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25 Febbraio 2022
16:35

Guerra Ucraina-Russia, mobilitazione per salvare gli animali: consigli per cosa portarsi dietro per loro e la solidarietà dei Paesi vicini

In Ucraina movimenti e associazioni si mobilitano per aiutare le persone a mettersi in salvo insieme agli animali, e un sito ha dedicato un approfondimento ai consigli utili in caso di evacuazione. Alcuni Paesi vicini hanno dato disponibilità ad accogliere gli animali anche senza passaporto e a curare quelli feriti.

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Sono migliaia le persone che in queste ore stanno cercando di lasciare l’Ucraina dopo l’attacco militare che la Russia ha sferrato all’alba di giovedì (ora italiana), altrettante quelle costrette ad abbandonare le loro case in fretta e furia sotto i bombardamenti e a raggiungere bunker e rifugi antiaerei per mettersi in salvo. Tantissime quelle che convivono con animali domestici e che pensano alla loro incolumità.

Associazioni e movimenti animalisti si sono già mobilitati per creare una rete, per quanto precaria, che possa fornire aiuto e supporto a chi non è in grado di portare con sé gli animali. E un sito ucraino, life.pravda, ha pubblicato un approfondimento fornendo linee guida utili a chi è costretto ad evacuare e a raggiungere un rifugio e ha animali domestici, vittime collaterali della specie più pericolosa al mondo: l'homo sapiens.

«Preparate una valigia con tutto l'occorrente per gli animali»

In un articolo pubblicato nelle ore scorse la volontaria di un’associazione ha dato indicazioni precise su come comportarsi, consigliando innanzitutto di fare una valigia con tutto ciò che serve per l’animale: cibo, acqua potabile, ciotole, collari e guinzagli, lenzuola e coperte calde. Il suggerimento è poi quello di usare, in caso di gatti più pesanti di 5 kg, zaini al posto di trasportini, e di avete con sé kit di pronto soccorso per essere preparati nel caso in cui l’animale venga ferito o avvelenato. All'interno bende, disinfettanti, antidolorifici, antibiotici, pinzette, forbici e kit di sutura.

Un altro suggerimento condiviso anche su numerosi gruppi in cui i cittadini ucraini stanno scambiandosi consigli per l’evacuazione con animali è di tenere sempre i cani al guinzaglio e di far loro indossare una museruola: «In queste condizioni estreme i cani sono spaventati, e se sono spaventati o feriti possono mordere», ha spiegato Halyana Matvienlo, una donna che nel 2014 ha già affrontato una crisi di questo genere perché originaria di Lugansk, che proprio nel 2014 si è dichiarata indipendente dall’Ucraina. Ai tempi Haylana è fuggita a Kiev, portando con sé il suo cane.

I passaggi burocratici per lasciare il Paese con un animale e la solidarietà dei Paesi vicini

La veterinaria Alina Kovalenko ha invece spiegato le parti burocratiche e cioè i documenti necessari lasciare l'Ucraina con gli animali: il passaporto veterinario di standard internazionale, compilato in inglese e disponibile presso la clinica statale, il microchip, la vaccinazione antirabbica, un apposito certificato rilasciato da una clinica pubblica tre giorni prima della partenza e analisi degli anticorpi dopo la vaccinazione antirabbica.

I Paesi vicini intanto hanno già annunciato di essere pronti a fornire supporto: la Polonia e la Slovacchia hanno chiarito che gli animali saranno fatti entrare anche senza passaporto, mentre in Romania diverse associazioni – tra cui Casa lui Patrocle, che ha sede nella città di Suceava, a una trentina di km dal confine ucraino – si sono dette disponibili ad accogliere animali feriti o in difficoltà e a fornire assistenza veterinaria.

Resta poi un nodo fondamentale da sciogliere: a oggi le procedure stabilite dalla Protezione Civile ucraina per l’accesso ai rifiuti antiaerei non prevedono l’accesso degli animali, e moltissimi cittadini si rifiutano di trovare riparo senza di loro. L’organizzazione per la tutela animale UAnimals sta facendo pressioni affinché le regole possano essere modificate in questo drammatico scenario, per evitare che gli animali vengano condannati a morte quasi certa. E ha anche lanciato una raccolta fondi per sostenere i vari rifugi ucraini (le info si trovano sulla loro pagina Facebook): «Continuiamo a raccogliere fondi per sostenere i rifugi per animali rimasti senza donazioni, mangimi e medicinali a causa dell'attacco russo – spiegano – Chi lavora nei rifugi non li abbandonerà, a qualunque costo».

La Protezione Civile: «Gli animali possono entrare nei bunker se sono in trasportini e gabbie o con guinzaglio e museruola»

Mykola Boyko, capo della protezione civile nel distretto di Desnianskyi a Kiev, ha detto a life.pravda che non esiste un divieto ufficiale di portare cani o gatti nei rifugi: «Metteremo le persone nei sotterranei, nella metropolitana, negli scantinati. Se il cane ha la museruola e guinzaglio e il gatto è in un trasportino, non ci sono problemi».

Le foto che arrivano dalla metropolitana di Kiev – individuata, con altre strutture pubbliche che hanno determinate caratteristiche, come rifugio – dimostrano che cani e gatti sono effettivamente stati fatti entrare: tra le centinaia di persone accampate nella metro con valigie e zaini spiccano trasportini, o cani e gatti tenuti tra le braccia. La regola generale è che tutti gli animali (con l’eccezione di cani di grossa taglia) devono essere tenuti in trasportini o gabbie, discorso che vale quindi anche per roditori o uccelli, per evitare che possa ferire se stesso, le persone o altri animali.

«Nella città di Kiev sono stati riaperti i bunker per consentire alle famiglie di trovare rifugio – conferma dall'Italia l'Oipa, in contatto l’associazione KSPA Lucky Strand – Le persone che invece hanno un animale domestico possono trovare riparo nelle metropolitane, luogo in cui è consentito portare con sé gli animali. Si richiede che i cani abbiamo una museruola vista la presenza numerosa di uomini e altri animali e i gatti restino all’interno dei trasportini. L’associazione ci conferma che anche stamattina sono riusciti a portare cibo agli animali di cui si occupano, mentre la nostra lega membro Happy Paw ci comunica che la situazione è ancora molto confusa perché al momento vi è impossibilità di consegnare cibo e medicine presso i rifugi con cui sono in contatto e non vi è al momento possibilità di evacuare gli animali, ma sono attivi nel cercare soluzioni alternative».

Sempre Boyko ha consigliato di realizzare una medaglietta o comunque una targhetta con il nome dell'animale e i contatti di almeno due persone da applicare a collari, guinzagli, gabbie e trasportini, e fornito anche un’altra indicazione: in caso di bombardamenti e pericolo imminente in strada i cani dovrebbero essere lasciati tra nelle abitazioni con cibo e acqua a sufficienza per evitare che, spaventati dai forti rumori, scappino o tengano comportamenti a rischio.

Il timore di moltissimi pet mate però è che in caso di bombardamento degli edifici gli animali lasciati in casa possano restare sotto le macerie, o morire di fame o sete, e volontari e membri della protezione civile stanno cercando di fornire informazioni aggiornate di ora in ora per dare risposte quanto più possibile efficaci nel gestire una situazione così drammatica.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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