hawaiana e degli uccelli che la abitano.

Dal 1973, anno in cui il po'ouli venne ufficialmente scoperto, ai primi anni '80 non si seppe granché su questa specie. Un'indagine del 1980 sugli uccelli delle isole Hawaii aveva stimato una popolazione di 140 esemplari, un calo dovuto a diversi fattori. Primo tra tutti il fatto che i maiali selvatici, devastando il suolo, li privassero del loro principale alimento e fonte di sostentamento: lumache di terra della foresta pluviale.

Immagine
Credit: Maui Forest Birds Recovery Program

Il primo passo per tutelarli è stato fatto nel 1986, quando una porzione di 3.000 ettari della riserva forestale di Ko'olau è stata trasformata in riserva dell'area naturale di Hanawi. Contenendo la più alta densità di uccelli autoctoni a Maui, le foreste di Hanawi sono state recintate nel 1991 per tenere lontani i maiali selvatici e consentire al sottobosco di rigenerarsi. I fondi però scarseggiavano, e poche ricerche sono state condotte nell'area prima degli anni 2.000.

Nel 1994 è stata avviata una "ricerca di uccelli rari" per tutti gli uccelli della foresta in pericolo di estinzione: i Po'ouli rimasti ad Hanawi erano meno di dieci. Nel 1997 sono scesi a tre, distribuite in aree diverse della riserva. Catturati e dotati di anello nel 1997 e nel 1998, sono rimasti gli unici esemplari individuati nonostante le moltissime ore di ricerche. Nel 1998 si è iniziato a parlare seriamente di ripopolamento partendo da un programma di controllo dei predatori, principalmente gatti e manguste.

L'altra difficoltà era rappresentata dal determinare il sesso dei tre po'ouli rimanenti. I campioni di dna prelevati diedero risultati contrastanti, tenuto conto anche dell'assenza di un catalogo noto cui fare riferimento. Un laboratorio affermò però con un buon margine di sicurezza che i restanti Po'ouli erano due femmine e un maschio, alimentando le speranza per il recupero della specie. Nel 2002 gli scienziati provarono quindi a trasferire una delle femmine nel territorio del maschio, ma i radiotrasmettitori confermano, meno di 24 ore dopo, che la femmina catturata e trasferita stava tornando nel suo territorio senza neppure avere incontrato il maschio.

Nel giugno 2002 tutti e tre gli uccelli rimasti furono trasferiti nella struttura di allevamento in cattività di Olinda, a Maui, gestita dallo Zoo Global di San Diego. A settembre 2004 il maschio fu catturato e trasferito al Maui Bird Conservation Center: si trattava di un esemplare molto anziano,  di circa 9 anni, che aveva un solo occhio e che risultò essere il primo individuato, nel 1997. Il 26 novembre 2004, nonostante i tentativi di aiutarlo, l'uccello morì. Gli altri due individui, ritenuti gli unici po'ouli rimasti al mondo, furono visti l'ultima volta durante lo stesso periodo e poi sparirono completamente. Nel 2019 la specie fu dichiarata ufficialmente estinta.

Avatar utente
Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views