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22 Novembre 2023
13:24

Il circo con animali arriverà a Palermo, ma tanti cittadini non sono d’accordo

Tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024 il circo con gli animali arriverà a Palermo, ma l'annuncio ha indignato molti cittadini e animalisti. La presidente della LNDC Animal Protection, Piera Rosati, ha scritto una lettera al Sindaco Lagalla per chiedere misure e controlli stringenti sul benessere degli animali.

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circo

Nuovi spettacoli del circo sono in programma nella città di Palermo tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, ma l’indignazione di cittadini e animalisti nei confronti dell’amministrazione comunale è molto forte. La presidente dell’associazione LNDC Animal Protection, Piera Rosati, ha raccolto il dissenso all’interno di una lettera che ha spedito a Roberto Lagalla, Sindaco di Palermo.

Le critiche rivolte all’Amministrazione si fondano sulla consapevolezza che purtroppo non esiste ancora il decreto attuativo per mettere in pratica la legge per l’abolizione dell’uso degli animali nei circhi, ma anche sul dato di fatto che alcuni regolamenti comunali possono fare la differenza, prevedendo norme stringenti sul benessere animale.

E’ proprio sui controlli da parte della Polizia Municipale in concerto con le Guardie Zoofile che puntano gli animalisti e sulla necessità di cristallizzare le regole all’interno di un’ordinanza comunale che però ad oggi non esiste ancora.

Questo è il contenuto della lettera firmata dalla presidente di LNDC Animal Protection e indirizzata a Lagalla:

Scrivo in qualità di Presidente di LNDC Animal Protection, una delle più antiche e importanti associazioni protezionistiche presenti in Italia, dal 1950 impegnata nella tutela della vita e del benessere degli animali di ogni specie, con oltre 70 sedi locali e migliaia di soci, volontari e sostenitori in tutto il territorio nazionale.

Numerosi cittadini hanno contattato l’Associazione che presiedo perché sono indignati e preoccupati per il prossimo attendamento del Circo Orfei, che usa gli animali selvatici come tigri, leoni e addirittura una pantera nera nonché cavalli e cani per i propri spettacoli. Quello che è successo nei giorni scorsi a Ladispoli, quando un leone è scappato dal circo e ha vagato per diverse ore in città, dovrebbe far riflettere su quanta sofferenza c’è dietro questi spettacoli con animali che per la loro natura dovrebbero fare tutt’altra vita.

Mi rendo conto che, anche volendo, non sia possibile vietare del tutto l’attendamento dei circhi nel proprio territorio. Quello che però si può fare, e che molti altri Comuni hanno fatto, è approvare un regolamento comunale di tutela del mondo animale che renda particolarmente stringenti le norme che disciplinano la presenza di queste attività sul proprio Comune in modo da scoraggiarne l’attendamento. Norme che poi, ovviamente, dovrebbero essere oggetto di attenti controlli da parte delle autorità preposte.

Allo stesso modo, anche in assenza di un regolamento comunale ad hoc, la invito a predisporre controlli regolari e periodici al circo, una volta attendato e in tutto il periodo di permanenza, da parte della Polizia Municipale accompagnata da Guardie Zoofile Volontarie – che hanno funzioni di polizia giudiziaria – e di personale ATS in modo da verificare che le condizioni di detenzione non siano in contrasto con le norme vigenti sul benessere animale.

Resto in attesa di un Suo cortese riscontro e a disposizione per un confronto costruttivo sull’argomento.

La recente vicenda del Leone Kimba, fuggito dal circo a Ladispoli, ha fatto puntare i riflettori sull’etica dell'uso degli animali selvatici per gli spettacoli all’interno dei circhi e sulla scarsa cura nei loro confronti. Nel corso degli ultimi anni, diverse amministrazioni comunali hanno provato a impedire o limitare questo tipo di spettacoli, spesso però con scarsi risultati per il sopraggiunto intervento dei Tribunali amministrativi.

Oggi, i modi per coniugare divertimento e circo senza l’uso di animali sono molteplici: esistono infatti, ad esempio, i circhi con animali olografici che danno la possibilità agli spettatori di vivere una esperienza immersiva insieme agli animali, ma senza sfruttarli.

Un esempio virtuoso, invece, di un’amministrazione che ha tentato di impedire lo sfruttamento degli animali nei circhi è stato quello del Comune di Massafra, in provincia di Taranto. L'articolo 41 del "Regolamento per il benessere e i diritti degli animali" vieta, infatti, l'approdo di circhi che presentino spettacoli con leoni, tigri, giraffe, elefanti, gorilla o altre specie che rientrano in gruppi tassonomici o sono considerate selvatiche e protette. Ma non solo, il documento fissa una serie di regole che non impediscono l'attività dei circhi ma di fatto la disciplinano con maggiore attenzione.

Nonostante queste metodologie da poter attuare però, sono ancora tanti i circhi che, soprattutto in occasione delle feste di Natale, sfruttano animali in carne ed ossa per le loro rappresentazioni, approfittando anche del benestare di alcune amministrazioni comunali.

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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